Silvio, Rai3 e il ridicolo / bis
Più si entra nel dettaglio, più l’ultimo squarcio di berlusconismo si permea di ridicolo. E non stiamo parlando dalla fuga a Strasburgo, dalla manovra fatta sotto dettatura dell’Europa o dalle nuove presunte rivelazioni di avvenenti partecipanti dei bunga bunga. Stiamo parlando dei destini della Rai e degli esasperanti balletti acrobatici intorno al futuro di Serena Dandini, quei tira e molla (dove si molla parecchio e si tira poco) che seguono quelli su Fazio & Saviano, su Santoro e su Gabanelli, sia pur con esiti diversi. Perché è patetico, se non risibile, che qualcuno o chicchessia - che siano primi ministri piuttosto che direttori generali, consiglieri d’amministrazione piuttosto che capistruttura e peones parlamentari - abbia terrore dell’effetto che un programma di delicata satira e di educate interviste come Parla con me possa avere sullo spettatore italiano medio. Oppure è solo Berlusconi, obnubilato dagli antichi fantasmi di Drive In, ad averne reale terrore