“ Una visione Italiana per il futuro dell’Europa”

Ieri , 5 maggio, si è tenuta una conferenza  presso ISPI a Milano con o.d.g.” una visione Italiana per il futuro dell’Europa”
La conferenza , ha avuto un alto profilo per la presenza di :
Paolo Gentiloni , Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale  
Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Europei
Franco Bruni , Professori , Università Bocconi
Maurizio Ferrera , Professore Università degli  Studi di Milano
Marco Tronchetti Provera   , Presidente e Amministratore delegato Pirelli Spa
Giuseppe Vita , Presidente Unicredit Spa
Qui di seguito cercherò di fare un riassunto di quanto è emerso durante la conferenza.
Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni è intervenuto alla conferenza "Una visione italiana per il futuro dell’Europa" organizzata dall’ISPI in occasione della presentazione in Parlamento della Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea. Al centro del dibattito la necessità di rilanciare il processo di integrazione politica dell’Ue per far fronte alle crisi attuali, a cominciare dalla gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo, e la riflessione sugli esiti del semestre di presidenza italiana. All’evento, moderato da Giancarlo Aragona, presidente ISPI, hanno partecipato anche Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Europei; Franco Bruni, Università Bocconi e vicepresidente ISPI; Maurizio Ferrera, Università degli Studi di Milano e consigliere scientifico ISPI; Marco Tronchetti Provera, presidente Pirelli; Giuseppe Vita, presidente Unicredit.


Gentiloni, "L'Europa deve riconquistare il consenso dell’opinione pubblica"

Aprendo i lavori della conferenza, il ministro Paolo Gentiloni ha affermato che la visione italiana per il futuro dell’Europa trova fondamento nella lunga tradizione europeista del nostro paese ma l’europeismo degli italiani non può più essere dato per scontato. È giusto quindi, ha proseguito il ministro, interrogarsi sul futuro dell’Europa per trovare nuove energie e superare la frustrazione per le lentezze del processo d’integrazione. Affinché l’Unione possa occupare lo spazio che gli spetta nel nuovo ordine mondiale, è necessario un maggior impegno da parte di tutti gli attori coinvolti per trovare soluzioni condivise e far riguadagnare all’Ue, giorno dopo giorno, il consenso della sua opinione pubblica.



Secondo il sottosegretario Sandro Gozi, l’Unione necessita di un maggior senso di urgenza e di lungimiranza per competere alla pari con gli altri attori internazionali e impostare un solido progetto politico capace di contenere le spinte euroscettiche. Servono quindi obiettivi ambiziosi e nuove alleanze in grado di creare quella massa critica grazie alla quale passare dall’"Europa delle regole" all’"Europa delle politiche".
 
 
Tronchetti Provera, "Per costruire il futuro dell’Ue bisogna ripartire da investimenti e cittadini"

Sono due gli aspetti che Marco Tronchetti Provera pone come fondamentali per dare nuovo vigore al processo d’integrazione europeo. Sul fronte economico, il presidente del gruppo Pirelli segnala la necessità e l’urgenza di un maggior impegno per aumentare gli investimenti, sia europei che stranieri; sul fronte politico Tronchetti Provera indica la scarsa capacità delle istituzioni europee di ascoltare e rispondere concretamente alle esigenze dell’opinione pubblica come il più grave tra i problemi che l’Ue dovrà risolvere per poter progettare il proprio futuro.
 
 


Ripartire con un sistema che consenta a un gruppo ristretto di nazioni di farsi capifila di un’unione politica europea è la proposta avanzata da Giuseppe Vita per il futuro dell’Europa. Ricordando che l’Ue è già un’unione a velocità variabile su molti fronti, il presidente di Unicredit ha evidenziato come una maggiore integrazione politica possa permettere un’azione europea più efficiente nell’ambito di tematiche centrali per il proprio sviluppo futuro come la politica estera e di difesa.

 
 
 
Aragona, "Il futuro dell’Europa ha bisogno di idee e passione"

Al termine della conferenza, il presidente dell’ISPI Giancarlo Aragona ricorda in questo video l’importanza che dibattiti sul futuro dell’Europa possono avere nel contrastare la disaffezione delle opinioni pubbliche e proporre soluzioni concrete alle debolezze del progetto europeista. L’auspicio, sottolinea l’ambasciatore Aragona, è che le idee e la passione che sono emerse nel corso dell’incontro possano servire al governo italiano per contribuire da protagonista alla costruzione del futuro dell’Europa.

 


A margine della conferenza, Franco Bruni, docente Bocconi e vice presidente ISPI, ricorda come il quantitative easing rappresenti una grande opportunità per l’economia europea e italiana. Sebbene gli effetti siano ancora numericamente incerti, il merito della misura introdotta dalla Bce due mesi fa consiste nell’aver creato condizioni finanziarie favorevoli di cui l’Italia può approfittare avviando da parte sua riforme solide e strutturali.

 


Pur giudicando positivamente il lavoro svolto durante il semestre di presidenza italiana sui temi dell’occupazione e delle politiche sociali, Maurizio Ferrera, docente all’Università degli Studi di Milano e consigliere scientifico ISPI, non manca di segnalare alcune lacune. Nell’intervista realizzata a margine della conferenza, il professor Ferrera evidenzia anche come i progressi ottenuti dal governo italiano su alcune riforme sociali importanti, dal mondo del lavoro a quello della scuola, possano avere un impatto molto positivo sullo standing del nostro paese in Europa spesso limitato a causa di una scarsa credibilità sul piano delle riforme.

 


In occasione del discorso di chiusura del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Ue, l’ISPI ha pubblicato un dossier dove diplomatici, studiosi e funzionari delle istituzioni comunitarie hanno delinato un primo bilancio su quanto è stato fatto per raggiungere gli obiettivi che il premier Renzi aveva indicato nel programma del semestre, in particolare una maggiore attenzione soprattutto in termini di crescita e gestione dei conflitti alle porte dell’Europa.

 


Nel sondaggio condotto a fine 2014 da IPSOS per conto di ISPI e RaiNews24, una sezione è stata dedicata al ruolo dell’Italia in Europa. Le domande hanno permesso di valutare il giudizio dell’opinione pubblica sull’operato del governo italiano durante il semestre di presidenza e di interrogarsi sui più importanti alleati dell’Italia in Europa
E' un argomento che un anno fa ci ha  fatto sperare che qualcosa potesse cambiare in questa Europa.
Spero che quanto riportato possa essere stato di vostro interesse.
Enrico Mazzucchelli

 

 

 
 

 

 

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