Le parole e le cose
È abbastanza strano, per un governo che si spaccia per paladino dell'ordine e della sicurezza dei cittadini (e che su questi bisogni ha seminato paura e fatto propaganda elettorale, con successo) vedersi accolto all'ingresso di una delle più importanti vetrine internazionali e culturali del paese da una salva di fischi e dalle sagome - disseminate dal sindacato di polizia nella Venezia del Festival del cinema - di poliziotti di cartone accoltellati a sangue dai tagli di governo. Strano, per così dire: la polizia è difficile che metta in scena proteste tanto clamorose. I fischi erano per Gianni Letta, come già accaduto all'Aquila. Il braccio destro e nume tutelare di Berlusconi, assente quando non si tratta di un circo equestre o di un palasport da lui organizzato, ha raccolto la significativa manifestazione di disistima che il premier, previdente, ha evitato. Si dirà, diranno: il mondo della cultura è di sinistra, tutti comunisti da Quentin Tarantino ai cineasti iraniani. S