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Visualizzazione dei post da marzo 6, 2011

Il tricolore alla finestra e la Costituzione in tutte le case

Una bandiera tricolore e una copia della Costituzione italiana a tutti i cittadini. «L'invito che noi facciamo a tutti i lecchesi - spiega Il segretario cittadino del PD, Mario Tavola -, è quello di festeggiare il 150° dell'Unità d'Italia esponendo il tricolore alle finestre o ai balconi e avere in casa una copia della Costituzione della Repubblica Italiana. Un piccolo e semplice gesto che però ci ricorda come la storia e la sua memoria devono continuare a stimolare la crescita della persona nelle sue forme di diritto personale e di relazione civile e di popolo: nella famiglia, nella città, nella regione e nella Nazione». Un piccolo segno ma altamente simbolico quello messo in atto dal Partito democratico lecchese. «Se il nostro Paese è riuscito a diventare quello che è - continua Tavola - lo si deve soprattutto alla nostra carta costituzionale. Mi piace in questa sede ricordare le parole pronunciate nel 1955 da Piero Calamandrei: "La nostra Costituzione è solo in part

Soldi alle scuole private per trasformare le scuole di stato in scuole di partito

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell'Associazione a difesa della scuola nazionale (Adsn), a Roma l'11 febbraio 1950. Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli, ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favori

Riforma della giustizia: cos'è, uno scherzo di carnevale?

Il primo dubbio che viene leggendo il disegno di legge è: perché una legge di rango costituzionale? Certo, se si vogliono creare due CSM (anzi tre perché la corte di disciplina, salvo il fatto di decidere solo sui procedimenti disciplinari dei magistrati, è di fatto un terzo CSM), un ritocchino alla Carta andava fatto. Ma a che scopo? Per motivi professionali posso guardare con favore ad una qualche separazione delle carriere o delle funzioni (premesso il fatto che farei fare la pratica professionale – che in magistratura costituisce il periodo da uditore giudiziario – in entrambe le funzioni per separarle successivamente), non capisco la separazione dei CSM che di fatto moltiplica gli enti (doppia spesa, anzi tripla, tripli stipendi, tripla burocrazia ecc.), senza avere vantaggi ulteriori. Però gli altri principi possono tranquillamente essere inseriti con legge ordinaria. Tanto per fare un esempio, se si vuole limitare la facoltà di appello delle parti (e la corte costituzionale avev

Bossi e Gheddafi: chi è il più pazzo?

I colori sono gli stessi, stessa la pazzia, il medesimo seguito fanatico di rozzi seguaci, l’identico disprezzo per la democrazia e per gli avversari. Troppe analogie accomunano Gheddafi e Bossi. Ma ad una dichiarazione delirante da parte di Gheddafi ci saremmo aspettati da parte del Senatur una replica di altro tenore. Se non altro perché Bossi è un rappresentante politico europeo e perché pretende di rappresentare una parte della civile e democratica Italia. La boutade del Colonnello secondo il quale Bossi avrebbe chiesto armi alla Libia per liberare la fantomatica padania doveva rimanere circoscritta ad un puro esercizio provocatorio da parte di uno schizofrenico dittatore destinato alla fine. Invece Bossi nella su replica ha, di fatto, ammesso attraverso la sua battuta il disegno reazionario e destabilizzante della lega. Quella frase «Chiedere aiuto a Gheddafi per la secessione? Abbiamo tanti uomini e le armi le facciamo noi» è uno schiaffo alla democrazia e al buon senso. Quello

Lunedì riunione di Circolo

Lunedì 14 marzo alle ore 21 presso la nostra sede di via Trento 26 si svolge la riunione del Circolo del PD di Merate. L'incontro è aperto a tutti, iscritti e simpatizzanti.Due i punti all'ordine del giorno: I tagli al sociale e il loro effetti sui servizi sociali nel Meratese Varie ed eventuali Riccardo Brivio Segretario del Circolo del PD di Merate

Al verde

Quand’è stata l'ultima volta che vi siete stupiti per qualcosa di naturale, ciclico e prevedibile, come un tramonto, un raccolto, una fanfaronata di Bossi? Ormai ci fanno caso solo le persone semplici: i bambini, gli anziani e qualche miliardo di stranieri. Ieri ha telefonato un giornalista tedesco, un moderato che alle ultime elezioni votò Angela Merkel: «Incredibile, un ministro della vostra Repubblica si è vantato che in Lombardia ci sarebbero le armi per la secessione!». E io: «Era un modo di dire. Gheddafi ha insinuato che in passato Bossi gli avrebbe chiesto un aiutino. Allora l’Umberto ha risposto con orgoglio che non ha bisogno della Libia, lui. Le armi si fabbricano in Lombardia». «E come mai a Bossi servono le armi lombarde?» ha insistito il tedesco (sono cocciuti, i tedeschi). «E’ una metafora. Fra l’altro lui preferisce i kalashnikov». «Ma è un ministro dello Stato italiano. O è una metafora anche questa? Migliaia di italiani saranno scesi in piazza per pretendere le su

La giustizia è cieca, ma solo da un occhio. Per i poveracci ci vede benissimo.

" Avevo rubato due magliette all'Oviesse e mi hanno scoperta. Non so neppure perché l'ho fatto, la mia vita è un disastro, senza soldi né lavoro e con una bambina da mantenere ". Così inizia il racconto della ragazza madre che ha denunciato lo stupro di gruppo in una caserma dei carabinieri . Questa ragazza è stata incarcerata d'urgenza per aver cercato di rubare due fottutissime magliette. Quanto valevano quelle magliette? 20 euro? 30 euro? E si sbatte in galera una persona per un furto del genere? Non era possibile denunciarla a piede libero? Metterla ai domiciliari? E il direttore del supermercato, una volta recuperata la refurtiva (che grande refurtiva...), non poteva ritirare la denuncia? No! Spietati con i morti di fame, con gli ultimi, a rigor di legge mentre per Nicola Cosentino è stata respinta dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera l'esecuzione della custodia cautelare per il reato di concorso esterno in associazione camorristic

Anche Gesù si è indignato contro chi utilizza la posizione pubblica a difesa dei propri interessi

Venerato Confratello, mi è stato segnalato l’articolo che Lei ha inviato al settimanale “Tempi”, confermato da un’intervista a La Stampa . Questo ha stimolato la mia antica abitudine di scrivere “lettere aperte”; avevo già respinto la tentazione di farlo con i nostri Superiori, non ritenendolo corretto, mi permetto di farlo ora con Lei, Vescovo autorevole, ma sempre a livello di responsabili – anche se io sono emerito - di diocesi comuni. Perché, per quanto giro in Italia, sento spesso la lamentela dei cristiani di fronte alla mancanza di “indignazione” – che Lei dice non essere “atteggiamento cattolico” - di noi vescovi di fronte al malcostume della politica, e non solo per gli scandali “privati”, ma anche per la moda invalsa di leggi ad personam, proposte – si dice - per difendersi da una Magistratura che esorbita dalla sue funzioni (Lei lo dice “muoversi con prepotenza”), ma che in realtà non fa che assicurare che la legge sia uguale per tutti. Anche se non poche di queste accuse