SULLA CHIUSURA A CIEL SERENO DELLA SEDE ATS A MERATE E SUI PRIMI PASSI DI BERTOLASO... SBAGLIATI
Il Tavolo Sanità del Meratese, che continua a monitorare la situazione dell’ospedale di Merate, esprime totale disappunto per l’annuncio della chiusura della sede di ATS a Merate a pochi giorni dalla visita dell’Assessore al Welfare Bertolaso.
La recente chiusura del presidio di Merate, l'ultima estensione territoriale della “ex ASL”, rappresenta un passo indietro nel mantenimento dei servizi sanitari locali. Con 15 operatori dedicati, il presidio era fondamentale per i servizi veterinari di controllo nelle linee produttive zootecniche supportando, di fatto, anche l'economia locale. Oltre a ciò, era essenziale per il rilascio dei passaporti per animali domestici e il controllo delle colonie feline, nonché per la prevenzione delle zoonosi (malattie animali che possono contagiare anche gli umani e che quindi rappresentano un rischio significativo per la salute pubblica).
Il Dipartimento di Prevenzione ha una sede territoriale delle Malattie Infettive (5 operatori e 1 medico itinerante) che gestisce le segnalazioni dei residenti (dal Mandic e MMG-PLS) soprattutto per malattie a diffusione nelle comunità che prevedono indagini epidemiologiche / profilassi dei contatti / provvedimenti ambientali (meningiti, scabbia, tossinfezioni alimentari, tubercolosi, epatiti, arbovirosi emergenti legate alle puntura di insetti quali dengue et similia) tutte attività che verranno gestite dalla Sede di Lecco e che perdono la loro territorialità. Le sedi residue sulla ATS della Brianza per Malattie Infettive restano Lecco, Monza, Desio per 1.200.000 abitanti. Le attività vaccinali offerte per alcune malattie ai contatti o conviventi sono invece in capo alle ASST (genialità della riforma regionale).
Non è tutto. I primi passi nella direzione sbagliata non finiscono qui. L’assessore annuncia il Consigliere Regionale Piazza come coordinatore del territorio sulla vicenda del Mandic. Questa decisione è fortemente sbagliata per molti aspetti:
Nelle scorse settimane si è sempre detto che il Mandic deve essere un tema che abbraccia tutti, bene, allora non nominiamo un coordinatore tra i Consiglieri Regionali, bensì tutti e 3 i Consiglieri Regionali eletti, che devono fare così da tramite tra Regione e i Comuni;
A che serve questa nomina? Il territorio è già dotato degli organi istituzionali intercomunali (Conferenza dei Sindaci e Ambito Territoriale di Merate) che sono, tra l’altro, stati anche indicati nella mozione che si sta approvando nei vari Comuni come i riferimenti del Territorio;
E’ il Consigliere Piazza stesso nell’ultima intervista in cui annuncia la sua nomina ad affermare che “...non è del mestiere, ma che se ne occuperà”. Non crediamo possa essere il giusto coordinatore.
I primi passi, come si vede, non vanno nella direzione auspicata.
Tavolo Sanità / PD Meratese e Provinciale
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