Caro Sindaco Pisapia, una “Kyoto del cibo? noi EcoDem, ci stiamo

“L’Expo 2015 può essere davvero una grande opportunità. Per l’agricoltura, per il made in Italy, ma più in generale per una parte del globo che ha compreso che si esce dalla crisi modificando alcuni paradigmi dello sviluppo.
Quanto annunciato nei giorni scorsi dal Sindaco Pisapia è di grande interesse: “un protocollo come quello di Kyoto, ma sul cibo”. Forse non è immediata per tutti la portata della proposta. Il tema può sfuggire ed essere confuso con montagne di piccoli eventi, con richiami ad una abusata tipicità indistinta, spesso più folkloristica che realmente espressione di sistemi locali, o a pur lodevoli iniziative di imprenditori illuminati.
Il tema da lui ipotizzato è invece decisamente rivoluzionario, significa molto seriamente, dare centralità al tema del cibo, alla sovranità alimentare, alla sostenibilità delle produzioni, alle possibilità di mettere in campo azioni concrete di contrasto ai mutamenti climatici, di adattamento, accentuando la resilienza. Così come significa sostenere processi di mutamento sociale, economico e urbanistico delle città, una loro nuova relazione tra i propri spazi e i territori urbani.
Significa accogliere e sollecitare nuove forme di civismo che stanno crescendo in tutto il mondo, per la crisi, ma non solo. Di ritorno alla terra, di nascita di orti urbani ed autoconsumo, di forme di acquisto e consumo solidale e consapevole.
Significa interrogarsi e sperimentare nuove forme di accesso alla Terra e di gestione aziendale (gruppi di acquisto della terra ecc…), stoppare la pericolosa corsa all’accaparramento della terra.
Significa discutere di sprechi alimentari, di utilizzo dell’acqua e di troppa chimica in agricoltura.
Significa ri-orientare la ricerca anche di tanti soggetti privati su questo orizzonte: quello della sostenibilità, dei mutamenti climatici, della biodiversità, delle pratiche biologiche.
Ma significa anche dar vita a nuove filiere che investono proprio sulla sostenibilità dalla produzione alla commercializzazione, e quindi nuovi sistemi economici locali e non solo. Anche Paolo de Castro ricorda spesso come la nuova Pac chieda comportamenti ecosostenibili, e spero davvero che alla prova dei fatti sia così.
Proprio nei giorni scorsi, nell’ambito delle audizioni chela XIIICommissionedella Camera svolge sull’ Expo, Unioncamere ci ha illustrato alcuni buoni e interessanti previsioni sull’agroalimentare italiano e sull’export. Con un dato vicino ai 33 mld il fatturato per le nostre esportazioni agroalimentari. Si tratta di buone notizie.
Quello che tutti però tendiamo a rimuovere è che oramai la relazione tra questi importantissimi numeri potenzialmente migliorabili e le difficoltà di tanti cittadini a fare un minimo di spesa alimentare quotidiana, tra le produzioni di eccellenza, cosi come il “land crabbing”, tra gli avvelenamenti avvenuti nella terra dei fuochi, così come la straordinaria esperienza delle produzioni agricole nelle terre confiscate alla mafia, tra i disastri di queste settimane per gli eventi meteorologici, cosi come il ritorno di tanti giovani e di molte donne alla terra, ci sono relazioni oramai inscindibili. Sono facce dello stesso grande tema che dobbiamo provare ad affrontare con coraggio, con capacità innovativa e soprattutto con determinazione. “Nutrire il pianeta” può davvero essere tutto questo se la facciamo diventare trampolino di un cambiamento epocale. Gli Ecologisti del Pd affronteranno il tema molto presto con un appuntamento nazionale, e la strada di Pisapia ci piace molto.”

Susanna Cenni 
Deputata Pd e Portavoce Ecodem

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