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Visualizzazione dei post da luglio 8, 2012

Festa di mezza Estate

Festa di mezza Estate la festa dei circoli PD del circondario meratese   Centro Polifunzionale via Buonarroti (di fianco al campo sportivo) Imbersago (Lecco)   Sabato 14/7   ore 18 inaugurazione: parteciperà il segretario provinciale del PD Ercole Redaelli dalle 20.30 spazio ai giovani: concerto di: L'epidemia (alternative rock) Petite Fabrique (Rock).   Domenica 15/7:   ore 10 incontro con il consigliere regionale Fabio Pizzul sul tema: "risposte della politica ai bisogni dei cittadini in tempo di crisi" ore 12.30 pranzo degli iscritti e dei simpatizzanti - è gradita prenotazione ore 14.30 incontro con il responsabile organizzativo regionale del PD Roberto Rampi sul tema : 'i circoli sono il partito, il partito ascolta i circoli' ore 18 chiusura s aranno sempre attivi servizio BAR e servizio ristorazione per info e prenotazioni: info@pdlecco.it oppure cell. 340 9892528

Una nuova legge elettorale è urgente

A questo punto si vada in aula, cosi si vede chi vuole cambiare la legge elettorale e chi no. Il capo dello Stato ha avuto un ruolo attivo, si assume le sue responsabilità, vuole che alle enunciazioni seguano i fatti. Le Camere verranno sciolte presumibilmente a febbraio, bisogna uscire da questo stallo. Il Pd ha presentato la sua proposta fondata sul doppio turno, gli altri non l’hanno fatto. Piuttosto, il Pdl, in materia di riforme, se n’è uscito con quell’emendamento per introdurre il semipresindenzialismo, che non poteva che finire sul binario morto. Perché non c’è alcuna, ripeto, alcuna possibilità che venga approvata una riforma costituzionale di quel genere attraverso un emendamento e a fine legislatura. Si è trattato solo di uno scambio deteriore fra Pdl e Lega e non si può consentire che le Camere si trasformino nel luogo dove Pdl e Lega confezionano la loro prossima propaganda elettorale. La legge elettorale non è e non può essere un bene barattabile, è invece

Così viene umiliata l’istruzione pubblica

Il piano di tagli agli sprechi messo in cantiere dal governo Monti prevede alla voce scuola una ingiustificata partita di giro che toglie 200 milioni di euro alle istituzioni pubbliche per darli a quelle private. Con una motivazione che ha dell’ironico se non fosse per una logica rovesciata che fa rizzare i capelli in testa anche ai calvi. Leggiamo che si tolgono risorse pubbliche alle università statali al fine di “ottimizzare l’allocazione delle risorse” e “migliorare la qualità” dell’offerta educativa. Stornare risorse dal pubblico renderà la scuola più virtuosa. Ma perché la virtù del dimagrimento non dovrebbe valere anche per il settore privato? Perché solo nella già martoriata scuola pubblica i tagli dovrebbero tradursi in efficienza? Lo stillicidio delle risorse all’istruzione pubblica e alla ricerca va avanti imperterrito da più di dieci anni, indipendentemente dal colore dei governi e dallo stato dei conti pubblici. Il paradosso, che suona irrisione a questo punto dell

Festa di Mezza Estate

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