Silea e il ruolo del Pd
In relazione a notizie e valutazioni diffuse in questi giorni in merito alla scelta degli Amministratori di Silea S.p.A., desidero chiarire quale è stato il ruolo esercitato dal partito.
Consapevole del fatto che i titolari del diritto/dovere di nomina degli Amministratori della Società sono, pro quota, i Sindaci dei Comuni azionisti, il partito ha esercitato un ruolo di servizio finalizzato esclusivamente a far emergere candidature che potessero innanzitutto avere le necessarie capacità imprenditoriali per gestire una SpA e nel contempo godere del gradimento dei Sindaci per garantire la governabilità della Società.
Abbiamo organizzato due incontri: il primo con i Sindaci iscritti al PD e il secondo allargato anche ai rappresentanti dei partiti alleati di Centrosinistra. Nel corso di questi incontri, peraltro poco partecipati, sono emerse diverse proposte di candidatura in merito alle quali il partito ha espresso la propria valutazione che vedeva privilegiate innanzitutto l'onestà, la competenza manageriale e la conoscenza delle modalità di funzionamento e delle esigenze degli enti locali da parte dei candidati.
La proposte di composizione del Consiglio di amministrazione e l'indicazione del Presidente emerse nei due incontri sono state presentate anche ai Sindaci assenti attraverso contatti personali e durante l'Assemblea. I Sindaci le hanno liberamente valutate e discusse alla pari di altre proposte e, alla fine, le hanno votate quasi all'unanimità. Certamente, come Segretario eletto da iscritti ed elettori, avrei di gran lunga preferito che il tavolo offerto per fare sintesi all’interno del Centrosinistra fosse stato usato dai nostri amministratori locali evitando ancora una volta di offrire il fianco a coloro che ci descrivono frantumati.
Per parte mia ribadisco che non ho alcuna intenzione di “mettere le mani del partito sulle nomine” delle società partecipate, ma di voler rendere sempre più trasparenti ed oggettive tali nomine partendo dai criteri che ho espresso al Congresso e rispettando il “potere” dei Sindaci.
Ovviamente mi auguro che i Sindaci iscritti al PD sappiano calare nella loro scelta i criteri generali che dovrebbe fare del PD un partito “aperto” e non quello degli “apparati”, condividendone il ruolo di strumento di confronto e di mediazione.
Consapevole del fatto che i titolari del diritto/dovere di nomina degli Amministratori della Società sono, pro quota, i Sindaci dei Comuni azionisti, il partito ha esercitato un ruolo di servizio finalizzato esclusivamente a far emergere candidature che potessero innanzitutto avere le necessarie capacità imprenditoriali per gestire una SpA e nel contempo godere del gradimento dei Sindaci per garantire la governabilità della Società.
Abbiamo organizzato due incontri: il primo con i Sindaci iscritti al PD e il secondo allargato anche ai rappresentanti dei partiti alleati di Centrosinistra. Nel corso di questi incontri, peraltro poco partecipati, sono emerse diverse proposte di candidatura in merito alle quali il partito ha espresso la propria valutazione che vedeva privilegiate innanzitutto l'onestà, la competenza manageriale e la conoscenza delle modalità di funzionamento e delle esigenze degli enti locali da parte dei candidati.
La proposte di composizione del Consiglio di amministrazione e l'indicazione del Presidente emerse nei due incontri sono state presentate anche ai Sindaci assenti attraverso contatti personali e durante l'Assemblea. I Sindaci le hanno liberamente valutate e discusse alla pari di altre proposte e, alla fine, le hanno votate quasi all'unanimità. Certamente, come Segretario eletto da iscritti ed elettori, avrei di gran lunga preferito che il tavolo offerto per fare sintesi all’interno del Centrosinistra fosse stato usato dai nostri amministratori locali evitando ancora una volta di offrire il fianco a coloro che ci descrivono frantumati.
Per parte mia ribadisco che non ho alcuna intenzione di “mettere le mani del partito sulle nomine” delle società partecipate, ma di voler rendere sempre più trasparenti ed oggettive tali nomine partendo dai criteri che ho espresso al Congresso e rispettando il “potere” dei Sindaci.
Ovviamente mi auguro che i Sindaci iscritti al PD sappiano calare nella loro scelta i criteri generali che dovrebbe fare del PD un partito “aperto” e non quello degli “apparati”, condividendone il ruolo di strumento di confronto e di mediazione.
Ercole Redaell
Segretario provinciale
Segretario provinciale
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