Post

Visualizzazione dei post da novembre 13, 2011

Gelmini, per non dimenticare.

S'ode a destra uno squillo di tromba. Evviva evviva se ne sono andati. Spero dunque che questo mio di oggi sia l'ultimo post dedicato a Maria Stella Gelmini e a quelli come lei. Immaginate con quale sollievo. 23 agosto 2008, Maristella Gelmini, ministro da pochissimi mesi, annunciò alla platea di Cortina d'Ampezzo che l'aveva invitata ad un dibattito pubblico, la strategia per migliorare la scuola italiana: “Corsi ai prof del Sud; taglio di 85.000 insegnanti; riduzione degli sprechi” Essì, il primo pensiero fu per noi, docenti del sud, chi se lo dimentica? Era passato un mese da quando il leader del Carroccio, dal palco del congresso nazionale della Liga Veneta a Padova, aveva gridato dal microfono che era l'ora di finirla di far "martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord”, destando non poco scalpore. Pensammo: adesso la ministra vedrai come ci difenderà…ovviamente. Poveri illusi, poco sapevamo circa. Anche se , alcuni avveduti,

Il governo del presidente

Il governo Monti nasce rafforzando la speranza che il Paese possa finalmente voltare pagina. La sua squadra è di alto profilo. E la discontinuità con l’esecutivo precedente è netta: negli uomini, nei messaggi, nello stile. Non mancano i rischi d’impresa. E neppure i dubbi sulla capacità di corrispondere davvero ad aspettative così elevate. Ma il buon inizio e il sentimento prevalente che ha suscitato costituiscono una partenza incoraggiante. Se siamo arrivati a questo punto dopo aver rimosso l’ostacolo più ingombrante al percorso italiano della ricostruzione, cioè Silvio Berlusconi, il merito principale va riconosciuto al presidente della Repubblica. Non è mai agevole parlare dei meriti del Capo dello Stato, perché ogni analisi rischia di essere confusa con l’ossequio alla più alta delle istituzioni. Stavolta tuttavia Giorgio Napolitano ha condotto con forza ed equilibrio la crisi verso una soluzione che non era affatto scontata e che, obiettivamente, colloca il Paese in u

Come uscire dalla crisi... quale futuro per l'Italia

Immagine

Fine ingloriosa di un Governo.

Il programma elettorale che l' On. Silvio Berlusconi presentò nella campagna elettorale 2008 era imperniato su sette punti cardine; vediamo sinteticamente detti punti ed i risultati ottenuti. Rilanciare lo sviluppo Non c'è bisogno di dimostrare che detto rilancio non ci sia stato anche perché il cattivo andamento dell'economia è comune a tutto il mondo sviluppato. L'aspetto assurdo è stato quello di avere sempre negato il problema asserendo che l'Italia costituiva una virtuosa eccezione; il Prodotto Interno Lordo è stagnante e la disoccupazione, specialmente giovanile, aumenta. Sostenere la famiglia Al di là di un fiume di parole, le famiglie non sono state sostenute e, ad eccezione del 10% di popolazione che detiene il 50% delle ricchezze private del Paese, esse hanno sempre minore potere d'acquisto e molte regrediscono alla soglia di povertà. Maggiore sicurezza e giustizia Ad eccezione della cattura di diversi mafiosi ed alla requisi

LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO

Signor Presidente, le esprimiamo la nostra gratitudine per aver rappresentato un saldo punto di riferimento per tutti gli Italiani in questi giorni drammatici per le sorti del nostro Paese. Nell'accelerazione della crisi politica ed economica il rischio dell'implosione del nostro sistema istituzionale e del tracollo economico era assai forte, tale da indurre disorientamento e sfiducia nei cittadini. Lei ha interpretato la sua alta carica con saggezza e determinazione, tessendo pazientemente e tenacemente tutti i fili che potessero condurre a coesione le risorse vitali del Paese, per guidarle all'assunzione di responsabilità di fronte all'emergenza, all'impegno di ridare all'Italia il ruolo europeo che appartiene alla sua tradizione, di affrontare la crisi con provvedimenti giusti ed equi, di porre le condizioni per il riscatto della politica e la rifondazione di una cultura delle istituzioni. Per questo la ringraziamo e le assicuriamo il nostro imp

LETTERA AL SEGRETARIO NAZIONALE,PIERLUIGI BERSANI

Caro Segretario, è un'affollata riunione del Partito Democratico provinciale che stasera esprime l'orgoglio di appartenere a un Partito capace -in un momento di grave emergenza -di responsabilità, razionalità, coraggio e lungimiranza. Abbiamo vissuto con ansia i momenti frenetici che hanno visto la nostra economia sotto tiro e il nostro sistema politico implodere nella sua inadeguatezza; ci siamo vergognati della pochezza dei nostri governanti e del discredito in cui è incorso il nostro Paese. Mentre rileviamo la fortuna di avere un Presidente della Repubblica di altissimo profilo umano e istituzionale, che ha saputo condurre la crisi ad uno sbocco positivo mobilitando tutte le risorse del Paese, a lei, Segretario, riconosciamo il percorso lineare del nostro Partito, che sta dimostrando agli italiani la sua affidabilità, la sua generosità nel mettere fra parentesi gli interessi elettorali di breve periodo, la sua capacità di lavorare a un progetto per il futuro de

Fate saltare il blocco mentale

Siamo ancora molto legati alla stagione politica che si sta rapidamente chiudendo. Non pensavamo che sarebbe successo veramente e non siamo pronti, neanche quelli che ci lavoravano, neanche quelli che ci speravano. Oggi Berlusconi lascia, si dimette. Per tanti, noi per primi, sarà un giorno di grande festa. Una festa però di quelle che lasciano frastornati, incerti su come ci si risveglierà l’indomani. Ci saranno molte difficoltà politiche da gestire dalla settimana prossima e per i mesi – prevedibilmente non così pochi – lungo i quali si dipanerà l’azione del governo Monti. Ma soprattutto ci sono blocchi psicologici da superare, gomitoli di diffidenza e sfiducia che si sono aggrovigliati negli anni del bipolarismo avvelenato. Capita così che ogni possibile pessimismo avvolga l’attesa per la lista dei ministri di Monti. I giornali fanno il proprio dovere, confezionano totonomine in quantità industriale: inevitabilmente però lo fanno attingendo ai serbatoi conosc

Governo, Migliavacca: "Ore delicate, sostenere Napolitano e Monti"

Il Partito Democratico è pronto a sostenere gli sforzi che stanno facendo il presidente della Repubblica e il senatore Monti 14 Novembre 2011 - comunicato stampa Sono ore delicatissime. L’Italia è in piena emergenza. Il Partito democratico è pronto a sostenere gli sforzi che stanno facendo il presidente della Repubblica e il senatore Monti. In questo momento serve senso di responsabilità da parte di tutti, senza sotterfugi. Maurizio Migliavacca da beta.partitodemocratico.it

La festa e l’impegno

Oggi brindiamo. Il governo Berlusconi si è finalmente dimesso. L’Italia può voltare pagina dopo un decennio di decadenza economica, sociale, civile. E dopo che nelle ultime settimane il discredito internazionale e il fallimento politico del premier hanno spinto l’intero Paese sull’orlo del precipizio. Brindiamo sperando nel riscatto. Brindiamo anche se non ci sfuggono i rischi e le difficoltà di domani. Per quanto ambigua sia l’espressione Seconda Repubblica, Silvio Berlusconi ne è stato certamente l’uomo-simbolo. Il ventennio seguito al trattato di Maastricht e al terremoto di Tangentopoli ha portato all’Italia anche risultati positivi. Tra tutti l’ingresso nell’euro e l’alternanza di governo. Ma alla fine del ciclo il bilancio è decisamente in rosso. Sono cresciute le disuguaglianze, è calata la competitività, si sono sfilacciate le reti di solidarietà, i corpi intermedi hanno perso consistenza riducendo la partecipizione e il tasso di rinnovamento politico. Proprio su imp