L'Assemblea delle Scuole Lecchesi difende il diritto all'istruzione

La scuola pubblica sta subendo, a causa delle scelte politiche, un grave attacco alla sua funzione di garantire il diritto all'istruzione. Il problema non nasce oggi, ma negli ultimi due anni si è drammaticamente aggravato, in conseguenza del taglio di 8 miliardi di euro, deciso dall'attuale Governo. I tagli, che riguardano tanto il personale docente e Ata quanto le disponibilità finanziarie, hanno colpito anche la provincia di Lecco, che nell'anno scolastico 2008/09 ha perso 180 docenti ed ha avuto minori trasferimenti di risorse, al punto che le scuole non hanno ricevuto nessun finanziamento per il funzionamento ed hanno visto drasticamente diminuire quelli riguardanti l'ampliamento dell'offerta formativa, la formazione e la sicurezza.
Fin dal 2007, dirigenti scolastici della provincia hanno fatto presente la situazione di sofferenza finanziaria all'Ufficio Scolastico Provinciale, a quello Regionale ed al Ministero, lamentando in particolare la mancata restituzione da parte del MIUR dei fondi anticipati dalle scuole per pagare le supplenze, le ore eccedenti, gli esami di Stato. Le cifre sono molto preoccupanti, se si pensa che già nel monitoraggio dell'aprile 2009 risultava che i residui attivi delle scuole della provincia di Lecco (cioè i fondi che il Ministero deve alle scuole stesse) ammontavano a C. 5.160.557.
Risposte significative sono giunte soltanto dall'Ufficio Scolastico Provinciale, che , nella persona dell'allora Dirigente , ha più volte fatto presente, presso l'Ufficio Regionale, le ragioni delle scuole.
Il Ministero ha invece pensato di cavarsela rimproverando i dirigenti di non saper gestire le risorse, mentre l'Ufficio Scolastico Regionale, che dal 2007 non ha più competenza diretta per i finanziamenti alle scuole, ha recentemente comunicato di non avere risorse per far fronte ai crediti fino al 2006, relativi a supplenze brevi e maternità, per i quali era allora competente.
In questo contesto si inserisce la recente nota della Direzione Generale per la politica finanziaria ed il bilancio datata 14/12/2009 e contenente indicazioni per la predisposizione del Programma annuale per il 2010. Se tali indicazioni fossero attuate renderebbero di fatto impossibile la realizzazione dell'offerta formativa, già approvata dai Consigli di Istituto e dai Collegi dei Docenti.
Infatti tra le indicazioni che la nota trasmette alle Istituzioni scolastiche, vi è quella di iscrivere nelle 'Disponibilità da programmare' (aggregato Z del Programma annuale) i residui attivi dovuti dal Ministero alle scuole. Ciò significa, di fatto, chiedere alla scuole di rinunciare a risorse cui hanno diritto, mettendole nell'impossibilità di predispone un bilancio utile a realizzare le attività della scuola.
In pratica, il tentativo è di costringere le scuole a rinunciare al credito e ad attingere altrove (soprattutto dalle famiglie) le risorse necessarie al funzionamento.
Sulla base di quanto sopra, l'Assemblea dell'ASAL riunita a Lecco il 27 febbraio 2010:
  1. ritiene che le scuole siano legittimate a predispone il Programma annuale secondo le normative vigenti (D.I. 44/2001; DM 21/2007) e a applicare la nota ministeriale, gerarchicamente inferiore alle Leggi ed ai Decreti, laddove la stessa è coerente con la normativa richiamata;
  2. propone che l'Ufficio Scolastico Regionale si impegni a reperire, presso il Ministero, le risorse necessarie a coprire i residui fino al 2006, poiché l'amministrazione ha il dovere di onorare gli impegni obbligatori per garantire il servizio scolastico in attuazione della normativa vigente, impegni che non possono essere cancellati in modo unilaterale esponendo le Istituzioni scolastiche;
  3. chiede che, analogamente, il MIUR garantisca — anche attraverso un piano pluriennale di reintegro — la restituzione totale alle scuole dei fondi che le stesse hanno anticipato per coprire spese obbligatorie di competenza ministeriale
  4. auspica che le scuole virtuose nella loro gestione non vengano più penalizzate e che siano messe nella condizione di reinvestire a favore di ampliamenti dell'offerta formativa, senza vedersi sottratte risorse per coprire spese che competono allo Stato
Asal, Assemblea delle Scuole Lecchesi

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