LA LOMBARDIA HA LA SUA LEGGE ANTIMAFIA


È frutto del lavoro bipartisan in seno alla commissione speciale
Il Consiglio regionale ha approvato martedì scorso la nuova legge per il contrasto alle mafie e l'educazione alla legalità. Frutto di un lavoro bipartisan, nato in seno alla commissione speciale Antimafia congiuntamente alla commissione Affari istituzionali, raccoglie in 37 articoli la volontà del Consiglio regionale di farsi protagonista della promozione della legalità.
La legge rafforza le attività di sensibilizzazione della società civile e delle istituzioni pubbliche sul tema dell'educazione alla legalità (anche in tema di bullismo e devianze giovanili), in collaborazione con associazioni di categoria, scuole e università, comunità di recupero e organizzazioni di volontariato. Viene istituita la "Giornata regionale dell'impegno contro le mafie e in ricordo delle vittime", celebrata in Lombardia il 21 marzo, per coinvolgere gli studenti delle scuole lombarde.
Vengono creati due nuovi organismi: il Comitato tecnico-scientifico a supporto degli organismi consiliari per la conoscenza della materia, che avrà sede presso il Consiglio regionale, e il Comitato regionale per la legalità e la trasparenza dei contratti pubblici, presso la Giunta regionale. Altra novità è il codice di autoregolamentazione per i consiglieri, con riferimento alle migliori pratiche in materia di legalità, trasparenza, prevenzione e contrasto alla corruzione.
Le nuove norme prevedono l'erogazione di contributi agli enti locali per sostenere progetti di contrasto alla criminalità organizzata e ai reati di stampo mafioso elaborati anche in collaborazione con uffici giudiziari, forze dell'ordine e organizzazioni che si occupano di assistenza legale e supporto psicologico per le vittime residenti in Lombardia che hanno subito soprusi sul territorio regionale.
Per quanto riguarda i beni confiscati alle mafie, Regione Lombardia istituirà un Fondo a favore degli enti locali per il recupero e l'utilizzo a fini sociali o istituzionali degli stessi. Viene istituito anche il Fondo regionale di prevenzione dell'usura e dell'estorsione e di solidarietà alle vittime del reato di usura o di estorsione.
Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente della commissione speciale Antimafia Gian Antonio Girelli, di cui riportiamo un sunto della dichiarazione in Aula: "Oggi è una giornata importante per la Lombardia, che non è, come qualcuno dice, una regione mafiosa ma è un territorio dove bisogna fare i conti con la forte presenza delle mafie e dare supporto alla parte sana, ampiamente maggioritaria, della società, delle istituzioni e del mondo imprenditoriale. Ci siamo dotati finalmente di uno strumento legislativo efficace, ora sta a Regione Lombardia utilizzarlo appieno.
L'adozione di una nuova Legge che accorpasse le due precedenti era uno degli obiettivi della Commissione Speciale Antimafia fin dal suo insediamento. Partendo da tre progetti di legge, uno presentato dal M5S, uno dal PD e Patto Civico, uno dalla Giunta, si é giunti ad un testo unificato che ha rappresentato più che un semplice accordo, una sincera sintesi.

Gli aspetti qualificanti della legge:
- abbiamo restituito un forte ruolo al Consiglio Regionale. Il fatto che il PDL sia il frutto di un lavoro Consiliare gli attribuisce fin dalla genesi questa importante impronta, rispetto ad una possibile iniziativa di Giunta, che, rinunciandovi, merita un vero apprezzamento. Ruolo che trova una chiara evidenza nella formazione, e conseguente controllo, del Comitato per la Legalità e la Trasparenza dei Pubblici Appalti, fino ad ora espressione del solo esecutivo.
- Il superamento dell'Osservatorio per la legalità e la creazione del Comitato Tecnico Scientifico, con lo scopo di dotare la Commissione e più in generale Regione Lombardia, di un supporto di forte valenza tecnica, capace di esprimere pareri, suggerimenti, documentazione sempre più necessari, senza per questo perdere le finalità fin qui svolte dall'osservatorio.
- La riaffermazione dell'adesione, non formale, ad Avviso Pubblico. È una scelta che porta ad una rivisitazione dei vari regolamenti anticorruzione, pone precisi impegni che vanno ben al di là del semplice rispetto delle norme, apre in prospettiva un conseguente impegno di autoregolamentazione anche all'interno dei gruppi consiliari.
- L'approfondimento e la riaffermazione dei principi di informazione e formazione. Mettere a sistema ogni aspetto conosciuto del fenomeno mafioso, così come pensare di organizzare veri e propri corsi di formazione per amministratori locali e funzionari dei Comuni é una delle concretizzazioni che dovranno al più presto vedere la partenza.
- Rafforzare il rapporto con il mondo della scuola non solo come momento di sensibilizzazione, ma anche di acquisizione di conoscenza, l'università, rappresenta un approccio diverso, realmente collaborativo con queste realtà.
- Aver previsto alcune prime postazioni economiche, quale dimostrazione della volontà di essere concreti e conseguenti a quanto previsto dalla Legge, sono un segnale dal quale partire per investire future risorse provenienti da confische piuttosto che da costituzione di parte civile di Regione Lombardia nel processi per mafia.
- Infine, considerare questa Legge non certo come l'obiettivo del lavoro della Commissione, ma semplicemente come adozione di uno strumento capace di porre un maggior ostacolo alla mafia in terra di Lombardia, pone l'occasione per mettere fin da subito in atto azioni tese a dare concretezza e capacità di incidere ad un reale contrasto alla mafia in Lombardia".
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