Oh, poveri giovani
Oh, poveri giovani. La crisi la stanno pagando soprattutto i giovani. Questo non è un paese per giovani. Ma nessuno si chiede: di chi è la colpa? E se fosse colpa dei vecchi, se fosse "tutta colpa loro"? Bisogna forse iniziare ad analizzare e far emergere il conflitto mai esploso tra le ultime due generazioni di italiani. Da una parte una generazione di eterni figli, di persone che giornali e televisioni continuano a chiamare i giovani, ma che di essere giovani ne avrebbero piene le tasche. Sono i figli degli anni Settanta che, da quest'anno iniziano ad avere 40 anni e ancora attendono una chiamata dal futuro che, di questo passo, non arriverà mai. Vorrebbero essere padri, avere un lavoro e una casa, vorrebbero avere voce in capitolo, vorrebbero fare progressi, anche lenti e faticosi, ma che li conducano almeno un po' più avanti. Di fronte a loro, o al posto loro, una generazione di padri "cannibali", sessantenni e settantenni di successo con solo fallimenti