27 settembre: La carta di intenti PD: Primo commento di Ettore Martinelli, della segreteria Nazionale
Primo intervento di Ettore Martinelli: (a cura di Canzio Dusi)
Il Metodo utilizzato oggi è opportuno per ottenere spunti nuovi.
Il PD è un partito vero, che riunisce i suoi organi con periodicità e discute internamente.
Ogni argomento meriterebbe approfondimenti lunghi e da persone specialmente preparate.
Aggiungo qualche considerazione rispetto ai temi affrontati finora:
Visione:
alla politica è mancata la visione del domani per vivere bene il
presente. Come avvenne nel secondo dopoguerra, i sacrifici si fanno
convintamente se si costruisce una visione a cui tendere. Senza visione,
pensando solo al contingente, sei poco credibile, vince sempre la
tecnica sulla politica.
Le primarie sono distintive del PD e partecipate, le
direzioni si riuniscono, il gruppo dirigente lavora, siamo flessibili
sulle regole rispetto alla necessità di essere democratici e di
rinnovarci. Il rinnovamento è nelle cose, deve essere di tutte le forze
politiche e anche della società, dei media. Il PD si rinnoverà
indipendentemente dall’esito delle Primarie e darà una visione al paese.
Coesione e responsabilità:
la società non è scollata, è unita, prima di tutto dalla Costituzione
se vissuta nei valori di principio. Serve rispetto dei rispettivi pareri
se essi possono trovare cittadinanza, stando in un quadro
oggettivamente legittimo, senza derive xenofobe o populiste. La Visione
comune della società è un prerequisito per la coesione sociale. La scala
valoriale deve esistere.
Dobbiamo ammettere che l’Unione è stata corresponsabile del berlusconismo
a causa del suo fallimento, servono regole che prese a maggioranza
vanno poi sostenute da tutti i componenti della coalizione. Serve
credibilità nazionale ed internazionale, il senso di responsabilità è
indispensabile per essere credibili.
Uguaglianza:
le regioni amministrate dal centrosinistra sono all’avanguardia nella
protezione dei più deboli (basta vedere l’estensione degli asili nido) e
questo è il punto di distinguo. Il partito deve saper scegliere sempre
nella direzione dell’uguaglianza. La patrimoniale andava fatta e non
solo sulla casa. In Svizzera esiste una legge patrimoniale sui beni
mobiliari, perché non da noi?
Non c’è altra via che sconfiggere l’evasione fiscale,
che comporta circa 120 MD di mancato introito (6 volte quanto ricavato
dallo stato con l’IMU).
Non basta abbassare le tasse perché gli evasori paghino, e la rivoluzione culturale è lunga.
Recentemente anche il Cardinale Ravasi ha ricordato la
lettera di San Paolo ai Corinti per ribadire che non pagare le tasse
previste è inaccettabile.
Serve perciò la tracciabilità assoluta (bancomat e conti senza commissioni) per ottenere risultati nel breve periodo.
Beni Comuni:
esistono ottimi esempi di buone pratiche amministrative, ma serve
derogare dal patto di stabilità per i Comuni. Serve investire in
manutenzione delle strutture pubbliche per non spendere poi in caso di
calamità ed eventi tragici. Il centro-siinistra dimostra attenzione
all’ambiente con gli incentivi e con il rispetto dell’ambiente e del
territorio.
Ilva: lavorare e ammalarsi o perdere il lavoro? La
società non deve mettere i cittadini di fronte a tali scelte. I problemi
ambientali non sono fantasie ma temi con cui fare i conti e dare
risposte tramite la politica. Non sarà la finanza a risolvere questi
problemi.
Chi vuol fare politica deve essere preparato, non si può improvvisare, deve rispettare le aspettative di chi rappresenta.
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