Fabrizio Barca: "L'abolizione dei fondi pubblici favorisce partiti votati dai ricchi"

L'ex ministro Fabrizio Barca a Bologna: "Una legge non buona. Nel resto d'Europa i contributi sono significativi. Bene l'obbligo di certificazione dei bilanci"

BOLOGNA - Aspetti positivi, come l'obbligo di certificazione dei bilanci. Ma soprattutto limiti, tanto da far definire all'ex ministro ed esponente Pd, Fabrizio Barca, la misura varata dal governo che rivede il finanziamento ai partiti "una legge non buona".

"L'obbligo di certificazione bilanci è un fatto importantissimo - ha detto Barca a Bologna per il lancio dell'iniziativa 'Luoghi ideali' - che permette di fare quello che avviene nel resto d'Europa. Peccato che nel resto d'Europa sia esistente e significativo il finanziamento pubblico e che il resto della norma finisca per mantenere in realtà una forma di finanziamento che favorisce partiti votati da persone danarose". Per l'ex ministro, queste "possono permettersi di dare grandi donazioni che pagheremo noi. Pagheremo noi la contribuzione ma il beneficiario sarà il partito che attrarrà persone che mettono 300mila euro". Discorso simile anche per il due per mille che "consentirà di fare arrivare più fondi ai partiti che parlano a persone più ricche. Quindi la legge è una legge non buona".

"Ci sono due modi per ricomprare la fiducia degli italiani. Uno è il modo di Nerone, gettando in pasto cose ai leoni nel Colosseo - ovvero assecondarne la rabbia - e la legge sul finanziamento ai partiti è una di questi, oppure far loro vedere che sei in grado di migliorare la loro condizione di vita" ha aggiunto Barca.

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