Omofobia: Pdl, Lega e Udc bocciano legge anti-violenza



La commissione Giustizia della Camera ha respinto, con i voti dei rappresentanti di Pdl, Lega e Udc il testo base per una nuova legge contro l'omofobia e la transfobia, che prevedeva l'estensione della legge Mancino e che era stato adotatto con i voti di Pd e Idv. 

«Pdl, Lega e Udc - ha riferto la parlamentare Pd Anna Paola Concia, promotrice della nuova legge e leader del movimento omoessessuale- hanno votato contro, con le sole astensioni di Carfagna e Ria. Mentre il Partito Democratico e l'Italia dei Valori, che avevano proposto lo stesso identico testo normativo, hanno votato a favore. La battaglia del Pd e dell'Idv ovviamente continuerà in aula dove, per la terza volta, chiederemo di approvare una norma di civiltà di cui il nostro paese ha assolutamente bisogno. Ci vediamo in Aula». 

«Per l'ennesima volta - ha accusato il responsabile diritti civili Idv Franco Grillini, leader storico dell'Arcigay- è stato bocciato alla Camera il testo contro l'omofobia richiesto da tutte le organizzazioni omosessuali italiane. «Sembra incredibile - ha sottolineato - che nel giorno in cui il governo francese approva il testo di legge sui matrimoni gay, la Corte Costituzionale spagnola dà il via libera definitivo alla legge con cui si sono sposate 23mila coppie omosessuali, nel giorno in cui si vincono, con ampia maggioranza popolare, ben tre referendum a favore dei matrimoni gay negli Usa, in Italia una destra reazionaria boccia, ancora una volta, un provvedimento di civiltà in vigore nella maggior parte dei Paesi europei». 

«Pdl, Lega e Udc continuano ad impedire che nel nostro ordinamento venga inserita l'aggravante per omofobia. Le aggressioni sono all'ordine del giorno e solo il cinismo di Alfano, Casini e Maroni può continuare a far finta di niente e perseverare in questa ipocrisia imbarazzante». Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti: «Le violenze dettate da discriminazioni legate all'orientamento sessuale sono tantissime e se il Parlamento non è in grado di legiferare ci sono tutta la necessità e urgenza per un decreto governativo. Non si può giocare con i diritti fondamentali delle persone e bisogna combattere questi atteggiamenti discriminatori non solo a parole ma con fatti concreti».

Da L''Unità

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