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Visualizzazione dei post da luglio 25, 2010

Finanziaria e trasporto pubblico: una situazione disastrosa

In Lombardia verrebbero a mancare 314 milioni di euro, circa il 37% dei contributi pubblici necessari al funzionamento del sistema. Dalle proiezioni della Regione, tenendo conto anche della relativa diminuzione di utenza, anche un aumento delle tariffe del 50% coprirebbe solamente poco più della metà del buco economico e provocherebbe una consistente perdita di utenza. Si è tenuta ieri pomeriggio, presso la Regione Lombardia e presieduta dall’assessore Cattaneo, la riunione del tavolo del TPL avente all’ordine del giorno i tagli al trasporto pubblico derivanti dalla manovra economica approvata ieri dal Parlamento. La drammaticità della situazione che si prospetta per il trasporto pubblico è stata evidenziata dalle stime presentate dalla Regione, ma ancora di più dalle parole dei rappresentanti delle Aziende di TPL. Il rappresentante di TLN ha evidenziato come sia impensabile l’ipotesi di attuare, con gli investimenti aperti grazie al nuovo contratto, un taglio di 100 milioni al bilanci

Riduzione delle spese e nuove regole per far quadrare il bilancio regionale lombardo

Pubblichiamo lintervento del Consigliere segretario Carlo Spreafico durante la seduta del Consiglio regionale della Lombardia del 27 luglio 2010 sull'Assestamento di Bilancio 2010 E’ il primo assestamento di bilancio dopo l’approvazione del nuovo Statuto cioè che interviene sul primo bilancio (quello del 2010) della nuova era statutaria. Vorrei approfittarne per fare qualche considerazione di ordine pratico che mi sembrano necessarie per dare rilievo ad evidenti esigenze di restyling del bilancio stesso. L’occasione è qui e ora se vogliamo prepararci per il 2011 a fare del prossimo bilancio del Consiglio un atto coerente con la disposizione statutaria innovativa che ha voluto, con consenso di tutti, assegnare all’Assemblea consigliare un nuovo e più marcato ruolo. L’ ististuzione regionale vede nell’organo esecutivo (la Giunta) il potere esecutivo e nel Consiglio quello legislativo. Sono i due polmoni coi quali respira e vive la nostra come le altre regioni italiane. Ma nella pr

"Quando gli italiani avranno fatto l’esperienza del Berlusconi politico se ne allontaneranno"

"Quando gli italiani avranno fatto l’esperienza del Berlusconi politico, se ne allontaneranno: sarà come fare il vaccino, si creeranno gli anticorpi contro una tal politica". Era il 1994 e così il grande giornalista Indro Montanelli si pronunciò. Si pensava all'epoca che lo psiconano sarebbe rimasto sulla scena politica per cinque anni, poi massimo dieci, non più di quindi e invece adesso andiamo verso i venti. Venti come un più triste ventennio. Ma forse quella profezia si sta per avverare. Non sarà il Pd a rovesciare il “partito dell’amore”, ma i suoi stessi alleati, coloro che hanno creduto nel Berlusca e per lui hanno rinunciato a parte della loro storia ma che adesso si sentono traditi, abbandonati, pugnalati alle spalle, come la maggior parte degli italiani. Doveva cambiare l’Italia e l’ha solo trascinata nel baratro. Doveva riformare lo Stato e lo ha solo peggiorato. Doveva fare piazza pulita dei burocrati e dei professionisti del Parlamento ed è diventato uno di l

Costi della politica: il vero problema è la riforma del Parlamento

La decurtazione del 10% di stipendio agli onorevoli non serve a nulla senza la riduzione del numero di deputati e sanatori e il superamento del bicameralismo perfetto. Se davvero vogliamo ridurre i costi ed essere efficaci, soprattutto in questo grave momento di crisi economica, non può bastare la soluzione di ricorrere al pannicello caldo dei 1000 euro in meno, decurtando del 10% l’indennità parlamentare. E’ poco, è tanto: si è aperta la gara tra chi dice che così non basta, che in questo modo si toglierà ai propri collaboratori. Nulla di vero. Se non si da seguito alla riforma del Parlamento, con la riduzione dei parlamentari e il superamento del bicameralismo perfetto, come più volte ribadito dal PD e iniziato prima della fine della legislatura scorsa, tutto questo ha poco senso. Basta pensare alla scarsa funzionalità e al poco rispetto di cui gode oggi il Parlamento. Nella giornata di ieri Bersani, durante la dichiarazione di voto sull’ennesima fiducia, ha ricordato che il parlamen

Ecco cos'è (e cosa non è) un partito

In queste poche righe non troverete niente di nuovo. Perché in fondo le cose sono sempre le stesse. E perché le cose giuste vanno comunque ribadite, a prescindere dalla situazione politica, a prescindere dalle polemiche del momento, dagli interessi e dai disinteressi. La prima. Un partito non è una caserma. Un partito è un’associazione di uomini e donne liberi, di persone che s’impegnano per dare una forma al futuro di un paese: ognuno con le proprie caratteristiche, la propria storia, le proprie idee, la propria sensibilità. La seconda. Un partito non è un comitato elettorale “a servizio” di una leadership. Un comitato elettorale è una cosa che nasce e muore in funzione di un voto. È un’organizzazione funzionale a un solo obiettivo: la vittoria. Il partito no, il partito è un organismo vivo, che si alimenta di dibatitto, confronto e talvolta scontro. Insomma la ledarship forte può essere un valore a patto che non sia così forte da fagocitare un intero partito. La terza. Un partito non

Caccia a Saviano:" Dov’era la Lega quando la mafia si infiltrava al nord'"

Lo scrittore: la Lega disattenta sull'Ndrangheta al Nord. Il Carroccio insorge:"Antimafioso a pagamento" Due milioni e mezzo di copie dopo, nulla è illuminato. Una vita a metà, gli spostamenti segreti, la cattività per difendersi dalla cattiveria. Tutto in un’intervista per raccontarsi e trasmettere a chi saprà capire, cosa significhi essere Roberto Saviano. Vanity Fair, archiviato il grottesco esperimento di Max (lo scrittore morto sul lettino di un obitorio) gli dedica la copertina senza giochi di prestigio. E lui risponde, descrivendo l’allegria perduta, l’inatteso successo, il rimpianto ingabbiato in un meccanismo irreversibile. “Non posso più incontrare mio fratello all’aria aperta perché non si sappia che faccia abbia”. Gomorra, la sua famiglia e un giovane Icaro con la penna che spicca il volo e poi, precipita, confessando la stanchezza per un’identificazione assoluta che superato il confine, non permette più sdoppiamenti. “E’ un libro che non rinnego, lo riscriver

La crisi continua e aumentano i disoccupati

Diminuiscono le assunzioni di immigrati e donne e l'avviamento al lavoro avviene solo sfruttando i contratti di precariato Ecco i dati elaborati dal Settore Lavoro della Provincia di Lecco relativi agli avviamenti al lavoro del secondo trimestre 2010 quindi del periodo aprile - giugno con il confronto con lo stesso periodo del 2009: Il numero degli avviamenti è stato pari a 7819 (erano 7164 nel secondo trimestre 2009, con un incremento del 9,1%) Il numero delle cessazioni è stato pari a 7281 (erano 6816 nel secondo trimestre 2009, con un incremento del 6,8%). Il saldo fra avviamenti e cessazioni è dunque positivo per 538 unità Il numero delle proroghe è stato pari a 2492 (erano 1582 nel secondo trimestre 2009, con un incremento del 57,5%) Il numero delle trasformazioni è stato pari a 315 (erano 339 nel secondo trimestre 2009, con una diminuzione del 9,1%). Si tratta dell’unica rilevazione negativa, anche se in termini assoluti i dati sono quasi coincidenti. Analizzando nel dettagli

A Missaglia la Festa democratica con l'ex Ministro del Lavoro

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Giovedì, il 29 di luglio, si aprte la Festa democratica di Missaglia che prosegue fino all'1 agosto. La manifestazione viene inaugurata dall'ex Ministro del Lavoro Tiziano Treu e dal nostro Consigliere regionale Carlo Spreafico. Invitiamo tutti a partecipare. Per il programma dettagliato dell'evento basta cliccare sull'immagine in modo da ingrandire la locandina. Pd Merate

Fiat, lettera di un operaio: «Caro Sergio, saremo noi a perdere tutto»

Caro Sergio Marchionne, non posso nascondere l’emozione provata quando ho trovato la sua missiva, ho pensato fosse la comunicazione di un nuovo periodo di cassa integrazione e invece era la lettera del «padrone», anzi, chiedo scusa: la lettera di un collega. Ho scoperto che abbiamo anche una cosa in comune, siamo nati entrambi in Italia. Mi trova d’accordo quando dice che ci troviamo in una situazione molto delicata e che molte famiglie sentono di più il peso della crisi. Aggiungerei però che sono le famiglie degli operai, magari quelle monoreddito, a pagare lo scotto maggiore, non la sua famiglia. Io conosco la situazione più da vicino e, a differenza sua, ho molti amici che a causa dei licenziamenti, dei mancati rinnovi contrattuali o della cassa integrazione faticano ad arrivare a fine mese. Ma non sono certo che lei afferri realmente cosa voglia dire. Quel che è certo è che lei ha centrato il nocciolo della questione: il momento è delicato. Quindi, che si fa? La sua risposta, mi sp