Il programma di Ercole Redaelli

Care democratiche, cari democratici,
nell’impossibilità di raggiungervi tutti ricorro a questa breve lettera per spiegarvi i motivi di questa mia candidatura a segretario provinciale. Ho dato la mia disponibilità a condizione che ci fosse un percorso “inclusivo”, che le persone fossero disponibili (di tempo e di testa) per la costruzione unitaria del partito Democratico lecchese e che vi fosse la volontà di superare le vecchie appartenenze (territoriali e di partito) per proporre agli elettori anche a Lecco un partito unito, vivace nelle iniziative, concreto nelle proposte. Per questo ho bisogno dell’aiuto di tutti perché non voglio un partito del capo, non voglio un PD bloccato dai veti, non voglio un PD minimalista. Ho chiesto in questa settimana ai Coordinatori di Circondario ed a quelli di Circolo di sensibilizzare i propri aderenti a segnalare la loro disponibilità a far parte della Assemblea Provinciale nella lista che accompagnerà la mia candidatura. Ho constatato la loro sensibilità verso questo approccio e di questo li ringrazio perché vuole dire che incominciamo bene. Perché ci aspettano 2 importanti sfide: riconquistare al “ buon governo” la città di Lecco e non lasciare solo a Lega e PdL la rappresentanza della nostra provincia in Lombardia. Per vincere a Lecco ed il Regione dobbiamo impegnarci tutti ed io sarò in prima linea a prescindere dal risultato di questo Congresso perché progetto ed idee vanno oltre le nostre persone. Grazie, buon lavoro a tutti e viva il PD.

IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO

Oggi il Partito Democratico in provincia di Lecco è in minoranza, sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista del consenso elettorale proprio e dei possibili alleati. E, tuttavia, molte Amministrazioni, attraverso liste civiche, sono guidate da Amministratori iscritti al PD o a noi vicini. Noi abbiamo il delicato compito di valorizzare maggiormente, presso la pubblica opinione, l’orientamento politico di queste Amministrazioni che si manifesta attraverso atti concreti e coordinati che esse adottano. Nel contempo dobbiamo fare in modo che esse non perdano i consensi ottenuti e neppure che sia limitata la loro capacità di intrattenere rapporti efficaci con Amministrazioni di diverso orientamento politico. I nostri Amministratori devono essere riconosciuti come nostri iscritti per la loro azione amministrativa che deve essere valorizzata mettendone in evidenza i punti di coerenza con il progetto politico del PD nazionale e locale. Non c’è dubbio che l’autonomia è uno dei cardini statutari del PD e di questa prerogativa dobbiamo farci carico tutti partendo innanzitutto da me , non dimenticando però che il PD ha un proprio progetto, ha un vincolo sulle alleanze e sui programmi, ha una linea nazionale, regionale e quindi provinciale alla quale tutti siamo tenuti A partire dal Segretario Provinciale ed a scendere sino all’ultimo (in ordine alfabetico) dei coordinatori di circolo vi deve essere il rispetto delle decisioni degli organi di partito che dagli ultimi congressi nazionale e regionale sono stati eletti. Il Partito Democratico della federazione di Lecco deve costruire, nella maniera più partecipata possibile, una propria proposta di politica amministrativa per il territorio, che sia riconoscibile e riconosciuta e della quale i Circoli dovranno gradualmente acquisire la capacità di farsi carico con riferimento al proprio territorio. In sintesi, il PD lecchese, in questa fase, deve essere il catalizzatore delle politiche dell’ulivo e del centrosinistra, facendo proprio il ruolo di coordinamento strategico e flessibile svolto, fino al giugno scorso, dalla Giunta Brivio in provincia.

I Circoli
Sono lo strumento che permette al nostro Partito di essere radicato sul territorio e di garantire il dialogo con il popolo, a partire da quello delle primarie. Devono essere il luogo di confronto costante con i cittadini elettori al fine di elaborare in modo condiviso soluzioni efficaci e praticabili per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro territorio. Questo è ancora più importante oggi in presenza di una crisi economica che impatta pesantemente sulla vita quotidiana di molte famiglie. I circoli devono essere luogo di discussione, proposta, azione. Trovarsi al circolo PD deve diventare in ogni paese un’occasione per conoscersi e conoscere, un’opportunità per ricostruire un tessuto sociale disgregato attorno a delle idee che possono diventare realtà. Per fare questo li dobbiamo mettere innanzitutto in condizione di operare al meglio. Ad essi dobbiamo fornire i necessari supporti in termini di indirizzo politico, di formazione, di materiali. Con essi il confronto deve essere sistematico soprattutto con la valorizzazione dei circondari Sempre attraverso un confronto diretto con i Circoli, dobbiamo riesaminarne la dimensione minima, sperimentando anche modalità organizzative che permettano il mantenimento dei nuclei di paese in modo particolare nelle zone montane ed in quelle di maggiore debolezza elettorale. Ed a quelli in condizione di maggiore disagio va dato un sostegno particolare, col contributo attivo dei circoli più forti e di più solida tradizione. L’obiettivo in queste aree è di avere una sede attrezzata almeno di Circondario, ed un mezzo comunicativo stabile come la bacheca di circolo. I Circoli, attraverso i loro Coordinatori, devono avere un ruolo da protagonisti nella elaborazione delle scelte politiche della Federazione. I Circoli devono diventare il luogo primario dove emerge, anche attraverso una costante formazione sul campo, una nuova classe dirigente del Partito, capace di rendere reale quel processo di innovazione che il Pd vuole garantire per ridare efficacia alla democrazia. Così si possono battere le semplificazioni, le derive populiste, le varie forme di propaganda mediatica tipiche della proposta politica del centro destra, a cui si contrappone la riproposizione della partecipazione strutturata in forme associative (partito nuovo) nell’ottica di una reale applicazione dell’art. 49 della Costituzione. Dovrà essere incentivata la possibilità di far nascere qualche circolo d’ambiente (es. ambienti di lavoro o altre realtà particolari) anche nella nostra provincia. I Circondari dovranno essere lo snodo fondamentale del rapporto tra Federazione e Circoli. In particolare essi rappresentano la dimensione ottimale per organizzare e gestire alcune attività quali iniziative di approfondimento culturale e politico, campagne di informazione su aree pubbliche, iniziative a supporto delle nostre Amministrazioni. Sarà un impegno personale e politico come Segretario provinciale incontrare nella loro sede i Circoli almeno una volta all'anno e i Circondari almeno una volta a semestre.

I Forum
A livello provinciale lo strumento privilegiato per l'approfondimento delle tematiche emergenti e per l'elaborazione di proposte politiche sono i Forum. I Forum devono continuare ad essere ambiti di dibattito aperto, caratterizzati in modo tematico, dove si elaborano linee programmatiche da sottoporre alla Federazione Provinciale per l’approvazione e l’adozione. Devono essere luogo aperto alla partecipazione di chi è esterno al partito, e che può dare validi contributi alla discussione e all’elaborazione politica. Valorizzando le esperienze positive in atto (Forum Scuola, Sanità e Welfare) si dovrà allargare la copertura delle tematiche territoriali con priorità ai problemi del lavoro e della compatibilità ambientale, con particolare attenzione alle infrastrutture ed alla mobilità. I forum necessitano di essere sostenuti, strutturati con un regolamento semplice, funzionale, che ne garantisca il carattere democratico e l’efficienza. Gli strumenti di partecipazione e controllo Dobbiamo riaffermare che le alleanze non possono prescindere da quanto affermano il nostro statuto, il nostro codice etico e la carta dei valori. Dobbiamo essere in grado di garantire ad ogni livello un modo trasparente e partecipato di selezione della classe dirigente. La nostra forza oggi dopo il congresso nazionale è che nessuno può affermare che le primarie sono inutili, anzi divengono uno degli strumenti di comunicazione con i nostri elettori e di esse non dobbiamo avere paura. Esse sono ancora più necessarie nei casi in cui vi è scarsa o nulla possibilità, per l'elettore, di esprimere preferenze: il ricorso alle primarie di coalizione sarà un obbligo, così come dichiarato dal nostro Segretario Nazionale, in caso di più candidature possibili e contrapposte Dobbiamo esigere dagli iscritti che ricoprono incarichi istituzionali l’applicazione del regolamento provinciale sulle nomine negli enti, a tutela della trasparenza, capacità, competenza, onestà e professionalità dei soggetti chiamati al governo di enti e società di gestione di servizi territoriali.

I mezzi di funzionamento
Anche l'organizzazione e la gestione della sede federale esige qualche attenzione. Innanzitutto le limitate risorse economiche impongono estrema oculatezza. E' necessario attivare fonti di finanziamento supplementari rispetto alle entrate ordinarie originate dalle contribuzioni degli eletti a cariche retribuite che ormai sono diminuite. E' necessario incentivare, anche a questo scopo, le feste di partito (che per la verità non devono servire per finanziare l’attività ordinaria del PD). Dobbiamo sollecitare sottoscrizioni straordinarie e rivendicare quote dei finanziamenti pubblici al Partito. Inoltre bisogna operare sul fronte del contenimento della spesa, anche attraverso il volontariato, che va valorizzato, organizzato, riconosciuto, non solo per contenere la spesa, ma per il suo intrinseco valore civile. Si impone poi una chiara organizzazione degli uffici con la specificazione di compiti e ruoli. Particolare cura deve essere riservata alle azioni e agli strumenti di comunicazione: sito, news letter, mailing list. Il loro uso deve essere reso più efficace. E’ necessario costruire il Sistema Informativo del PD così come previsto dalla Statuto nazionale. Essenziale è la tenuta e l'aggiornamento dell'anagrafe degli iscritti e dei votanti che deve essere resa disponibile per i Circoli con riferimento ai rispettivi territori e con l'impegno, da parte loro, ad utilizzarla almeno per l'invio di relazioni annuali sull'attività del Circolo.

Il rinnovo delle Amministrazioni locali
Uno sguardo,infine, alle imminenti scadenze elettorali regionali e amministrative per Ballabio, Calco, Lecco, Mandello, Perego. Fin da ora dobbiamo mettere in agenda un'altra campagna elettorale, per la Regione e per alcuni Comuni, alla quale siamo tutti chiamati ad impegnarci come squadra. Le elezioni regionali indubbiamente, ma anche quelli di Lecco coinvolgono l'intero territorio provinciale. La vicenda che interessa il Capoluogo assume una valenza particolare che travalica i confini della Città di Lecco e investe tutta la provincia e la stessa dimensione regionale. A Lecco guardano tutti i comuni della provincia, un cambiamento a Lecco, dopo tanti anni di grigiore dell’amministrazione cittadina, può diventare il punto di svolta per costruire un nuovo modello amministrativo. La valenza politica della riconquista di un capoluogo di provincia in Lombardia è assai importante come primo test sulla ritrovata capacità del Pd e delle coalizioni-alleanze riformatrici di recuperare credibilità e consenso in partcolare nei ceti produttivi del paese. Un risultato positivo sarebbe un’iniezione di fiducia fondamentale per dare spessore al nuovo corso del partito proiettato ad assicurare una reale alternativa di governo. L'autonomia degli Organismi cittadini del Partito sarà garantita e ad essi sarà dato tutto il sostegno possibile, con l'avvertenza che gli aspetti che hanno influenza sull'intero territorio provinciale dovranno essere affrontati in sintonia con la Federazione. Nello spirito unitario che è alla base di questa proposta di candidatura desidero precisare che il programma politico sarà specificato e integrato sulla base del confronto con i circoli e quindi con l'apporto e la collaborazione di tutti. Proprio per questa ragione assumo anche i documenti allegati come contributo per la sintesi definitiva che, in qualità di Segretario sarà mio dovere presentare alla assemblea del 13 dicembre.

Un ringraziamento, da ultimo, a coloro che hanno faticosamente retto il Partito in questi mesi ed, in particolare, ai Parlamentari e al Consigliere regionale che sono stati chiamati spesso, in questo frangente, ad offrire rappresentanza politica anche oltre quanto sarebbe stato legittimo chiedere loro. Essi continueranno ad essere un punto di riferimento essenziale.

Ercole Redaelli

Chi sono in breve
Ho 61 anni, mi sono laureato in lettere all’Università Cattolica di Milano, sposato e padre di 2 figli. La mia attività lavorativa è passata gradualmente dal pubblico al privato; nei settori dapprima amministrativo, poi economico e, infine, commerciale; come lavoratore dipendente e poi come autonomo. La mia esperienza politica è frutto dell’impegno come amministratore locale svolto negli anni '75 – '90. Non provengo né dalla ex Margherita, né dagli ex DS. Mi sono riavvicinato alla politica in occasione delle primarie per la Costituzione del Partito Democratico condividendone lo spirito innovativo ed il progetto che portava a sintesi diverse sensibilità e che avevano come comune denominatore solidarietà, libertà, democrazia, laicità, legalità.

Commenti