Il significato delle percentuali
A Merate gli aventi diritto al voto per le europee del 2009 erano 11.691, per le regionali di marzo 2010 potevano recarsi alle urne 11.765 cittadini; i votanti per le regionali sono stati 8.038, 1.326 persone in meno di quante si sono recate al voto l’anno prima.
Si è quindi raggiunta la percentuale del 68% contro l’80% delle europee.
I voti che sono stati conteggiati nelle percentuali non rappresentano tutti i voti validi, che a Merate sono stati 7.855. Infatti il sistema elettorale permetteva di scegliere il candidato presidente della regione senza apporre il voto sul simboli di lista,oltre al viceversa cioè dare il voto ad una lista ed in tal modo automaticamente, dare voto al candidato presidente sostenuto da quella lista .
Sommando allora i voti di lista si ottiene che sono stati solo 6.060 perchè 1.795 elettori non hanno espresso voto di lista pertanto le percentuali con cui i commentatori si sono spesi a dare aumenti,.tenute o diminuzioni della rappresentatività del loro partito deriva da questo meccanismo.
Il confronto con il risultato elettorale del 2009 si basa pertanto su una espressione di voto di 6060 meratesi contro i 9031 di un anno fa, quasi 3000 meratesi non sono presenti a dire la loro quando si esprime che la Lega valga il 30% e quindi sorpassi il P.L. Si tratta di un effetto ottico, certo non va trascurato il dato politico che dice che il voto della Lega oggi è di moda.
Appare chiaro allora che in tale scenario risulta importante avere un elettore fedele, quello che vota comunque il simbolo. Il partito che meglio capitalizza questa caratteristica è la Lega che ha perso solo 164 elettori rispetto al 2009, contro i 1091 del Popolo della Libertà e i 492 del Partito Democratico.
Quindi non solo la Lega ha portato sostanzialmente i suoi elettori a votare ,ma questi comunque cercano il simbolo e lo votano.
Conclusioni:
Si è quindi raggiunta la percentuale del 68% contro l’80% delle europee.
I voti che sono stati conteggiati nelle percentuali non rappresentano tutti i voti validi, che a Merate sono stati 7.855. Infatti il sistema elettorale permetteva di scegliere il candidato presidente della regione senza apporre il voto sul simboli di lista,oltre al viceversa cioè dare il voto ad una lista ed in tal modo automaticamente, dare voto al candidato presidente sostenuto da quella lista .
Sommando allora i voti di lista si ottiene che sono stati solo 6.060 perchè 1.795 elettori non hanno espresso voto di lista pertanto le percentuali con cui i commentatori si sono spesi a dare aumenti,.tenute o diminuzioni della rappresentatività del loro partito deriva da questo meccanismo.
Il confronto con il risultato elettorale del 2009 si basa pertanto su una espressione di voto di 6060 meratesi contro i 9031 di un anno fa, quasi 3000 meratesi non sono presenti a dire la loro quando si esprime che la Lega valga il 30% e quindi sorpassi il P.L. Si tratta di un effetto ottico, certo non va trascurato il dato politico che dice che il voto della Lega oggi è di moda.
Appare chiaro allora che in tale scenario risulta importante avere un elettore fedele, quello che vota comunque il simbolo. Il partito che meglio capitalizza questa caratteristica è la Lega che ha perso solo 164 elettori rispetto al 2009, contro i 1091 del Popolo della Libertà e i 492 del Partito Democratico.
Quindi non solo la Lega ha portato sostanzialmente i suoi elettori a votare ,ma questi comunque cercano il simbolo e lo votano.
Conclusioni:
- Le percentuale espresse (Lega 30,33%-PDL 29,04%-PD26,35%) rappresentano il parere del 77% dei voti validi che è anche quello del 51% degli aventi diritto. C’è enorme spazio per fare sensibilizzazione politica.
- Un simbolo forte entro un meccanismo elettorale come le regionali conta.
- I risultati espressi in percentuali vanno analizzati, come quando parlate con un consulente finanziario che decanta le prestazioni di un prodotto assicurativo.
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