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Visualizzazione dei post da giugno 15, 2014

Riforme, Stefano Rodotà: “La Carta esiste, Renzi non è un Principe”

L’anno scorso incombeva la minaccia di scardinare l’articolo architrave, il  138  della Costituzione. Oggi il pericolo arriva dal combinato disposto di  Italicum  più  riforma del Senato :  Libertà e Giustizia  organizza anche quest’anno una manifestazione in difesa della Carta, il 2 giugno a Modena . Tra i “professoroni” che parteciperanno c’è anche  Stefano Rodotà : “L’anno scorso, dopo la festa della Repubblica, prese avvio un lavoro sfociato nella manifestazione del 12 ottobre, La via maestra . In quei mesi si era diffuso un orientamento, largamente condiviso, contro la modifica del 138. Quell’ipotesi poi cadde: dunque non è stato un lavoro inutile”. E oggi? L’attacco ai “professoroni” ha prodotto una discussione ricca, sfociata in audizioni parlamentari, che ha prodotto proposte puntuali. I progetti del governo sono stati sottoposti a valutazioni che dovrebbero essere considerate contributi da cui non si può prescindere. Approvare un testo di riforma del Senato senza tener

L'ABOLIZIONE DEI SOTTOSEGRETARI È RINVIATA A SETTEMBRE

La proposta del Pd si inserirà in un lavoro più organico di revisione dello statuto regionale La proposta del Pd di abolizione della figura dei sottosegretari alla presidenza è rimandata a dopo l'estate. La Commissione Affari Istituzionali, riunitasi questa settimana per discutere proprio del progetto di legge del Pd, ha deciso di avviare un lavoro più organico di revisione dello statuto lasciando tempo, fino al 15 settembre, ai gruppi consiliari di presentare le proprie proposte di legge che poi verranno prese in esame dal gruppo di lavoro. "Noi restiamo convinti dell'inutilità della figura del sottosegretario - ha dichiarato Fabio Pizzul  - uno spreco di denaro pubblico pari ad almeno 1,336 milioni di euro l'anno, un costo che solo Maroni ritiene di dover sostenere.  Ancora di più dopo che lunedì scorso, all'incontro con i parlamentari lombardi, organizzato dal Consiglio regionale per discutere della riforma costituzionale, il sottosegretario alle rifo

ZERO TICKET? UN FLOP DA 200MILA EURO

Il PD smaschera l'inutilità dell'iniziativa tanto reclamizzata e rilancia: via i ticket sotto i 30mila euro e più progressività per tutti gli altri. Le città lombarde sono state per settimane tappezzate da cartelloni che indicavano l'azzeramento dei ticket sanitari per 800mila lombardi, ovvero i cittadini over 66 con redditi fino a 18mila euro (in pratica, è stata estesa la fascia di esenzione per il ticket sui farmaci). In realtà, per ora, ad aver potuto diminuire la compartecipazione alla spesa sanitaria sui medicinali sono state poche migliaia di lombardi. I numeri sono chiari: se la Regione aveva annunciato che avrebbe avuto una contrazione delle entrate da ticket per 40 milioni, al giro di boa del primo mese, quello di aprile, le entrate sono invece aumentate di quasi mezzo milione. La Lombardia continua dunque ad essere la regione italiana con i ticket più cari, nonostante i conti in ordine, e i lombardi continuano a pagare di più i farmaci e le prestazioni.  L

Le troppe norme aiutano i furbi

Un grosso paio di forbici volteggia sulle nostre chiome. Le impugna il presidente del Consiglio, che ne ha fatto ancora uso lo scorso venerdì. Tagli alle prefetture (da 106 a 40). Tagli alle camere di commercio (ne sopravvivranno una ventina). Tagli alle sezioni distaccate dei Tar (amputazione totale). E poi sforbiciate sui permessi sindacali. Sulle propine degli avvocati dello Stato. Sui gettoni dei segretari comunali. Sui doppi incarichi dei magistrati. Sulle 5 scuole della pubblica amministrazione. Sui ruoli dirigenziali. Su ogni ufficio locale, centrale, interstellare. Risultato: ci era cresciuta sulla testa una zazzera leonina, rischiamo di finire pelati come un uovo. Però l’Italia aveva bisogno d’un barbiere. Non solo perché troppi capelli non riesci a pettinarli, e infatti il nostro Stato è fin troppo arruffato. Anche perché sotto ogni ricciolo può ben nascondersi la pulce della corruzione. Quella che negli ultimi vent’anni ci ha fatto precipitare dal 33º al 69º posto nella c