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Visualizzazione dei post da settembre 18, 2011

Riunione di circolo - 26/09/2011, ore 21.00

A TUTTI GLI ISCRITTI E SIMPATIZZANTI DEL CIRCOLO PD DI MERATE Dopo la pausa estiva e la Festa Democratica di Osnago, riprende l'attività del circolo di Merate. E' convocata per lunedì 26 settembre 2011, ore 21:00 , presso la sede di Via Trento, una riunione di circolo con il seguente ordine del giorno: Preparazione alla Conferenza Nazionale del Partito : Dibattito aperto sull'organizzazione del Partito e dei Circoli. Verifica situazione del tesseramento 2011. Calendarizzazione attività del Circolo per i mesi autunnali Varie ed eventuali Ps: In contemporanea è stata convocata una riunione della Lista Civica Insieme per Merate, in preparazione del consiglio comunale di Martedì. Non è un errore, si terranno entrambe nei 2 locali della sede di via Trento.

FACCIAMO IL PUNTO

Riportiamo l'intervento di Ercole Redaelli, segretario provinciale di Lecco, in merito all'attuale situazione politica italiana. Dopo un'estate di fuoco, l'autunno prosegue in un clima incandescente. Si vive alla giornata in un clima irreale in cui tutti, anche il Centrodestra, sono consapevoli dell'inadeguatezza del Governo e del suo Presidente, ma in cui, grazie alla legge elettorale vigente, i Parlamentari sono ricattabili e il Parlamento è blindato, con una maggioranza parlamentare diversa da quella che era uscita dalle urne nel 2008: il Governo può cadere solamente se si dimette. Una chance ci è offerta dal referendum per l'abolizione dell'attuale legge elettorale, il Porcellum. Se il referendum dovesse andare in porto e si ritornasse al Mattarellum, verrebbe meno il condizionamento dei capipartito sui singoli Parlamentari e, forse, si potrebbe porre mano alla riforma elettorale. E' questo il motivo che ha spinto il PD lecchese a collaborare, fin

"Italia in coma berlusconiano" Ironia e allarme sulla stampa estera

Dura analisi del Financial Times, che evoca il "25 luglio" mussoliniano. Vignette sarcastiche e analisi impietose: "Premier sul filo del rasoio". E per il Nyt siamo "più vicini al Medioevo che all'Europa" LONDRA - "L'effetto Italia". Lo chiama così, ormai, il Financial Times , e poi spiega quali conseguenze può mettere in atto: "il declassamento del rating solleva timori per l'eurozona". In altre parole, l'instabilità italiana rischia di affondare l'euro. Una preoccuazione che un altro grande quotidiano inglese mette in prima pagina, accoppiando il titolo, "In zona pericolosa", con una foto di Berlusconi a occhi chiusi e mani giunte, l'immagine di un leader sconfitto. Tutta la stampa e i netowrk televisivi internazionali battono su questo tasto, segnalando i nuovi rischi creati dal taglio del rating di Standard & Poor's, rischi per l'Italia e per l'Europa. E i media stranier

La legge, non il popolo

Sarebbe appena il caso di ricordare al capogruppo della Lega alla Camera Marco Reguzzoni, ai suoi colleghi di partito e a tutti gli altri che hanno preso l'allegra abitudine di giustificare qualsiasi idea venga loro in mente utilizzando l'adagio secondo cui "il popolo è sovrano", che in uno stato di diritto ad essere sovrano non è il popolo, ma la legge: con tutto ciò che logicamente ne consegue. Così, tanto per evitare ulteriori parentesi ventennali delle quali non sentiamo affatto la mancanza. Alessandro Capriccioli da Metilparaben

Lo strano silenzio della Chiesa

IL SOSTEGNO che i vertici della Chiesa continuano a dare a Berlusconi è non solo uno scandalo, ma sta sfiorando l'incomprensibile. Che altro deve fare il capo di governo, perché i custodi del cattolicesimo dicano la nuda parola: "Ora basta"? Qualcosa succede nel loro animo quando leggono le telefonate di un Premier che traffica favori, nomine, affari, con canaglie e strozzini? Non sono sufficienti le accuse di aver prostituito minorenni, di svilire la carica dimenticando la disciplina e l'onore cui la Costituzione obbliga gli uomini di Stato? Non basta il plauso a Dell'Utri, quando questi chiamò eroe un mafioso, Vittorio Mangano? Cosa occorre ancora alla Chiesa, perché si erga e proclami che questa persona, proprio perché imperterrita si millanta cristiana, è pietra di scandalo e arreca danno immenso ai fedeli, e allo Stato democratico unitario che tanti laici cattolici hanno contribuito a costruire? Un tempo si usava la scomunica: neanche molto tempo

Manuela Arcuri e gli eroi dei nostri tempi

La scorsa settimana, stava per avvenire uno di quegli strani cortocircuiti mediatico-culturali a cui ci stiamo forzatamente abituando: la strabordante attrice Manuela Arcuri rischiava di trasformarsi lentamente in un’eroina dell’anti berlusconismo. Quando ci si era fermati a quel “no” rivolto al mammasantissima Silvio, tutti cominciavano a pensare che la bella Manuela nascondesse quell’orgoglio di un’Italia che - appunto - sa dire no a raccomandazioni, svendite del proprio corpo, ingiustizie. Già me la vedevo, ospite dei salotti buoni della sinistra (televisivi e non), idolatrata come la nuova Serracchiani, opinionista de Il Fatto Quotidiano. Ci sarebbe quasi da farle una statua... ah, no, nell’Italia delle vittime di mafia negate ci sta già una stata alla Manuelona. In verità, come spesso accade e come s’è scoperto pochi giorni dopo, dopo quel no c’era un “ma”. “Prima vedere cammello”, pare abbia detto la Manuela a Berlusconi tramite il “presunto pappone” T

I Consiglieri Regionali PD in diretta su Blogdem

Le decisioni adottate dal Governo nella manovra finanziaria appena approvata risultano deleterie per la popolazione, unica destinataria dei tagli inflitti a settori importanti della vita comune, come la sanità e i trasporti. Ancora una volta la "scure" si è abbattuta anche sui Comuni, ovvero gli Enti locali più vicini ai cittadini: questo finirà per determinare una ripercussione in senso negativo e restrittivo dei servizi da questi offerti. Per discutere sulla manovra, sugli effetti che questa avrà sulla vita quotidiana e sulle prospettive per il futuro, i Consiglieri Regionali del PD saranno on-line ed in diretta mercoledì 21 settembrem dalle ore 17:00 , su www.blogdem.it per ascoltare, rispondere alle domande e approfondire questo argomento che interessa tutti noi. Per farti sentire devi esserci anche tu. Ti aspettiamo!

IL NO DEL P.D. A QUESTA MANOVRA. UN SI’ INVECE AL GOVERNO DI TRANSIZIONE PER USCIRE DALL’ABISSO

Di fronte alla drammatica crisi finanziaria e sociale in cui versa il nostro Paese, di fronte alle paure e alle difficoltà dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, il Partito Democratico, con tutta l'opposizione, ha scelto di comportarsi con senso di responsabilità, come un partito che ha a cuore il Paese anche quando non lo governa. Come già avvenuto a luglio con una manovra che ci vedeva contrari nel merito così anche sull’attuale decreto, abbiamo ribadito il nostro NO ad un testo iniquo e pieno di errori. Di fronte alla nostra offerta di votare solo una ventina di emendamenti per consentire l’approvazione in tempi brevi, la maggioranza ha preferito porre la questione di fiducia per la prima volta nella storia del Parlamento, ritardando l'approvazione per il timore del voto sugli emendamenti. La crisi è arrivata per tutti nel 2008, per tutti i Paesi e per tutta l'Europa. Gli altri capi di governo, di destra e di sinistra, hanno denunciato la durezza della crisi, h

Il tempo del coraggio

Viviamo un tumultuoso cambio d’epoca, che sta modificando gli stessi modelli sociali, e dunque le aspettative, le possibilità, i percorsi personali. A dieci anni dall’11 settembre, nel giorno della memoria di una tragedia che ci ha fatto sentire tutti americani, appare già tramontato quel mondo unipolare imperniato sull’indiscussa supremazia Usa. A pochi mesi dalla primavera egiziana l’assalto all’ambasciata d’Israele pone domande inquietanti sugli equilibri e il destino del Medio Oriente: la speranza democratica è costretta a misurarsi con il rischio dell’integralismo islamico, mentre mai nessuno è riuscito davvero a spegnere, o almeno a ridurre, il fuoco del conflitto in Palestina. Il cambio d’epoca genera paura. E nella paura prosperano i conservatori, i populisti, i reazionari. Anche l’Europa è davanti a un dilemma esistenziale. Bisogna decidere se farla davvero o precipitare rovinosamente indietro. La crisi che si è aperta in questi giorni al vertice della Bce, al fon