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Visualizzazione dei post da aprile 14, 2013

Così NO! OccupyPD

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Abbiamo fatto le primarie con slancio e generosità, confrontando idee e dicendo cose anche correndo il rischio di “favorire l’avversario”. I militanti del partito democratico lo hanno fatto con slancio e generosità, e con lo spirito e la voglia di chi, in paese devastato socialmente e culturalmente ed in piena crisi economica, aveva un’idea diversa utile a tutti, e per il bene di tutti. Lo hanno fatto nonostante e malgrado una classe dirigente ingessata, nonostante e malgrado regole che non favorivano il ricambio generazionale né spazi di apertura, subendo primarie falsate da regole incomprensibili. Con questa stessa forza ed energia – sentendosi dire di tutto, e spesso accusare di ogni male del mondo – sono stati i militanti del partito democratico a non consentire derive demagogiche e populiste, e sono stati loro, non certo i dirigenti, a combattere in maniera impari,una guerriglia “sporca” sia per le strade che in rete, per difendere un’idea di confronto e di democrazia

GIORNI CRUCIALI PER IL FUTURO DEL PAESE, A PARTIRE DAL NUOVO PRESIDENTE ISTITUZIONI

Le scelte che saranno compiute in questi giorni sono importanti e faranno la differenza, a partire dalle votazioni che inizieranno domani 18 aprile per l'elezione del Presidente della Repubblica. Ricordo il 10 maggio 2006, ho avuto l'onore di contribuire all'elezione di Giorgio Napolitano alla 4° votazione, ricordo ancora oggi l'emozione di quel momento, aver votato una figura di quello spessore e la prima volta di un ex comunista al Quirinale. L'elezione è avvenuta dopo giorni di trattative e tensioni e ha ottenuto 543 voti (superando il quorum di 505). Napolitano ha avuto tutti i consensi dell'Unione e qualche altro deputato per scelta individuale. L'elezione del Presidente è un passaggio importantissimo e di grande responsabilità, l'attesa è enorme anche perché avviene dopo oltre 50 gg dal voto e siamo in attesa di un governo per il paese. Sarebbe importante e quanto mai auspicabile che si continuasse nel segno della discontinuità praticata per i pre

Bersani-Renzi, errori evitabili

Sarebbe stato meglio se Renzi fosse rimasto fuori dalla partita per il Quirinale. E se Bersani non avesse tenuto se stesso al centro dei giochi Non c’è dubbio, sarebbe stato meglio se Matteo Renzi si fosse potuto tenere fuori dalle trame romane per il Quirinale. Come aveva promesso, come lo avevamo incoraggiato a fare. Come non sta accadendo, con danni per tutti. Convinto che nella partita per la presidenza della repubblica Bersani stia giocando per metterlo fuori gioco nelle sue ambizioni di leadership, Renzi si è assunto un ruolo che sarebbe stato più adatto a qualcun altro (in questi casi, l’ideale sono i parlamentari amici): l’affossatore di candidature del proprio partito. Evitiamo di straccarci le vesti. Da che le bizzarrie della storia hanno voluto che la corsa al Colle fosse un torneo sempre tutto interno al centrosinistra, gente dello stesso schieramento se l’è spesso data di santa ragione. Come al solito, Renzi fa le stesse cose che fanno gli altri, solo in maniera p