Il PD ha chiesto al governo una precisa road map che porti dall'attuale situazione di emergenza a quella della ricostruzione.

Nota dei deputati del PD in cui si indicano le priorità del Partito per far fronte all'emergenza.

Alla luce delle dichiarazioni sull'emergenza terremoto in Emilia rilasciate in aula dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, i deputati del Pd delle province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Mantova: Benamati, La Forgia, Lenzi, Marchignoli, Vassallo, Zampa, Bratti, Ghizzoni, Miglioli, Santagata, Marchi, Castagnetti, Carra, Colaninno e il capogruppo Franceschini, si sono riuniti per valutare il piano di misure necessarie a fronteggiare l'emergenza.

"Prioritario in questa fase è l'intervento sul decreto legge 59/2012 che riordina il sistema della Protezione civile e che è ora all'attenzione delle commissione Ambiente e Affari costituzionali della Camera. Di assoluta urgenza è il rientro delle popolazioni nelle case che risultino agibili. Occorre inoltre un'ordinanza per la copertura delle spese per gli interventi emergenziali. Strumenti legislativi di esenzione dall'Imu e da altri tributi fiscali per i proprietari degli immobili colpiti e di quelli destinati alle attività produttive che abbiano subito danni o distruzione parziale o totale. Occorre un provvedimento destinato specificamente ai beni culturali ed ecclesiastici". 

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"Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per i territori delle province di BolognaModenaFerrara e Mantova colpiti dal sisma del 20 maggio 2012, fissandone la durata a 60 giorni e attribuendo la competenza a coordinare gli interventi al capo del dipartimento della Protezione civile. Nella fase successiva allo stato di emergenza il coordinamento spetterà alle regioni Emilia-Romagna e Lombardia, ciascuna per i territori di propria competenza".

E' quanto si legge nel comunicato di palazzo Chigi al termine del Cdm.

In particolare, "il fabbisogno finanziario per far fronte allo stato di emergenza verrà coperto utilizzando le risorse del fondo nazionale per la Protezione civile. Il Fondo è stato all'uopo rifinanziato con 50 milioni di euro, prima della dichiarazione dello stato emergenziale. Le risorse stanziate serviranno a coprire tutte le spese per i soccorsi, l'assistenza e la messa in sicurezza provvisoria dei siti pericolanti".

Inoltre, si legge ancora, "in caso di necessità, sarà possibile integrare le risorse attingendo al fondo di riserva per le spese impreviste (a sua volta reintegrabile con risorse ordinarie derivanti da riduzioni di voci di spese rimodulabili e, ove necessario, con le maggiori entrate derivanti dall'aumento dell'accisa nazionale sui carburanti, stabilita dal Consiglio dei ministri in misura non superiore a cinque centesimi per litro). Pertanto, non è stato necessario procedere ad alcun aumento delle accise".

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