Una nuova legge elettorale è urgente

A questo punto si vada in aula, cosi si vede chi vuole cambiare la legge elettorale e chi no. Il capo dello Stato ha avuto un ruolo attivo, si assume le sue responsabilità, vuole che alle enunciazioni seguano i fatti. Le Camere verranno sciolte presumibilmente a febbraio, bisogna uscire da questo stallo.

Il Pd ha presentato la sua proposta fondata sul doppio turno, gli altri non l’hanno fatto. Piuttosto, il Pdl, in materia di riforme, se n’è uscito con quell’emendamento per introdurre il semipresindenzialismo, che non poteva che finire sul binario morto. Perché non c’è alcuna, ripeto, alcuna possibilità che venga approvata una riforma costituzionale di quel genere attraverso un emendamento e a fine legislatura. Si è trattato solo di uno scambio deteriore fra Pdl e Lega e non si può consentire che le Camere si trasformino nel luogo dove Pdl e Lega confezionano la loro prossima propaganda elettorale. La legge elettorale non è e non può essere un bene barattabile, è invece una priorità assoluta.
Riguardo le preferenze il Pdl ora se ne fa paladino, e anche l’Udc appare propensa, ma noi siamo contrari. Le preferenze inducono inquinamenti nelle campagne elettorali, i costi lievitano, nel Mezzogiorno sarebbero un disastro.
Molto meglio il meccanismo dei collegi, magari accompagnato di un sistema di consultazione di cittadini e iscritti. Ho un sospetto se non una certezza: non è che l’insistenza del Pdl sulle preferenze punta a modificare il Porcellum introducendo solo le preferenze? E peggio del Porcellum c'è solo il Porcellum con le preferenze. 

sen. Anna Finocchiaro

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