Non corrono verso la destra europea, ma verso “La Destra” di Storace. Fra i 43 parlamentari che lo hanno seguito rautiani, qualche fascista, omofobi, cuori neri e tradizionalisti cattolici Qualcuno, perfino a sinistra, fa il tifo per Gianfranco Fini, non foss’altro che, come Bruto, avrebbe vibrato la prima coltellata a Cesare. Guardando i nomi degli oltre 40 parlamentari finiani (33 alla camera più una decina al senato) si vede però che più che la destra europea e moderna di “Fare Futuro”, quella degli Alessandro Campi e Sofia Ventura, è rappresentata un’accozzaglia di rautiani, qualche fascista non pentito, omofobi, cuori neri, tradizionalisti cattolici. E’ gente che a Fini deve la carriera più di quanto non la debba a Berlusconi ma che forse, le analisi politiche appaiono sottovalutarlo, più che andare “con Fini” va via “da Berlusconi”. Li accompagnano altre schegge impazzite in uscita dal regime, come il fondamentalista liberale, ex-radicale, Benedetto Dalla Vedova. Il gruppone prof