RASSEGNA OSSERVATORIO N° 2


Stralcio e-letter settimanale del gruppo PD alla camera dei deputati
Ddl penale
Avanti con la riforma per una giustizia più giusta ed efficiente​
Questa settimana l’Aula ha ripreso l’esame della riforma del processo penale, già avviato nella seduta dello scorso 28 luglio. Dopo la riforma del processo civile, si tratta di un’altra tappa cruciale per la modernizzazione del nostro sistema giudiziario. Già approvate le norme che stabiliscono un termine per l’azione penale (non intaccano quello delle indagini), intervengono sul casellario giudiziario, innalzano le pene per il reato di scambio politico-mafioso. L’esame riprende la prossima settimana.
Comunicati:
DdL penale: Ferranti, tempi certi per il processo, nessun ostacolo indagini Per mafia e terrorismo termine esercizio azione penale sale a 12 mesi

"Tempi certi per l’esercizio dell’azione penale: il rinvio a giudizio o l’archiviazione dovranno essere chiesti entro 3 mesi dalla scadenza di tutti gli avvisi e notifiche di conclusa indagine. Con però due importanti eccezioni: se si tratta di casi complessi il termine potrà essere prorogato di altri 3 mesi dal procuratore generale della corte d’appello. Se poi si tratta di delitti di mafia e terrorismo, il termine sale automaticamente a 12 mesi". E’ quanto stabilito dalla nuova norma votata dalla Camera nell’ambito della riforma del processo penale.

Spiega Donatella Ferranti, relatrice del provvedimento e presidente della commissione Giustizia della Camera: “Nessuno tocca la durata delle indagini, che rimane quella attualmente prevista dal codice, abbiamo semplicemente fissato un termine per definire le inchieste, senza sacrificare l’attività espletata. In altre parole, una volta concluse le indagini e scaduti tutti i termini di notifica alle parti, la richiesta di rinvio a giudizio o archiviazione deve essere formalizzata in tempi prevedibili e certi”. Peraltro, osserva la presidente della commissione Giustizia, “non è che le indagini, in caso di mancato rispetto di tali tempi, finiranno al macero, ma saranno avocate dal procuratore generale che deciderà se chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione”.

A giudizio di Ferranti, dunque, la nuova norma “non può in alcun modo ostacolare le indagini, ma va piuttosto nella direzione di una ragionevole durata del processo e può contribuire ad evitare la tagliola della prescrizione”. I magistrati, conclude Ferranti, “continueranno a svolgere le indagini esattamente come oggi”, tanto più che i nuovi termini, in forza di un altro emendamento presentato dal responsabile Giustizia del Pd, David Ermini, e già votato dall’aula, “si applicherà solo alle notizie di reato iscritte dopo l’entrata in vigore della riforma”. In questa prospettiva, “approveremo anche un ordine del giorno diretto a impegnare il governo a risolvere le questioni del personale e delle risorse nelle procure più oberate”.
 
Giustizia: Verini, avanti con la riforma penale, domani riprende confronto in Aula
Ingiustificati allarmi e polemiche su alcuni nodi. Da noi mai nessun bavaglio
“Riprendiamo domani una discussione molto importante, quella del DDL di riforma della giustizia penale che, insieme a quello civile, ridisegna il volto del sistema italiano. L’obiettivo dell’azione congiunta parlamento-governo è una giustizia più giusta ed efficace e la garanzia della certezza pena. E’ anche da qui che passa la strada per disegnare una Italia migliore”.
E’ quanto afferma il capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Walter Verini, il quale aggiunge:
“su alcuni nodi sensibili penso proprio che non sia il caso di sollevare inutili e ingiustificati allarmismi. Innanzitutto, nessuno intende limitare il potere di intercettazione nelle indagini: anzi, semmai, andrebbe rafforzato per i reati contro la Pubblica Amministrazione. Per quanto riguarda la loro diffusione è fondamentale conciliare il diritto di cronaca con la necessità di tutelare la riservatezza delle notizie che non hanno alcuna rilevanza penale: crediamo che una udienza filtro dove difesa, accusa e giudice selezionino i materiali raccolti sia una buona soluzione che tiene insieme diritto alla informazione e diritto alla privacy. Parlare quindi di bavaglio è, appunto, solo allarmismo fuori luogo. Quanto poi ad un altro punto che ha suscitato discussione, relativo alla registrazione fraudolenta di conversazioni, un emendamento di Ermini e mio esclude la punibilità per chi lo fa per diritto di cronaca e di difesa”, conclude Verini.

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