Quando Silvio Berlusconi è il pagatore finale


I «pacificatori» del Pdl sparano ad altezza d’uomo, anzi, preferibilmente di donna. E la donna è la presidente della Camera Boldrini, contro la quale il solito Brunetta ha inveito con toni di violenza inaudita.
Ma noi, nel nostro piccolo di osservatori televisivi che ormai possono vedere quasi tutto in diretta tv, l’avevamo capito subito che Laura Boldrini sarebbe stata presa di mira ad ogni minima occasione. Facile come prevedere le indegne reazioni dei leghisti alle dichiarazioni della ministra Celine Kyenge. Così come chiunque poteva capire che eleggere Brunetta presidente dei deputati del Pdl voleva dire mettere una mina vagante alla Camera, per consentire, ad ogni momento utile, di sconvolgere il regolare svolgimento dei lavori parlamentari. Perché i berluscones aspirano ad essere uguali a Berlusconi e cioè pacifici finché conviene, ferini quando c’è da difendere l’interesse del padrone, cioè di tutti loro. Perché tutti dipendono da lui per la loro carriera e la loro cadrega, come le tante ragazze che il povero Silvio mantiene solo per salvarle dal marciapiede e dalle cattive intenzioni di qualche vecchio sporcaccione che potrebbe approfittare di loro. O anche per salvarle da qualche pm comunista che vorrebbe abusare della loro ingenuità per coinvolgere nel ventennale piano di persecuzione contro Berlusconi.
Decine di ragazze che costano al povero Silvio forse più degli alimenti milionari dovuti alla moglie, della quale si lamenta tanto da averle scatenato contro i suoi avvocati. Mentre bisogna ammettere che non si è lamentato mai dei soldi versati (per amicizia!) a Lele Mora, Lavitola, Tarantini e chissà quanti altri ometti, dai quali non ha sicuramente avuto favori sessuali. E questa è chiaramente la prova regina della sua innocenza. Altro che pistolino fumante!
Maria Novella Oppo

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