#perchèSI



Noi giovani votiamo SI’ perché, per una volta, in questo paese sempre più sfiduciato e cupo, ci è concessa l’opportunità di sperare in qualcosa di diverso. Possiamo, finalmente, immaginare un futuro differente per noi, perché qualcuno sta lavorando in quella direzione e ci sta offrendo l’occasione di decidere. Siamo la generazione che rischia di non dover mai andare in pensione e che dovrà essere costretta a vedere il mondo del lavoro non come l’arrivo di un percorso di maturazione e lo sbocco per nuove opportunità ma come la rincorsa verso ciò che non c’è o che magari c’è oggi ma domani no. Dobbiamo, per forza, credere nel cambiamento e, nello specifico, in questo cambiamento istituzionale.
Un cambiamento che è sia positivo, perché ci uniforma alla realtà mondiale e sblocca alcuni meccanismi preistorici, sia propositivo, perché ci permette di risolvere quei problemi che i ricorrenti vuoti politico-istituzionali hanno solo aumentato. Questa riforma descrive e delinea una stabilità di mandato per il Governo e, quindi, una conseguente governabilità per il Paese. Così che non ci sia più una semplice rincorsa elettorale scadente e aberrante tra le opposizioni, che cercano di ribaltare il prima possibile il Governo bloccando il lavoro del Parlamento con futili barricate e mistificando con delle falsità l’operato di Governo. E dall’altro canto, si eviterà che la maggioranza forzi i meccanismi istituzionali, riducendosi spesso a inciuci per cercare di far passare il maggior numero di leggi nel minor tempo possibile. Il tutto all’uopo di dimostrare agli elettori che si sta facendo qualcosa per loro. Di conseguenza a tutti questi modi di operare,, si è rischiato di perdere definitivamente il valore alto della politica e il significato di cosa vuol dire fare leggi per il bene del proprio Paese.
Siamo stanchi di questa politica svuotata e sempre più in mano ai populismi ed al nichilismo! Non è vero che non si può fare nulla e che ogni cosa che fa l’Italia è una cosa fatta male o contro di essa. Anzi, noi crediamo che la possibilità di governare 5 anni su 5 di mandato previsti porterà ad una nuova ma ritrovata ricchezza ed identità politica. I Partiti si fonderanno su percorsi programmatici e durevoli, non più fondati sul sensazionalismo e sull’onda del sentimento elettorale del momento ma, bensì, sulla sostanza dei propri valori ideologici: vi sarà un vero indirizzo politico del Governo. Una politica di idee, non più una politica di compromessi! Con conseguente innalzamento del livello della classe politica e dirigenziale.
Questa riforma risponde alle esigenze di un mondo in continuo mutamento e ricco di repentini cambi di passo. Infatti, un rinnovamento e un innovamento istituzionale sono, sicuramente, d’obbligo e porteranno il Parlamento ad essere più fluido, più mobile, capace di redigere migliori leggi e che sia più rapido nella risposta ai bisogni del paese e dei cittadini. In un contesto internazionale sempre più instabile e caratterizzato dal fattore chiave del “tempo”, in cui meno se ne perde, meglio è, noi dobbiamo assolutamente uniformarci agli altri paesi sia dell’Eurozona che di altri continenti affinchè l’Italia possa dare slancio alle proprie capacità e aprire le porte al proprio futuro. Ormai la flessibilità e il dinamismo istituzionale-politico sono il connubio perfetto per adattarsi al continuo zigzagare dei bisogni dei cittadini.
Noi siamo volontari della politica e, in quanto tali, crediamo che questa riforma possa sbloccare per davvero e per una volta le cose in questo paese. E, tra l’altro, pare che abbia già smosso qualcosa: infatti, abbiamo visto tanti nuovi volti e tanti disinteressati riavvicinarsi in questo momento fondamentale ad una discussione nodale come questa. Il tema del referendum ha riportato entusiasmo e passione in chi l’ardore politico non lo sentiva più da anni o era diventato qualcosa di completamente evanescente. Quindi, è già diventata la migliore risposta all’anti-politica! E noi dobbiamo muoverci nella medesima direzione, verso quel nemico comune che fa breccia ormai nella paura della gente e che pauperizza sostanzialmente l’attività governativa-parlamentare dell’Italia.
Noi vogliamo dire SI per cambiare e vogliamo crederci tutti insieme!

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