IL DOVERE DI UNA PRESENZA

Cari amici,

oggi, sabato 16 giugno, ho partecipato all'Antonianum a Roma all'assemblea federale conclusiva de "La Margherita". Ho ritenuto mio dovere parteciparvi come componente della stessa, nonostante l'amarezza per i temi trattati relativi allo scandalo dei soldi sottratti dall'ex tesoriere Lusi, per il rispetto ai tanti amici lecchesi, sindaci, amministratori, semplici militanti, che con passione, trasparenza e correttezza hanno lavorato in questo territorio e che mi sono sentito di rappresentare, comprendendo pure il loro sdegno per una storia politica importante che rischia in questi mesi di essere oscurata.
A tutte queste persone vanno, oltre al mio affetto e alla mia gratitudine, le mie scuse per quanto è avvenuto, pur non avendo ricoperto nessun ruolo a livello di Direzione, ma ritengo che le scuse sono il minimo rispetto a chi ci ha messo la faccia con il proprio impegno e il rapporto quotidiano con la gente. Affiderò all'ultimo segretario provinciale di Lecco della Margherita, Martino Mazzoleni, tutti i dati in mio possesso compresa la relazione dei magistrati che hanno stabilito con estrema chiarezza che la Margherita è la parte offesa e la relazione tecnica della società esterna a cui è stata affidata la verifica di tutta la contabilità di questi anni. Vi sono però da fare delle considerazioni politiche:

- È stata votata la destinazione delle risorse della Margherita (circa 20 milioni di euro) oltre a quelle che saranno recuperate da Lusi come restituzione allo Stato. Mi sembra un modo per concludere la nostra storia con un po' di dignità e, se vi saranno utili, potrebbe servire come indicazione per gli altri partiti (Forza Italia, AN, DS), che per legge hanno proseguito l'esercizio fino al 31 dicembre 2011. Quei soldi venivano dallo Stato e allo Stato è giusto che tornino;
- Questo però significa anche che non basta l'effettuato dimezzamento del finanziamento pubblico dei partiti: in un momento di così grave crisi economica, è necessaria un'ulteriore "cura dimagrante". Non servono altre scuse che sarebbero ridicole per gli italiani che fanno fatica;
- Mercoledì mattina sarò chiamato al Senato a votare sull'arresto di Luigi Lusi: personalmente considero il tintinnio di manette una sconfitta per l'immagine del Parlamento, purtroppo temo che il Pdl cercherà di confondere le responsabilità di ognuno raccogliendo le venti firme per il voto segreto, ritengo dunque giusto annunciare prima che voterò comunque amaramente a favore dell'arresto di Lusi perché non vedo alcun motivo di "fumus persecutionis", dal momento che lo stesso ha ammesso gran parte delle colpe chiedendo in una prima fase il patteggiamento;
- Sarebbe però ingiusto ridurre la storia politica nazionale e territoriale della Margherita alla vicenda Lusi, oltre al fatto che unendo la storia popolare e cattolico-democratica col riformismo laico ha aperto una strada senza la quale non esisterebbe il Pd;
- Certo i problemi che la Margherita poneva alla nascita del Pd (un partito non troppo simile ai Ds e alla tradizione socialdemocratica fino alla necessità e quello fu errore gravissimo di unire anche i patrimoni), oggi possono servire a capire come la lezione dell'astensionismo e del voto a Grillo chieda risposte serie e concrete anche al Pd: riscoprire le ragioni per cui il Partito Democratico è nato, l'essere un nuovo partito e non la somma per eccesso o per difetto di esperienze passate, in grado di essere innovatore, moderno, dove le diverse culture sono risorse, un partito aperto alla società civile e che valorizzi più e meglio gli amministratori capaci di cui nel nostro territorio Virginio Brivio è il testimonial. Vorrei che mentre questa storia si chiude, si ritrovino le ragioni e gli ideali della scommessa di una grande forza riformista.


Un caro saluto,

sen. Antonio Rusconi

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