Post

Visualizzazione dei post da settembre 25, 2011

Tedeschi del Sud

È sconsolante che, con tutti i guai che abbiamo, si debba ancora star qui a spiegare perché il 25 aprile è festa nazionale, oppure che la Padania non esiste, come ha dovuto ricordare anche ieri Napolitano. C’è uno Stato che cade a pezzi, decisioni urgenti e impopolari da prendere, il bisogno disperato di qualcuno che unisca l’Italia indicandole una direzione comune. Invece siamo sempre fermi sulla stessa mattonella, a dividerci sulla cacciata dei nazisti e su chi ha più ladri e mangioni nelle proprie file, ma soprattutto a discettare su un popolo immaginario, il padano, non riconosciuto come tale neppure dalla maggioranza di coloro che dovrebbero farne parte. Quanta gente dovrà ancora perdere il lavoro, la speranza e la pazienza prima che la politica smetta di occuparsi di ministeri a Monza, giri della Padania e altre pagliacciate persino divertenti in epoca di benessere, ma che in questo clima di povertà incombente scaturiscono lo stesso effetto di una barzelletta sporca

Si dimette portavoce Gelmini Ma fino a un certo punto

Massimo Zennaro ha deciso di rassegnare le dimissioni dall'incarico di portavoce del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Interpellato dall'ANSA ha reso nota «la sua decisione irrevocabile», senza entrare nel merito. Zennaro continuerà a svolgere l'incarico di direttore generale del Miur. Le dimissioni di Massimo Zennaro sono da mettere in relazione con le polemiche sorte sul comunicato del ministero sull'esperimento del Cern per il superamento della velocità della luce di venerdì scorso. Si dimette da portavoce ma non da direttore generale, carica alla quale l'ha nominato Mariastella Gelmini e che - salvo imprevisti - manterrà anche nel giorno in cui l'attuale ministro passerà ad altro. E un direttore generale del ministero prende uno stipendio che supera i 100mila euro. Polemiche riguardanti una frase che faceva riferimento ad un «tunnel» tra i laboratori svizzeri e il laboratorio del Gran Sasso, che sarebbe stato lungo ben 730 chi

La lettera scarlatta della Bce e il figlio di Sacconi

A Cesare quel che è di Maurizio. Il ministro del Welfare aveva giurato su suo figlio: ''Giuro su mio figlio che ho letto nella lettera della Bce le cose che mi hanno indotto a presentare certe norme''. Resa nota dal Corriere della Sera la missiva firmata Trichet e Draghi dà parzialmente ragione al ministro. Ci sono scritte cose molto pesanti in pieno stile neo-liberista. Chi credeva che Draghi non le pensasse, evidentemente, si sbagliava. Su due cose, e sono cose molto grandi, però Sacconi non ha seguito il testo della Bce. Il punto toccato per primo è quello della crescita e qua neanche Sacconi ha messo niente in manovra. Secondo, la lettera dà grande importanza all'accordo del 28 giugno fra sindacati e Confindustria, ma non accenna per niente agli accordi Fiat. Il regalo fatto a Marchionne è gratutito e non richiesto da Francoforte. Su questo il ministro ha spudoratamente mentito. Da Bartali Storie di testardi che anno incazzare

Chi non si rassegna

La guerra in corso tra Berlusconi e Tremonti, mentre il G20 è impegnato in un drammatico confronto sulla crisi dell’economia mondiale, mentre l’Europa discute del possibile default della Grecia, mentre il nostro Paese è diventato ormai il bersaglio e la leva di chi vuole far saltare l’euro, dà la misura dei pericoli che corriamo e dell’assoluta inconsistenza del governo in carica. È un governo che non offre alcuna soluzione. Anzi, è il nostro primo problema. È la zavorra che impedisce ogni tentativo di uscire dal gorgo. Il mondo ci guarda e ci commisera come se fossimo malati gravi. E la nostra malattia non è soltanto Berlusconi: è l’incapacità del sistema politico - plasmato e ingessato dalla Seconda Repubblica - di sostituire un premier quando il ricambio è considerato da quasi tutti come necessario, inevitabile e urgente. Cos’altro deve accadere dopo che Obama ha omesso di citare l’Italia nella lista degli alleati che hanno contribuito a liberare Tripoli, dopo che Berlu

Le Monde: «Ecco perché Berlusconi non sarà mai condannato»

" Perché Silvio Berlusconi non verrà mai condannato": questo il titolo di prima pagina di un inserto pubblicato nella nuova versione del quotidiano francese Le Monde, 'Le Monde-Geo&Politique', accompagnato da una grande foto del presidente del consiglio. Oggi, prosegue Le Monde, «il Cavaliere deve essere nuovamente convocato davanti al Tribunale di Milano. Di tutta evidenza, colui che è già passato attraverso 24 processi senza essere condannato, dovrebbe ancora salvarsi». «Il Cavaliere: grande creatore di leggi per sfuggire alla giustizia», titola poi Le Monde nelle pagine interne, in un lungo pezzo del corrispondente da Roma, Philippe Ridet. «Il presidente del Consiglio - si legge nell'articolo - ha sempre approfittato dei suoi passaggi al potere per adattare le leggi ai suoi problemi giudiziari». Da L'Unità

«Tunnel tra il Cern e il Gran Sasso» E la Rete non perdona la Gelmini

Immagine
Diluvio di battute sulla gaffe del ministro MILANO - Otto righe di comunicato in tutto, che sul web rimbalzano vorticosamente, con commenti sarcastici annessi. È la dichiarazione ufficiale con cui il ministro dell'Università e della Ricerca Maria Stella Gelmini, giustamente, plaude alla scoperta dei ricercatori del Cern e dell'Istituto Nazionale di Fisica nucleare, che sono riusciti a dimostrare come la materia possa andare più veloce della luce . Mariastella Gelmini si congratula con i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo «evento», dato che «il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo». E fin qui, poco o nulla da dire: è il tono pomposo che si riscontra in tanti comunicati stampa, spesso poco informati. Un tono lontano, comunque, da quello da tenuto studiosi e ricercatori che hanno partecipato all'esperimento. Hanno impiegato tre anni per rendere pubblici i risultati, e non mancano di rico