L’IMBROGLIO ELETTORALE.
Le motivazioni della sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha “bocciato” il Porcellum si prestano a due ordini di valutazioni: quello strettamente giuridico-costituzionale, e quello culturale e politico. Attenendomi ovviamente al secondo aspetto, le motivazioni della sentenza costituiscono un chiaro atto di accusa nei confronti delle forze politiche (ed in modo particolare, nei confronti delle maggiori), per il modo col quale queste, negli ultimi decenni, hanno messo mano alle diverse leggi elettorali che si sono succedute nel tempo. E, a ben vedere, costituiscono al tempo stesso una diffida a cambiare strada ed a evitare di continuare a sviluppare l’arte di imbrogliare gli italiani imponendo loro costruzioni barocche e condizionate prioritariamente dall’aspirazione di ciascuno a trarre dalla legge elettorale il massimo vantaggio, o il minimo svantaggio. Le motivazioni della sentenza muovono da una semplicissima considerazione: quella che, se il concetto di governabilità