IL CONSUMO DI SUOLO AGRICOLO È ALLE STELLE

Il Pd sostiene le proteste di tutti gli agricoltori lombardi. In Regione il progetto di legge è però fermo al palo
Il Partito democratico sostiene convintamente la protesta di tutti gli agricoltori lombardi che denunciano una diminuzione di circa il 25% delle superfici agricole nell'arco di cinquant'anni a causa del consumo di suolo selvaggio.
"Siamo la terza regione agricola europea e niente meglio di una buona legge regionale sul consumo di suolo può aprire la stagione di Expo - dichiara Jacopo Scandella - una stagione nuova attenta alla valorizzazione del territorio, dell'agricoltura e delle produzioni locali contro uno sfruttamento del territorio insostenibile sia a livello ambientale che economico". 
In Regione il progetto di legge contro il consumo di suolo è fermo. Lo stesso gruppo di lavoro creato ad hoc nella commissione Territorio per lavorare ad un testo condiviso è stato sciolto per la mancanza di una proposta da parte della maggioranza. Il problema è serio ma evidentemente alla maggioranza non interessa. "Ad oggi sono 414.193.400 i metri quadrati di territorio lombardo che i pgt approvati dai comuni prevedono di edificare nei prossimi anni - ricorda Scandella - una cifra pari alla superficie della provincia di Monza e Brianza e più del doppio dell'intero comune di Milano. Un'enormità che va fermata per il bene della nostra regione mettendo in campo una legge che guardi al suolo agricolo come bene comune, e quindi vada a lavorare sui residui, che ragioni su area vasta per quel che riguarda la programmazione territoriale e punti alla riqualificazione delle aree dismesse attraverso incentivi economici e burocratici. Ma purtroppo dobbiamo constatare che nonostante gli spot di Maroni tutto, in Regione, è fermo al palo". 
Il Partito democratico annuncia la presentazione di un emendamento in occasione della discussione dell'assestamento di bilancio, nella seduta d'Aula del 28 luglio, con il quale si chiede alla Giunta di sostenere economicamente i Comuni che attuano pratiche virtuose in termini di riduzione del consumo di suolo. "Si diano più soldi a chi investe nella qualità ambientale invece che nella speculazione edilizia" conclude Scandella. 

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