Il Silvio show che sequestra la politica
I Maya avranno anche previsto la fine del mondo, ma nemmeno il messicano più visionario si sarebbe spinto a immaginare un 21.12.12 così svuotato di politica e così straripante di berluscaggini e giochetti di potere. Mentre gli italiani risparmiano sui regali e dirottano la tredicesima per pagare debiti e tasse, lo schermo irradia le immagini del Cavalier Ganassa concionante da tutti gli strapuntini di sua e nostra proprietà, intervallate da quelle di politici di destra e sinistra che escono a testa bassa da riunioni frenetiche, in cui l’unico argomento all’ordine del giorno è la loro sopravvivenza. I partiti si scompongono e si ricompongono, frantumandosi in decine di sottomarche dai nomi fantasiosi per garantire a decine di sottopancia un posto da condottiero. Il solo assillo è il posto in lista. La sola vergognosa certezza è che, nonostante le promesse di cambiamento e un anno di governo tecnico per mantenerle, si voterà ancora con il Porcellum per eleggere lo sproposito di mi