La spina del Cavaliere

Come è successo già diverse volte nella storia degli ultimi diciassette anni, Silvio Berlusconi si riposiziona giocando su due tavoli. Su uno fa finta di sostenere il governo, appoggia Monti e elogia Napolitano. Sull'altro attacca i terroristi di sinistra, dice che il Capo dello Stato è una maestrina dalla penna rossa e minaccia di staccare la spina al governo. Andrà avanti così per un bel po': un Cavaliere double face che avvia una campagna elettorale anticipata. Scenari già visti, niente di nuovo. Tranne la insostenibile stanchezza della ripetizione. Forse sarebbe il caso che, dopo che il disatro economico e l'Italia gli hanno staccato la spina di Palazzo Chigi, ci fosse qualcuno in quel che rimane del Pdl ormai diviso in cento correnti, a staccargli la spina di leader. Il dopo Berlusconi dovrà cominciare anche per loro prima o poi. A meno che non vogliano continuare a fare le comparse di uno spettacolo sempre uguale che ormai procura solo noia e non diverte più nessuno. In bocca al lupo.

Pietro Spataro
da Giubbe Rosse

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