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Visualizzazione dei post da marzo 13, 2011

Governo fuorionda!

Siamo governati da irresponsabili. La vicenda nucleare, all’indomani della tragedia giapponese, è il paradigma del profondo disprezzo per il bene comune da parte di Berlusconi e dei suoi fedeli seguaci. Solo poche ore fa i ministri Romani, Sacconi e lo stesso ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo, difendevano a spada tratta la scelta di riportare il nucleare nel nostro Paese. Senza neanche le prudenze a cui pure richiamavano gli altri governi europei. Non sono bastate le parole del commissario Ue per l’ambiente, o la chiusura di sette centrali in Germania, né il dibattito che si è aperto a livello mondiale sull’esigenza di una pausa di riflessione. Sembrava che l’Italia avesse delle certezze che mancavano in altri Paesi. Era evidente il peso che la cricca del nucleare esercitava sui nostro governanti. Ma quello che non è riuscito a fare il senso di responsabilità, o il principio di precauzione che dovrebbe sempre ispirare chi è chiamato al Governo di un Paese, è riuscito a far

Né sicuro né conveniente, "il Governo sul nucleare mente"

Il nucleare non si farà contro il volere delle Regioni? "Peccato che la maggioranza abbia appena approvato in Parlamento una legge che autorizza l'esatto contrario e che consente di costruire centrali nucleari e impianti di stoccaggio di scorie con un atto di forza in caso di contrarietà delle istituzioni locali". Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, attacca frontalmente l'esecutivo sul ritorno al nucleare. "E' un'altra menzogna che questo governo racconta agli italiani sul nucleare - dice Realacci - insieme a quella che le centrali sono assolutamente sicure, che il nucleare è conveniente e farà abbassare le bollette di cittadini e imprese. Speriamo che lo stesso imbroglio non valga anche sul fronte delle fonti rinnovabili e che l'esecutivo si impegni a mantenere quanto approvato ieri a Montecitorio nella mozione unitaria per correggere lo scellerato provvedimento sulle fonti rinnovabili". "Nella giornata in cui si celebra la

Itaglia 150

Andrea Carandini, archeologo di fama mondiale, ha lasciato la presidenza del Consiglio superiore dei Beni culturali: i troppi tagli al bilancio gli impediscono di continuare a svolgere seriamente il suo mestiere. Non sappiamo a chi Carandini abbia materialmente rassegnato le dimissioni, dato che il ministro Bondi non esce di casa da mesi. Però ci piacerebbe almeno sapere che cos’ha fatto di male la cultura a questo Paese per meritarsi un disinteresse così suicida. Nonostante molti lo ignorino o addirittura lo disprezzino, il patrimonio artistico e culturale è l’unico petrolio su cui siamo seduti, nonché la principale e forse unica ragione per cui il mondo si ricorda ancora ogni tanto della nostra esistenza. Una classe dirigente di buon senso taglierebbe ovunque, tranne lì. Se poi fosse anche una classe dirigente illuminata, proverebbe a immaginare un’Italia diversa. Un’Italia del bel vivere, punteggiata di musei accoglienti, siti archeologici spettacolari e teatri lirici con un cartell

Terremoto in Giappone, la Caritas si mobilita

Primi 50mila euro da Caritas Ambrosiana. Parte la raccolta fondi La rete Caritas è mobilitata per portare i primi soccorsi alla popolazione sconvolta dal violentissimo terremoto che venerdì 11 marzo ha colpito il nord del Giappone. Il presidente di Caritas Giappone, S.E. Mons. Isao Kikuchi, vescovo di Niigata, ha assicurato l’impegno di Caritas Giappone, il cui direttore, padre Daisuke Narui si sta attivando per far fronte ai bisogni più urgenti. Caritas Ambrosiana esprime il proprio dolore e solidarietà per le vittime del terremoto e in collaborazione con Caritas Italiana e il network di Caritas Internationalis intende sostenere il proprio impegno di solidarietà per questi primi interventi e aiuti d’emergenza di Caritas Giappone inviando una prima somma di 50 mila euro. La Caritas in Giappone, nonostante sia un organismo di ridotte dimensioni, ogni anno riesce a sostenere un centinaio di progetti nel Paese, dove i cattolici sono una piccola ma molto attiva minoranza (0,35% della popol

Sanità lecchese: nuovo piano strategico da discutere quanto prima

Si torna a parlare di servizi sociosanitari e ospedalieri in provincia di Lecco. E a rilanciare le questioni e i temi aperti è Carlo Spreafico, consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza regionale, che, dopo aver richiesto la convocazione del Tavolo territoriale di confronto della Sanità, con l’intento di verificare i punti di forza e le criticità del sistema, ha incontrato amministratori locali, tecnici e dirigenti del comparto durante un convegno tenutosi a Casatenovo . “La sanità lecchese nell’ultimo decennio ha già pagato il suo prezzo: oggi serve una nuova strategia, o perderà la sua autonomia e sarà assorbita dalle province vicine – commenta in proposito Spreafico –. L’eccellenza della nostra azienda ospedaliera va rilanciata con un progetto nuovo. E il nuovo piano strategico va costruito con il territorio, facendo sistema a partire da un ruolo più forte dei sindaci. Ecco perché è urgente convocare il tavolo territoriale della sanità per discutere un progetto da presentare