ETEROLOGA, LA LOMBARDIA METTE I PALETTI

Tutto il costo a carico delle coppie, limitazioni su chi può accedere
L'accesso alle tecniche di fecondazione eterologa, lo dice la Consulta, è un diritto, ma questo al centrodestra lombardo non piace. Non è un'opinione, ma un fatto, sancito dalle parole dei numerosi esponenti di Lega, Ncd e Fratelli d'Italia che hanno detto la loro sull'applicazione dellelinee guida nazionali in Lombardia ("non diventeremo il gametificio d'Italia", Stefano Carugo, Ncd; "Sono convinto che la Giunta di Palazzo Lombardia finirà per adottare una delibera quanto più possibile restrittiva, in maniera da non incentivare, per quanto di competenza regionale, l'utilizzo dell'eterologa", Massimiliano Romeo, Lega; "che non diventi un escamotage per aprire alla genitorialità delle coppie gay, che non sia un primo passo in quella direzione e che non apra dunque alle adozioni per tutti", Riccardo De Corato, FdI).
E ora, dalle parole si è passati ai fatti: la Regione Lombardia, lo ha annunciato l'assessore e vicepresidente Mario Mantovani, non applicherà alcuna tariffa agevolata per la fecondazione eterologa nelle strutture pubbliche e private convenzionate, e quindi i costi saranno tutti a carico della coppia, come nel privato puro. Si stima che, agli aspiranti genitori, le sessanta cliniche lombarde abilitate (dall'entrata in vigore della delibera parte il blocco di ulteriori abilitazioni), chiederanno un conto che va dai millecinquecento ai tremila euro. Al momento solo la Lombardia si comporterebbe in questo modo, poichè in altre Regioni è prevista una tariffa agevolata o un ticket. Va notato che la fecondazione omologa, in Lombardia, è invece gratuita.
Inoltre, la Regione non permetterebbe l'eterologa in tutti i casi previsti dall'accordo nazionale, ma solo per le coppie in cui uno o entrambi i partner siano irrimediabilmente sterili. Le linee guida nazionali, invece, parlano anche di partner portatori di malattie genetiche o con gameti deboli, a seguito di tentativi di fecondazione omologa non andata a buon fine. Questa limitazione lombarda, stando alle dichiarazioni degli esponenti della maggioranza, sarebbe lo stop "a derive eugenetiche".
Sara Valmaggi, dopo aver sentito le parole di Mantovani, risponde così: "Un diritto è stato immolato sull'altare dell'integralismo ciellino. In Lombardia - afferma - negando ogni forma di rimborso pubblico di fatto si escludono dalle cure tutte le coppie non agiate. Tra le 6 mila coppie già oggi in lista d'attesa quante di loro potranno permettersi di pagarli?".
Ma non solo."È chiaro - continua la vicepresidente del Consiglio regionale - che dietro le motivazioni di carattere economico c'è in realtà la volontà di limitare fortemente l'accesso alla fecondazione eterologa, come dimostrano anche le dichiarazione del Nuovo centro destra e di alcuni esponenti dell'oscurantismo leghista lombardo. La scelta della Regione Lombardia - conclude - appare in contrasto con la sentenza della Corte costituzionale, che ha parlato di 'un ingiustificato diverso trattamento della coppia in base alla capacità economica' e ha posto a fondamento del proprio giudizio la necessità di garantire il principio di equità".

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