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Visualizzazione dei post da luglio 18, 2010

Sta per scoppiare il PdL (Partito di Latta). Saran dolori per tutti, restate nei paraggi

Dopo il volo di una statuetta raffigurante il duomo di Milano che, navigando tra la folla, andò ad insozzarsi su un muso tumefatto di suo perché appesantito da km 18,50 di mascara artificiale, nacque come reazione il «partito dell’amore». Per mesi abbiamo visto la faccia del capo, gridare e urlare che lui e loro non odiano, ma amano fino alla bestemmia: «L’amore vince l’odio». Non sanno più che pesci pigliare per accreditarsi per quello che non sono e non saranno mai. Il capo e i suoi manutengoli, i servi e le schiave che vivono di rendita, sono esperti nell’odio e nella calunnia, nella falsità e nello spergiuro. Urlano, inveiscono e sbraitano di essere il «partito dell’amore», ma si arrabbiano se si dice che il loro capo, per avere un po’ di sesso, se lo deve comprare. Anzi, se lo deve fare comprare pagando professioniste del mestiere. Poveracci, sono tanto il partito dell’amore che si sbranano fra loro, si infangano, si uccidono. Costui e costoro sono solo il «Pdl» (cioè il «Partito

Italia, i poveri sono sempre più poveri

La crisi ha peggiorato la condizione di quelle fasce di popolazione già svantaggiate. Quasi 8 milioni di persone vivono con meno di mille euro al mese. Negli ultimi due anni il nostro sistema produttivo ha perso 600mila posti di lavoro. Tre milioni di individui non hanno soldi bastanti per procurarsi i beni essenziali. I non autosufficienti sono 2,6 milioni e costano allo Stato l’1 per cento del Pil La crisi ha selezionato i suoi bersagli con cinismo, trascinandoli ai margini della società: sono i gio­vani, gli operai, le famiglie numerose, gli immi­grati. E i bambini, come sempre. Categorie che erano deboli anche prima del sisma finanziario, con il ri­sultato che il Belpaese, nel 2009, non registra rispet­to all’anno precedente un aumento del numero com­plessivo dei poveri, quanto un netto peggioramento delle condizioni di coloro che già erano indigenti o barcollavano. Nel tirare le somme della situazione i­taliana, la Commissione di indagine sull’esclusione sociale - a fine mandato -

Un altro modo di stare con gli anziani

Nel 2051, secondo le proiezioni Istat, le persone dai 65 anni in su saranno in Italia il 34,5% della popolazione. Oggi sono 12 milioni e duecentomila, nel 2050 saranno più di 20 milioni. Per gli anziani il problema più che le risorse (quelle sono sempre scarse) è il livello di organizzazione sociale e dei servizi. Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha reso noto il rapporto sulla non autosufficienza, una condizione che riguarda principalmente gli anziani. I dati e le proposte contenuti sono di un certo interesse. L’inesorabile invecchiamento della popolazione italiana spinge a risposte innovative. Il rapporto ministeriale cerca di farsene carico. Tuttavia c’è qualcosa che, in un troppo affrettato dibattito nazionale sulla non autosufficienza, e più in generale sulla "questione anziana", resta non considerato. Qualcosa che riguarda i numeri, le proiezioni della disabilità, i costi, l’offerta dei servizi sociali e sanitari. Più in generale attiene al livello d

La Ministra lecchese resta in mutande per i 150 anni del Duomo

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Maria Vittoria Brambilla abbandona il pizzo nero di Porta a Porta per un mutandone bianco, probabilmente più adatto alle guglie del Duomo di Milano. Durante la ricorrenza dei 150 anni della Provincia – dove Silvio Berlusconi ha ricevuto un premio – il ministro, punta l’obiettivo del fotografo con uno sguardo di sfida, accavalla le gambe con un gesto deciso e sexy che farebbe invidia perfino a Sharon Stonee e mette a portata di flash le sue candide mutandine. Libero non si lascia scappare il momento e le rende il merito della lezione Mutatis mutandis. Le mutande vanno cambiate. La mossa della Jessica Rabbit di Lecco e il conseguente scatto (firmato Olycom ) hanno destato l’interesse di tutti i presenti. Tanto da dar vita, come riporta il quotidiano di Belpietro, a due diverse correnti di pensiero. La prima, di orientamento Pd, sostiene che sia «una cafonata pazzesca». Una ministra (non una cubista) potrebbe al limite accarezzarsi un’asola o abbottonarsi un polsino, non certo mostrare

Lettera al Cardinale Tarcisio Bertone: la Chiesa in balia di cosche, da Cl a Opus Dei

C'è un momento per tacere ed un momento per parlare", si legge nel terzo capitolo del Qoelet. Ora penso sia il tempo per gridare. Gli scandali ormai all'ordine del giorno sono cronaca quotidiana in questo paese in ginocchio al punto da non scandalizzare più! Ho voluto di proposito stare in silenzio, ma a che pro? La democrazia è stata sventrata di ogni coscienza. Lo stato è in mano ad una banda di deviati e corrotti senza misura. La chiesa anch'essa in balia di cosche ormai fuori controllo da Cl a Opus Dei. E il segretario del papa che fa? Vestito da clown, come se fosse in un eterno carnevale, se ne va a cena con i vampiri, i sanguisuga, i ladri e puttanieri di stato. Gli ho scritto questa lettera aperta che ho dato alle stampe e che comunico anche a voi. Ho voluto far passare la domenica nella speranza che la meditazione liturgica mi liberasse dalla rabbia e dall’insofferenza che nutro, ormai da tempo, nei tuoi confronti e che la tua presenza alla cena di affari in

Surreale e discutibile la visita del Premier all'Università del Cepu

Trovo surreale e perlomeno discutibile che nella settimana in cui il Senato affronta finalmente il disegno di legge sull'Università, il Presidente del Consiglio abbia visitato e tenuto una lezione all'Università telematica di Novedrate, realizzata dal patron del Cepu Polidori ( clicca sul testo evidenziato per leggere l'intervento in merito ). Dopo che Governo e maggioranza, nelle Commissioni, hanno a più riprese criticato le università telematiche, chiedendone la chiusura, è strano che il Presidente del Consiglio non abbia ritenuto più opportuno in questa settimana simbolo visitare qualche altra libera università simbolo di eccellenza, come la Bocconi o la Cattolica. O forse era difficile parlare agli atenei leader del nostro Paese, quando si taglia un miliardo e mezzo di risorse del fondo dell'Università, con tagli lineari senza andare a cercare gli sprechi veri o presunti. Sen. Antonio Rusconi Capogruppo del Pd in Commissione Istruzione

La contromanovra del Pd punta su equità e sviluppo

Se ne parla giovedì sera alla Festa democratica di Galbiate e venerdì mattina Il PD ha presentato 357 emendamenti per scrivere una vera e propria manovra centrata su equità e sviluppo, alternativa a quella del ministro Tremonti. L'annuncio della fiducia non farà venir meno la nostra totale opposizione a un provvedimento economico secondo noi depressivo ed iniquo. Sul totale dei 357 emendamenti, 45 contengono le proposte prioritarie, circa 25 con effetti finanziari, ed è su questi che concentreremo la nostra battaglia parlamentare. In particolare, le questioni più rilevanti sono le seguenti: rateizzazione delle tasse per i terremotati dell'Abruzzo, riduzione di 5 miliardi dei tagli attualmente previsti per gli Enti locali, ripristino dei fondi per lo sviluppo delle aree depresse (Fas), per le pensioni, un fondo per chi è fuori dal lavoro in attesa della pensione, una proposta di fuoriuscita flessibile per le donne e non solo, per l'autosufficienza, per gli assegni familiari,

Quote latte, la Ue scopre la Lega ladrona

Passa in Finanziaria l'emendamento che fa slittare le multe agli allevatori, opposizione inutile del ministro dell'agricoltura, Galan. Il PD: "Governo ostaggio della Lega, taglia in nome dei sacrifici e poi ci fa pagare la maximulta". Quote latte: Governo ostaggio della Lega Blindato nella manovra il provvedimento della Lega che sospende le multe agli allevatori in surplus, nonostante la contrarietà Ue e del ministro dell’agricoltura. Il Governo è agli ordini di Bossi. Il casus belli di questi giorni è un emendamento alla manovra economica, approvato in Senato, che sospende il prelievo delle multe sulla produzione extra. L’emendamento presentato dal senatore del PdL Antonio Azzolini e appoggiato dalla Lega rinvia di 6 mesi il pagamento delle multe residue, spostando il termine al 31 dicembre 2010. Insomma questa a quanto pare è la formula per il consenso: “multe speciali per soggetti speciali”, dalle leggi ad personam agli emendamenti ad quotam elettorale firmata Lega

E-Campus, quel tipo di università che piace al partito dell’amore

In occasione della visita di Silvio Berlusconi, l'Università telematica del CEPU precetta i 3.000 studenti iscritti. Ragazzi che pagano salato per ritrovarsi in un ateneo che, con appena 56 docenti (tutti rigorosamente precari), offre addirittura 12 lauree diversissime, da Ingegneria a Giurisprudenza a Psicologia. Intanto l'Università italiana, quella vera, pubblica, protesta per la riforma Gelmini in dirittura d'arrivo in Parlamento e 9.000 ricercatori si asterranno dalla didattica il prossimo anno Per avere un’idea dell’università del futuro, l’università come la vuole il PdL, basterebbe accompagnare stamattina Silvio Berlusconi ad E-Campus, l’università telematica del CEPU dove sono stati precettati (abbigliamento informale, chiede la convocazione, immaginando già il bagno di folla e la photo-opportunity) tutti i 3.000 studenti iscritti. Chissà chi glielo fa fare a Silvio Berlusconi di cominciare la settimana visitando una pseudo-università quando avrebbe da visitare dec

A Galbiate la Festa democratica

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E' in corso a Sala al Barro di Galbiate la Festa democratica che proseguirà fino all'1 agosto presso il Centro sportivo. Per conoscere il programma dettagliato clicca sull'immagine e ingrandisci la locandina. Tra gli appuntamenti più importanti l'incontro con il senatore ed ex Ministro Tiziano Treu giovedì 29 luglio per parlare di lavoro. Pd Merate

Legge bavaglio: macché legge, usiamo il codice cavalleresco

Visti gli effetti del caldo evitiamo di deprimerci di più con le storie politicointrallazaffaristicogiudiziarie che sono tornate a riempire i giornali. E poiché mi pare ci sia un gran rispolvero dei tempi passati non già perché D’Alema vuol rifare un governo di unità nazionale ma perché dalle ultime intercettazioni sul mercato, prima che arrivi la gran censura, risulta che la cricca non faceva che parlare di Cesare e dubitando che quel Cesare lì sia Giulio e non nel senso di Andreotti, ma magari di Silvio o di Giorgio, chi lo sa, pur di fuggire dai soliti scandali — basta! — e osservando che i nostri legislatori continuano ad affannarsi attorno a quali modi cucire se non un bavaglio almeno un bavaglino perché la stampa non si sbrodoli più facendosi gli affari dei potenti, insomma con spirito collaborativo suggerirei agli estensori della legge sulla stampa di cogliere alcuni significativi spunti da un prezioso manuale che nell’800 veniva usato per regolamentare i duelli d’onore. Ebbene

Dalla Lombardia 230 mila firme per l’acqua pubblica!

Lunedì 19 luglio verranno depositate in Corte di Cassazione oltre 1 milione di firme raccolte, a livello nazionale, a sostegno del Referendum contro la privatizzazione dell’acqua. Un successo eccezionale, grazie al lavoro di centinaia di comitati e associazioni che dal 24 aprile ad oggi hanno organizzato in tutta Italia i banchetti per la raccolta firme. La Lombardia, con oltre 230 mila firme raccolte (vedasi tabella allegata), occupa il primo posto nella graduatoria nazionale e conferma che anche nella nostra regione, che può vantare modelli efficienti ed economici di gestione pubblica dei servizi idrici, i cittadini non vogliono che la conduzione di un servizio vitale, qual è l’acqua, finisca nelle mani dei privati e della speculazione finanziaria. Ricordiamo che il primo dei tre quesiti Referendari chiede l’abrogazione dell’art. 23 bis del cosiddetto Decreto Ronchi, con cui l’acqua è stata definita un “servizio pubblico di rilevanza economica”, cioè una merce. Lo stesso Decreto im