L'appello al voto di Mario Tavola: "Ecco il Pd che vogliamo"

Un Partito Democratico aperto e innovativo che parta dai circoli e che rappresenti una forte discontinuità con il passato; gli organi direttivi devono saper proporre una gestione più unitaria, chiara e trasparente sia dal punto di vista politico che finanziario. Crediamo che il criterio del merito e delle competenze debba guidare l'assegnazione degli incarichi, perché ciò è la premessa per una gestione unitaria del partito. Il partito che vogliamo deve porsi dei principi fermi, praticare le cose che dice e assumersene la responsabilità, darsi delle regole comprensibili, semplici e rispettarle. Un partito libero dalle correnti, che abbia un assetto federale, che riconosca l’autonomia dei territori e dei circoli e la sostenga con risorse adeguate. Un partito fatto di rapporti e relazioni, che abbia una linea verticale a doppio senso, dalla base dei suoi iscritti alle figure di riferimento politico, e conosca anche una dimensione orizzontale, di scambio e collaborazione tra i territori, i circoli, le amministrazioni locali, condividendo le buone pratiche. Un partito che affronti le questioni con rigore e con la massima obiettività possibile, nell’interesse generale e non di una parte sola. La mia è una candidatura supportata dalle idee, aperta al contributo ed alla partecipazione di tutti coloro che vivono il Partito Democratico e condividono questi aspetti e questi metodi.
Sostengono la mia candidatura: Luisella Picco, Stefano Augenti, Fabiola Dreossi, Emanuele Panzeri, Chiara Narciso, Veronica Tentori, Carmelo Scuderi Panebianco e Giorgio Radaelli.

Mario Tavola

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