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Visualizzazione dei post da agosto 8, 2010

Chissà cosa può succedere al direttore di Famiglia Cristiana

Ha scritto che politici e ministri non sono uomini di Stato ma servitori di Berlusconi . Alla Corte del signore dei ricatti e dei referendum gonfiati dai suoi giornali, i giornalisti Kgb non perdonano chi sfiora il Capo: dal direttore dell’Avvenire, a Fini, Chiara Moroni e la povera Veronica. Non obbedire senza pensare é considerato tradimento. Fate attenzione… Avevamo immaginato che nel cuore delle vacanze la scrittura potesse inventare realtà diverse dalla politica avvelenata che sfinisce le nostre speranze. Ecco i racconti di viaggio di chi sta viaggiando non pensando al ritorno. Ci siamo illusi di liberare la fantasia allontanando, per un attimo, i problemi della realtà perché la vacanza è una dimensione dello spirito: di chi guarda e racconta e di chi ascolta, aspettando. Insomma, un ferragosto così. Ma ecco che il grande corruttore, i suoi giornali e le sue tv, mobilitano le piazze, raccolgono firme contro l’avversario interno del libero partito, colpevole di una colpa privata. N

Il profondo Nord deve imparare dalla Sicilia dove comincia la speranza

Le nuove generazioni consapevoli sono lontane dalla criminalità: con l'ottimismo di chi non si arrende progettano pozzi per l'Africa senz'acqua "avvertendo" le mafie che controllano la loro acqua. Accolgono gli emigranti come amici mentre noi, dell'Italia che produce, litighiamo per le moschee, cancelliamo i pasti scuola per i bambini dalla pelle nera e imbrogliamo sulle quote latte Sono stato invitato a Castelbuono, 100 chilometri circa a sud-est di Palermo, al campo estivo «Cittadini del villaggio Globale, cantiere di educazione alla pace e alla mondialità» per un seminario sul tema «La Pace della Giustizia». In una giornata si è cominciato e finito di parlare di tutto: di Politica, di Chiesa, di Religione, di Fede, di Pace, di Giustizia e di Progetti. Ho avuto l’onore di conoscere una trentina di persone che partecipavano al campo tra cui dodici giovani, sette uomini e cinque donne che mi hanno sconvolto. Da tempo avevo la certezza che per la Sicilia non vi

La delusione degli "italiani ignoti" e il fallimento della seconda repubblica

La nota pubblicata sul sito della fondazione vicina a Luca Cordero di Montezemolo. Anche gli imprenditori (finalmente!!!) hanno capito che il Premier fa solo e soltanto i suoi interessi a discapito di tutto il Paese La seconda repubblica potrebbe avviarsi presto a conclusione. Se la minaccia di elezioni si concretizzasse ci troveremmo di fronte ad una sconfitta per il paese e per la classe politica che lo ha governato, oltre che ad un atto di grave irresponsabilità dinanzi ad uno scenario economico ancora fortemente instabile. L'ennesima ordalia elettorale rappresenterebbe il peggior finale di una lunga e improduttiva stagione politica. Il bilancio della seconda repubblica è fallimentare. Secondo la maggior parte dei sondaggi, le persone che ritengono che l'Italia sia migliorata nel confronto con gli altri grandi paesi occidentali si contano sulle dita di una mano. E' invece opinione ampiamente condivisa che il nostro sia un paese bloccato, invischiato in una transizione i

S’ammoscia il celodurismo: dal verde padano al blu viagra

Tale Davide Caparini, bel giovine e presidente della commissione bicamerale per le questioni regionali (mica uno che passa per caso…), Intervenuto alla scuola quadri del carroccio bresciano, ha affermato – studi alla mano – che al nord il consumo del viagra è tre volte superiore a quello registrato nelle regioni del sud. Disdegnando di introdursi nelle ovvie e leggere considerazioni suggerite dalla natura stessa della pillola blu, l’onorevole relatore ha preferito arrampicarsi su una scivolosa analisi socioantropologica e trombolavorativa per cercare di dimostrare la suoperiorità della gente padana. Afferma, infatti, che il maggior consumo (e quindi la correlata difficoltà erettiva) dipende dalla maggiore propensione del popolo nordico a lavorare, pagare e stare zitto. In una botta sola crollerebbero due certezze: la celentanica sentenza del "chi non lavora non fa l’amore" e la autoproclamazione leghista del celodurismo. D’altra parte, già all’epoca dei primi orgogliosi procl

C'eravamo tanto amati...

Capezzone-Cicchitto (e Giro) vs. Mariniello-Rossi: in casa Pdl le polemiche non accennano a diminuire. Anzi... Tutti contro tutti, nel Pdl: a iniziare il fuoco di fila delle polemiche odierne è stato Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà schieramento di centrodestra, il quale, dopo essersi premurato di assicurare che "una larghissima maggioranza di italiani sta con Silvio Berlusconi e apprezza il lavoro importante svolto dal Governo”, ha rilevato che “i cittadini - prosegue - sono stanchi dei frenatori, dei 'signor no', di coloro che pensano, come accadeva nella vecchia politica, di esercitare poteri di interdizione, o addirittura di veto e di blocco”. Per Capezzone è ovvio pertanto che “è impensabile che minoranze di palazzo possano pensare di paralizzare le maggioranze decise dagli elettori”. Si evince che il “frenatore” numero uno altri non è che Gianfranco Fini, a soccorso del quale scendono in campo (è ancora il caso di dirlo?) Generazione Italia e Far

Ma perché a tanti italiani piace ancora Berlusconi?

Perché - rispondo agli amici stranieri – agli italiani piacciono le barzellette, i discorsi da bar: interpreta quel fascismo di fondo che tanti di noi conservano nel cuore, clientela che si incanta ai racconti del piazzista gioviale Non passa volta, quando incontro qualche amico straniero, che non mi si chieda perché un uomo come Berlusconi goda presso gli italiani di un consenso così vasto e così durevole. Non riescono a capire come cittadini, pensosi dell’avvenire democratico del proprio paese, non si sentano rivoltare lo stomaco davanti alle macroscopiche manchevolezze di un tale personaggio che non manca occasione per rivelarsi, sia in patria che in terra straniera, come: un omerico gaffeur (basti ricordare, sommariamente antologizzando, la gag su Rasmussen, Veronica e Cacciari, la figuraccia con la Merkel al vertice Nato, la battuta su Obama salutato come “bello, giovane e abbronzato”, la sua proposta, di segnalare come “kapò” il deputato Martin Schulz, la sua dichiarazione sui ci

Un Paese senza leader

Ha sollevato una grande bagarre la recente denuncia della Chiesa circa l’assenza in Italia di una classe dirigente all’altezza della situazione. In una stagione densa di sfide e problemi, essa lamenta un vuoto di leadership. In tutti i settori. La politica, anzitutto, non svolge la funzione che dovrebbe competerle. Ma analoghe carenze si riscontrano nel mondo imprenditoriale, nella comunicazione e nella cultura. Persino nella società civile e nell’associazionismo. Mancano persone capaci di offrire alla nazione obiettivi condivisi. E condivisibili. Non esistono programmi di medio e lungo termine. Non emerge un’idea di bene comune, che permetta di superare divisioni e interessi di parte. Se non personali. Si propone un federalismo che sa di secessione. Senz’anima e solidarietà. Un Paese maturo, che deve mirare allo sviluppo e alla pacifica convivenza dei cittadini, non può continuare con uomini che hanno scelto la politica per “sistemare” sé stessi e le proprie “pendenze”. Siamo lontani

Dario Franceschini: "Avete demolito il senso di rigore e il rispetto dell'etica pubblica"

Riportiamo il discorso integrale di dario Franceschini sulla sfiducia al Sottosegretario Giacomo Caliendo Signor Presidente, abbiamo letto molte spiegazioni sulla nostra scelta di presentare e calendarizzare la mozione concernente il sottosegretario Caliendo. Sono tutte letture di natura tattica, "dietrologica", per mettere in difficoltà maggioranza. Noi crediamo che in politica vi sia ancora spazio per battaglie di valori. Noi crediamo che debbano esservi ancora battaglie parlamentari in cui vi sia modo di richiamare i principi di legalità e di trasparenza, per ricordare il ruolo che hanno le classi dirigenti di un Paese, che trasmettono, con i loro comportamenti e le loro parole, al Paese che guidano. Nessun giustizialismo: la mozione in oggetto non è animata da questo; anzi, il sottosegretario Caliendo fa bene a difendersi, è un suo diritto. L'accertamento delle responsabilità penali sarà compito della magistratura, e non dal Parlamento. Anzi, è grave che, oggi, il Min