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Visualizzazione dei post da gennaio 2, 2011

La riforma incompiuta

La Lega chiede il federalismo entro gennaio per continuare ad offrire il proprio sostegno ad un governo esanime. Da ieri sappiamo che lo chiede anche per partecipare alle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia. È fin troppo evidente che si tratta di un pretesto per andare alle elezioni. Il federalismo tanto sbandierato fin qui non c'è stato e non ci sarà in questa legislatura. Siamo ancora troppo lontani dal realizzarlo. Gli ultimi passi compiuti sono stati sempre più contraddittori. I costi standard per i Comuni e le Province verranno definiti con criteri completamente diversi da quelli seguiti per le Regioni, come se appartenessero a Paesi diversi. Non serviranno a ripartire le risorse per la sanità. Il decreto che si vorrebbe approvato entro il 23 gennaio non cambia nulla. Non solo i comuni non vedranno un euro in più, ma non acquisiranno alcuna autonomia impositiva. Meglio per la Lega che il decreto non venga approvato. Altrimenti con che faccia i ministri del

Il quarto re magio

I primi cinque giorni dell’anno, trascorsi in clima semifestivo ­ scuole ancora chiuse, figli a casa, Befana in arrivo ­ e in condizioni di ansia leggerissimamente ridotta dalle consuete speranze per il nuovo inizio stanno rapidamente scivolando verso un 2011 sgombro di miracoli. Non è accaduto, purtroppo. Nessun sortilegio, nessuna meraviglia. Verrà lunedì e riprenderemo a remare controvento assordati da un coro sempre più ossessivo di venditori di tappeti che strillano le inesistenti meraviglie della loro merce farlocca. Tentano di distrarre con scemenze, urlano al complotto e all’attentato. (Avete fatto caso? Un attentato, un tentativo di spionaggio, un disegno criminale da denunciare alla stampa prima che alla polizia non si nega più a nessuno. Sono tutti vittime. A denunciare attentati di mandante ignoto ci si è messo ultimamente anche Belpietro, un esperto del ramo. Non abbiamo saputo più nulla dell’orribile episodio di cui è stato vittima, nè del resto nessuno gliene chiede mai

Case ai rom. E' anche questione di civiltà

La vicenda degli accordi stipulati e poi disattesi dal Comune di Milano per sistemare le famiglie presenti nel campo Triboniano ha avuto un ulteriore seguito: la sentenza del giudice del Tribunale di Milano che impegna il Comune al rispetto dei patti liberamente sottoscritti e l’annuncio del Sindaco di un ricorso contro questa decisione. La causa era stata presentata da 10 persone ROM con l’appoggio dell’Associazione Avvocati Per Niente proprio nei primi giorni di dicembre. Ora questa vicenda rischia di passare in secondo piano in una città troppo distratta dal freddo, dalle feste e dai saldi. Con questo comunicato intendiamo al contrario far riflettere proprio su quale tipo di convivenza desideriamo favorire in città. La stipula di un accordo delicato e frutto di equilibrio tra l’esigenza di ordine del Comune, di sicurezza dei cittadini dei quartieri coinvolti, delle risorse e delle graduatorie dell’Aler, delle famiglie Rom disponibili a processi di integrazione rappresenta un’operaz