Storie di appalti e interessi
Berlusconi garantisce per Verdini, Scajola e Lunardi. Dagli appalti truccati, all'interim alle Attività produttive, la palude governativa sta diventando una sabbia mobile Gli appalti per il G8 stanno diventando sempre più delle clamorose sabbie mobili per il governo. Dalle indiscrezioni e dai fascicoli che le Procure di Firenze e Perugia che stanno vagliando il caso, ogni giorno emergono a galla storie di corruzione, di appalti truccati e di illeciti che coinvolgono alcuni personaggi di spicco della maggioranza. Berlusconi corre ai ripari, e dopo aver indotto Scajola alle dimissioni, si erge a paladino anti-corruzione: insomma da controllato diventa controllore. Se lo scandalo che aveva toccato Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, sembra un lontano ricordo (senza una verità finale), i coinvolgimenti che ora investono l'ex ministro Claudio Scajola, il coordinatore del Pdl Denis Verdini e la “new entry” Pietro Lunardi, ministro per le Infrastrutture del prim