Il mio voto in Senato

Sperando di fare cosa gradita ripropongo il mio intervento in Aula al Senato in occasione del voto sul ddl 2548 relativo ai “Contributi enti di ricerca su medioevo”. Seduta di mercoledì 14 settembre, presidente Emma Bonino.

“Signora Presidente, onorevoli colleghi, dovremmo comunque rallegrarci tutti perché per la prima volta in questa legislatura la cultura non entra nelle discussioni dell'Aula all'interno di provvedimenti o manovre economiche che prevedono tagli di risorse, scioglimenti di enti di grande rilevanza. D'altra parte, però, già nell'intervento del relatore e in quelli in Commissione suscita evidente perplessità la scelta di ricorrere ad uno strumento normativo primario, come il disegno di legge, per restituire risorse precedentemente ridotte a quattro enti che svolgono ricerche sul Medioevo, quali la Società internazionale per lo studio del medioevo latino (600.000 euro), la Fondazione Ezio Franceschini (450.000 euro), l'Istituto storico italiano per il medio evo (500.000 euro), nonché il Centro italiano di studi sull'alto medioevo (450.000 euro), contributi che peraltro gli enti suddetti potranno ricevere solo a partire dal 2012. Si tratta di enti la cui attività è particolarmente importante per quanto il Medioevo rappresenta nella storia della cultura, dell'arte e religiosa del nostro Paese, e dunque non vi è dubbio che da parte del nostro Gruppo si ritenga opportuno il ripristino di queste risorse. Ma perché non inserire questi contributi all'interno di una riflessione generale sugli istituti culturali che beneficiano della legge n. 534 del 1996? Perché non prendere nemmeno in esame i nostri emendamenti che chiedevano di includere le Accademie della Crusca e dei Lincei tra i beneficiari di questo provvedimento? Parliamo in questo caso di enti che diffondono la cultura e la lingua italiana in tutto il mondo. Perché non ragionare dunque su un progetto? Perché questa idea di selezionare arbitrariamente enti meritevoli da altri altrettanto meritevoli, se non per scegliere, secondo l'espressione - infelicemente attribuita a Giolitti - per cui le leggi con gli amici si interpretano, con gli altri si applicano. Siamo dunque costretti a distinguerci con un voto di astensione, perché nel merito c'è la nostra soddisfazione per il reintegro delle risorse per enti di importante rilevanza storica e culturale, ma nel metodo vi è l'uso di uno strumento improprio. Non deve infatti sfuggire all'attenzione di tutti i colleghi, di maggioranza e di opposizione, che nelle stesse condizioni in cui si trovano questi quattro enti si trovano attualmente moltissimi altri istituti nazionali che, pur di fronte ad una meritoria e apprezzata attività culturale che qualifica anche all'estero la civiltà del nostro Paese, si vedono decurtato il contributo statale per il 2011 per una percentuale che oscilla tra il 20 e il 50 per cento. In conclusione, si auspica che, a partire dal libro bianco a cura dell'Istituto storico italiano per il medio evo, dal significativo titolo - lo ricordo al Governo - "Medioevo negato", il Governo e la maggioranza prendano finalmente consapevolezza che la cultura è un investimento fondamentale per questo Paese e merita quell'attenzione e quelle risorse che il 150º anniversario dell'Unità del nostro Paese richiedevano, almeno come rispetto della sua storia.”


Con amicizia,

Antonio
Rusconi
Senatore PD

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