Feltri e Belpietro editori immaginari
I due giornalisti sono diventati azionisti di Libero a prezzi di saldo: hanno sborsato solo 22mila euro per il 20 per cento di un giornale con un giro d'affari di 40 milioni, ma che rischia il crac se si chiude il paracadute dei contributi pubblici. Venditore la Fondazione San Raffaele, che resta proprietaria dell'80 per cento Il primo annuncio risale al dicembre scorso, giusto pochi giorni prima di Natale. Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri diventano editori, annunciarono i diretti interessati con tanto di conferenza stampa. I gemelli del gol del giornalismo di destra tornano a lavorare insieme e si comprano il 20 per cento dell’Editoriale Libero, che pubblica l’omonimo quotidiano. I dettagli dell’operazione rimasero però nel vago, a cominciare dal prezzo d’acquisto delle quote, il 10 per cento ciascuno, rilevate dai due giornalisti. C’è voluto qualche mese, ma alla fine il contratto è stato depositato. E così si scopre che Belpietro e Feltri se la sono cavata davvero con po