Buone riforme e manipolazioni
Nei giorni in cui si compie il secondo passaggio parlamentare del disegno di legge sulla revisione costituzionale, mi pare opportuno cercar di evitare o dissipare alcuni equivoci. Il primo, e il più vecchio, riguarda la contrapposizione tra conservatori e riformatori. Questa è assai spesso una contrapposizione ambigua, che diventa addirittura distorcente quando si parla della Costituzione. Difendere principi e diritti in essa affermati, impedire manomissioni di suoi aspetti essenziali, significa certamente voler “conservare” qualcosa. Che cosa, però? Esattamente quello che costituisce il fondamento stesso della nostra democrazia repubblicana. Nel 1988 la Corte costituzionale ha stabilito che i principi supremi dell’ordinamento costituzionale non possono “essere sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale neppure da leggi di revisione costituzionale o da altre leggi costituzionali”. Una sorta di conservatorismo “obbligato”, dunque. In questa direzione, la difesa intransigent