Sanità lecchese: o si cambia o scompariremo

"O si cambia strategia, o la sanità lecchese perderà la sua autonomia e sarà assorbita dalle province vicine. L`eccellenza della nostra azienda ospedaliera va rilanciata con un progetto e una strategia nuovi, altrimenti soccomberemo di fronte alle novità rappresentate dalla concorrenza delle province limitrofe. A Vimercate c`è un nuovo ospedale. Il San Gerardo di Monza è sede universitaria con tanti specializzandi medici che di fatto lavorano gratis. A Como e Bergamo ci saranno presto ospedali nuovi e moderni. A Zingonia e Ponte San Pietro ci sono forti aziende sanitarie private e convenzionate. Il piano strategico va costruito con il territorio, facendo sistema a partire da un ruolo più forte dei sindaci. Prima delle ferie va convocato il tavolo territoriale della sanità per discutere un progetto da presentare uniti in Regione. Tra i punti, il rilancio del Mandic come ospedale per acuti e definizione di una o più specializzazioni; il rapporto con le facoltà di medicina e con un centro di ricerca per non restare tagliati fuori; la convenzione con l`Inail per fare il Polo per la cura e il reinserimento al lavoro dei grandi infortunati sul lavoro; la sperimentazione di un nuovo ruolo dei medici di medicina generale per alleggerire l`ospedalizzazione; la realizzazione di un ospedale di prossimità per gestire le convalescenze post ospedale, che oggi gravano troppo presto sulle famiglie. Trasferire dalla Lombardia alla Sicilia le prenotazioni delle nostre visite ed esami medici e tenere in gestione solo le prenotazioni del privato è una strategia per creare disservizio nell`offerta pubblica e spingere il cittadino a ricorrere al privato. Da parte delle istituzioni locali e degli operatori del settore sanitario, mi auguro che ci sia una reazione a questi rischi di svuotamento del nostro sistema sanitario locale".

Carlo Spreafico
Segretario del Consiglio regionale
e Consigliere regionale del PD

Commenti

  1. Noi siamo in bilico da anni. Sondrio è la prossima. Sono anni che continuano a diminuire posti letto e reparti e ad aumentare studi privati. Hanno gia chiuso l'ospedale di Tirano e ridimensionato quello di Morbegno. Adesso si teme per Sondalo, una delle pochissime unità spinali in Italia.

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