La scuola "appaltata" alla Lega. Il marchio del "Sole della Alpi" su banchi e cestini

Il Sole delle Alpi compare ossessivamente riprodotto sulle finestre, agli ingressi, sugli arredi e persino sui contenitori dell'immondizia; il nastro dell'inaugurazione è verde e l'edificio da ieri aperto al pubblico è intitolato a Gianfranco Miglio. Non siamo però nella scuola quadri della Lega Nord, bensì nel nuovo istituto di Adro, scuola pubblica che da quest'anno ospita 650 alunni di materne, elementari e medie. Siamo ad Adro, il comune bresciano salito alla ribalta la primavera scorsa quando il sindaco Oscar Lancini, «padre padrone» di una giunta monocolore leghista, annunciò che avrebbe lasciato digiuni i figli della famiglie non in regola con il pagamento della mensa.
Lancini, leghista a tutto tondo, non solo adesso ribadisce quella promessa ma ieri ha presentato alla comunità la nuova scuola elementare comunale che è in pratica un «tempio» consacrato all'immaginario del Carroccio. Al momento da Adro - paese di 6.400 abitanti circondato dai vigneti della Franciacorta - non si registrano reazioni di sdegno, proteste, prese di distanza. E una ragione c'è: la nuova scuola è stata costruita non solo con una spesa di zero euro per le casse pubbliche ma addirittura con il generoso contributo degli abitanti che si sono «tassati» per acquistare i banchi, i mobili e tutti gli arredi dell'edificio. «Un tempo si diceva che bisognava lavorare per ultimare la chiesa - commenta il sindaco Lancini - in questi mesi io e i miei concittadini lo abbiamo fatto per ultimare la scuola. In tempi di ristrettezze finanziarie abbiamo fatto un miracolo».
Il «miracolo» ha funzionato così: il comune di Adro ha ceduto gratuitamente a una ditta privata le vecchie scuole, consentendo di trasformare la costruzione in appartamenti; in cambio però ha chiesto alla stessa ditta di realizzare la nuova scuola. Che così è nata senza alcun esborso per le finanze pubbliche. Restavano da acquistare gli arredi per aule, uffici e mensa. Il problema è stato risolto con un bando pubblico, con il quale è stato chiesto alle famiglie di Adro di versare contributi volontari per coprire il fabbisogno. Obiettivo ampiamente raggiunto tanto che in cassa sono rimaste alcune migliaia di euro e a ogni donatore è stata intitolata un'aula.
Un trionfo dell'intera comunità, insomma, che però Lancini ha deciso di festeggiare in maniera «muscolare», timbrando ogni angolo della nuova scuola con il simbolo della Lega Nord, intitolando l'edificio a Gianfranco Miglio e facendo ampio uso del colore verde.
Di più: i crocefissi nelle aule di Adro non sono semplicemente appesi al muro ma «imbullonati». «Li abbiamo fissati con le viti - precisa Lancini - perché a nessuno venga in testa di toglierli o di coprirli. Viviamo in uno stato laico ma la nostra religione non si discute, neppure in una scuola frequentata per il 7% da immigrati».
Apoteosi ieri mattina, con il taglio del nastro (verde) e gli interventi del parlamentare bresciano Davide Caparini (Lega Nord) e dell'assessore regionale Monica Rizzi (Lega Nord). Qualche parola spesa per giustificare l'invasione di soli delle Alpi da parte delle autorità? Neanche mezza. D'altro canto questo è il paese dove anche le panchine della piazza riproducono il sole delle Alpi, dove una delle strade del centro si chiama via Padania e dove il comune aveva fatto approvare due delibere (annullate poi dalla magistratura) che escludono i residenti extracomunitari da contributi sociali o per il pagamento dell'affitto.

Claudio Del Frate e Giuseppe Spatola
dal Corriere della Sera

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