Ernesto Passoni: Commento alla lettera di Veronica Tentori

Riportiamo il commento, da parte di Ernesto Passoni, alla lettera dell'on. Veronica Tentori, pubblicata in precedenza (http://pdmerate.blogspot.it/2013/07/veronica-tentori-lettera-agli-iscritti.html).

Non condivido il contenuto della lettera; esprimo osservazioni e pongo domande, seguendo l'ordine della stessa, in modo non organico, ma sequenziale.

Bisognerebbe  precisare quali errori siano stati commessi nella campagna elettorale; ritengo che le cause del risultato deludente delle elezioni vada cercato, soprattutto, in cause più remote.
Riguardo all'elezione del Presidente della Repubblica il nostro Gruppo dei Grandi Elettori si è comportato pessimamente. Aveva deciso, a maggioranza, di votare una degna persona come Franco Marini, espressione del più largo consenso possibile in Parlamento; in aula, poi, sono mancati centinaia di voti PD con grave affronto al principio di maggioranza cui gli aderenti di un partito dovrebbero attenersi.
A quel punto c'è stato un errore strategico: invece di votare scheda bianca alle due votazioni successive, per arrivare alla maggioranza semplice alla quarta elezione, è stato bruciato Romano Prodi con gli altri 101(o, in parte, gli stessi) fedifraghi. In buona sostanza abbiamo
fatto la figura dei cioccolatai, con il massimo rispetto dei medesimi.
Ma quale governo di cambiamento  si ipotizza non essendoci le condizioni parlamentari visto il niet del M5S?
Anche a me non piace la grande coalizione, ma la politica è l'arte del possibile e l'alternativa era di andare a nuove elezioni con lo stesso sistema elettorale.
Bisognerebbe spiegare meglio quali siano le scelte incomprensibili del Governo Letta (Enrico Letta: nostro iscritto). Sono scelte frutto di compromesso, quindi non rispondenti in pieno al nostro programma elettorale. Mi preoccupa, principalmente, il compromesso con il quale sono state messe sullo stesso piano riforme costituzionali (di rango superiore)  con la riforma elettorale (di rango minore).
Riguardo ai dirigenti del partito (buoni o cattivi) sono stati eletti democraticamente quattro anni fa: entro l'anno saranno rinnovati. 
Non credo ai ricambi generazionali: ci sono giovani che sono vecchi ed anziani che sono giovani (mi viene in mente Pertini).
Bisogna essere precisi e puntuali nelle affermazioni, altrimenti si parla per slogan: qual'è il contenuto delle "scelte nette ed irreversibili, decisioni immediate e drastiche", quali sono i
cambiamenti da fare se non quelli previsti dal nostro programma elettorale? Quali sono le cose su cui siamo in clamoroso ritardo?
In quale modo rivoltare il Partito come un calzino?
Sui personalismi sono d'accordo: ogni giorno ne salta su uno del PD a dire la sua!
Cosa vuol dire congresso aperto: si fa quello che dice lo Statuto, oppure si cambia quest'ultimo.
Nel primo congresso del Pd i partecipanti non hanno potuto scegliere liberamente ?
L'identificazione Segretario/Presidente del Consiglio è prevista dallo Statuto: ancora una volta bisogna prima cambiare lo Statuto!
Non è questione di giustezza o meno sul cambiamento dello Statuto; essendo in contrasto con quanto si asserisce nella lettera, va cambiato, oppure lo si butta e non si seguono più le regole: da liquido che è, il PD diventerebbe gassoso.
I contesti cambiano continuamente ma non per questo bisogna cambiare i gruppi dirigenti ad ogni piè sospinto.
E' vero: "Non possiamo mettere tutto in discussione", compreso lo svolgimento del congresso.
Il Governo non è a tutti i costi: si basa su linee programmatiche votate con la fiducia (pacta sum servanda); non è arrivato adesso il momento di chiarirne gli obiettivi:il dado è stato tratto al momento della fiducia stessa; ora basta ritirarla.
Il guaio è che il congresso è già iniziato, da mesi, surrettiziamente, con improvvide esternazione di nostri Parlamentari. Apprendo che nel nostro partito non si può discutere liberamente e che dalla sua nascita il PD non ha scelto democraticamente una linea
politica chiara ed un Segretario riconosciuto: non mi ero accorto di essere iscritto ad un partito non democratico.
Cosa vuol dire Congresso aperto e partecipato? Non è stabilito dallo Statuto? Chi può parteciparvi?
Nella lettera si ha una visione schizofrenica del Partito: "non è stato costruito sulle idee e sulla politica, ma si vuole dare forza e valore alla sua parte bella" (sic!).
Se continua il fuoco amico non andremo molto avanti!
Sono d'accordo con gli auspici riguardo ad una società migliore, ma dopo i sogni c'è la razionalità, la progettualità, la fattibilità e l'azione conseguente. La politica è concretezza, non volo pindarico!


Ernesto Passoni

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