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Visualizzazione dei post da aprile 18, 2010

La lingua del Trota

Questione linguistica, certo, e non solo, ma proviamoci. Quel pagodino di ragazzo che risponde al nome di Renzo Bossi ha rispolverato con macho frontismo la parola «culattoni». Ne sentivamo nostalgia. Dice che lui non vuole avere a che fare né con «i culattoni» né con la droga. Ma il termine, temiamo, lo condanna. Poiché, infatti, sta per chi dispone di un grosso deretano. Ora, con rispetto parlando, ci sembra difficile trovare in giro per il nostro amato paese qualcuno più dotato di lui in questo senso. Alla faccia di milioni di disoccupati e precari che magari votano Lega, il nostro Renzo, in virtù di grandi qualità intuite solo da suo padre, sguazza nel soldo pubblico, gira nei salotti che contano, mangia e beve che la vita è un lampo. Grazie a questo galleggiamento di favore, viene anche intervistato perché non capita tutti i giorni e men che meno a tutti. Ma come piacerebbe a chiunque: essere un po’ «culattoni» e farla franca. Che sogno, trasformare la sua Padania nell

Una sola donna in Giunta: la Regione Lombardia è una vergogna per il Paese

E questa sarebbe la Regione che vanta eccellenze europee e vuole dare lezioni di modernità? La composizione della Giunta regionale lombarda, con un solo Assessore donna è un insulto alla democrazia, all’intelligenza e, come se non bastasse, un atto che non rispetta lo Statuto regionale. Innanzitutto un insulto alle donne, vera risorsa portante del Paese, dall’ambito familiare e sociale, a quello professionale e istituzionale. Poi il totale disconoscimento rappresentativo per un impegno quotidiano di cura e di lavoro, svolto con dedizione e competenza, da tutti riconosciuto come uno dei motori fondamentali della coesione e dell’economia sociale. Una ennesima riprova di una visione che il Centrodestra ha del ruolo delle donne: degne di apparire solo nelle pagine patinate del gossip, ornamento dei potenti della politica, al massimo esecutrici di decisioni altrui. Nulla sta insegnando questa negativa congiuntura economica. Il lavoro delle donne, a dispetto delle discriminazioni

La mafia è il governo

Che c’è di strano, se Totò Riina inizia a pensare alla grazia? In un paese serio la notizia si sarebbe trovata sulla rubrica “Forse non tutti sanno che …” della Settimana Enigmistica, come un fatto curioso, ma in Italia campeggia su ogni quotidiano, infarcita di “si dice” e “parrebbe che”. È questo infatti, il modo con cui di solito, si inizia a sussurrare qualcosa che accadrà, un lento e progressivo ciarlare erosivo delle coscienze, che quando il fatto sarà compiuto, non avranno più nulla da dire se non un laconico: “Che schifo!” Non riesco a trovarci nulla di incompatibile, in questa richiesta, con l’attuale situazione italiana. La mafia, governa l’Italia. Anche questa frase ha praticato l’erosione delle coscienze. Non so se ci avete fatto caso, ma la ripetiamo così spesso, che ormai equivale a dire “Piove. Governo ladro!” quasi una sorta di modo di dire. Sono anni che conosciamo l’evoluzione di quella che un tempo – al tempo di Lima e Andreotti, per intenderci – era una

Dal PdL spettacolo indecoroso. Ormai ci sono due Destre

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"Dalla direzione del Pdl arriva uno spettacolo indecoroso ma Fini ha sollevato contraddizioni profonde del Pdl su temi e problemi reali”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, commenta lo scontro avvenuto nella direzione del PdL, tra il Premier Silvio Berlusconi e il presidente della Camera Gianfranco Fini. La terza carica dello Stato è arrivato allo scontro al calor bianco con il Premier, pur sapendo che nella Direzione i rappresentati dell’ex AN vicini a lui erano pochissimi non ha esitato a rinfacciare a Berlusconi gli errori di un PdL a rimorchio della Lega. Nei loro interventi si sono rinfacciati tutto. Berlusconi al microfono lo ha attaccato: "Tu nei giorni scorsi hai detto di esserti pentito di aver fondato il PdL", tra le proteste fuori microfono dello stesso Fini. E quando il Premier ha rilanciato la tesi avanzata in mattinata da Schifani: "Vuoi fare politica? Lascia la presidenza della Camera" Fini ha replicato alzandosi dalla pr

"Capisco che per molti «pecunia non olet», ma per me olet, eccome se olet"

Sono in attesa di una risposta pubblica e privata alla mia lettera sulla Comunione del pluridivorziato Berlusconi ai funerali di Raimondo Vianello ( clicca sul testo evidenziato per leggere la lettera ). Se questa risposta chiara e inequivocabile, con nome e cognome, non arriva, la gerarchia cattolica diventa complice e còrrea e perde, il diritto di parlare di «principi» e morale. Una mezza parola su Saviano . E’ evidente che Berlusconi difende i suoi amici e gli amici dei suoi amici e la figlia difende il padre che l’amico degli amici. Impeccabili le risposte di Saviano, al quale, è ovvio, va la nostra solidarietà e siamo certi che non smetterà di parlare di mafia e camorra e ‘ndrangheta perché, anche in forma letteraria ci permette di vedere nessi e connessi di una realtà per troppo tempo omertosa. La mafia & C. ormai governa e occupa il parlamento. Chi denigra la Nazione all’estero, Saviano che aiuta a prendere coscienza, o Berlusconi che porta i mafiosi in parlamen

La Liberazione non si cancella

Il segretario nazionale del Partito Democratico Pier Luigi Bersani ha inviato una lettera al circolo Pd di Montichiari che nei giorni scorsi si è visto rifiutare dal Sindaco della città la disponibilità di una piazza del comune per celebrare il 25 aprile. Cari cittadini e cittadine di Montichiari ho appreso dalla lettura dei giornali che la giunta della vostra città ha negato la possibilità di celebrare il 25 Aprile e il Primo Maggio sospendendo, di fatto, un diritto sancito dalla nostra Costituzione. Questo è molto grave, ma ancor più grave è l’intenzione di voler cancellare con un divieto una memoria che deve essere considerata patrimonio comune di tutto il popolo italiano. I valori del 25 Aprile sono scritti nella nostra Carta Costituzionale che è la più bella del mondo, e lo è perché sancì un patto tra uomini e donne di idee e convincimenti anche profondamente diversi tra loro, ma che li vide uniti dall’idea di disegnare un futuro comune e libero per tutti gli italiani

La favola dei prof del sud

Ma solo lo 0,5% torna al meridione e due su dieci restano al nord La sento ripetere da tempo ormai questa leggenda dei professori meridionali che vanno al Nord, rubano i posti ai settentrionali e dopo un anno si fanno trasferire al sud lasciando stuoli di studenti a dover ricominciare da capo con un nuovo insegnante, forse ancora di origini meridionali, in una progressione senza fine che provoca danni irreversibili nei ragazzi del nord per colpa dei soliti prof del sud, un po' maneggioni, un po' approfittatori, di sicuro incapaci di stare alle regole del gioco e anche ladri di posti altrui. Su questa favola si è costruita una parte del consenso del centrodestra nei confronti della proposta della Lega e poi del governo di realizzare graduatorie regionali per il reclutamento dei professori. C'è un solo, vero punto debole in questo ragionamento, i dati. La Fondazione Agnelli li aveva pubblicati nei mesi scorsi sottolineando in neretto che dalla lettura dell'anal

"Berlusconi ha ostentato la sua cattolicità che denigra e viola e infanga"

Berlusconi è un uomo pubblico che ha “ostentato” la sua cattolicità che denigra e viola e infanga sempre pubblicamente giorno dopo giorno. Come uomo pubblico malato è andato al funerale, ma il protagonista era lui con le tv sempre pronte a riprenderlo. Il morto era superfluo. Un uomo notoriamente immorale, divorziato e che dichiara: “Don Verzè mi assolve senza nemmeno conoscere i miei peccati” è totalmente fuori di quelle norme che cardinali e papi si ostinano a predicare e ad imporre ai comuni mortali. Vi sono preti che per molto meno negano assoluzione e comunione e in un caso come questo, i custodi dei “principi non negoziabili” dovevano insorgere di fronte a questo gesto osceno, sacrilego di uno che prende le perle e le butta ai porci, con tutto il rispetto per i Sigg. Porci. Se la Gerarchia non lo fa, perde la faccia e la credibilità e io ho il diritto di dire ai divorziati: fate la comunione come e quando credete in coscienza. Il 20 aprile, in occasione del riceviment

Dalla Lega: "Fischiate i bambini rom"

“Appello agli amici interisti di buon cuore: se stasera andate allo stadio, visto che grazie al geniale Moratti prima della partita sfileranno in campo venti bambini rom sgomberati da quei cattivoni del comune di Milano… fischiate!”. È questo l’appello che il capogruppo della Lega Nord in Lombardia, Matteo Salvini, ha lanciato su social network Facebook contro l’iniziativa dell’Inter, sposata dalla Uefa e da Mastercard, per la gara di andata della semifinale di Champions League contro il Barcellona, di far sfilare venti bambini rom sul campo da gioco prima dell’inizio della partita. I bambini, tutti compresi tra i sette e i nove anni, sono stati scelti tra quelli sgomberati con le loro famiglie dagli insediamenti di via San Dionigi e del cavalcavia Bacula, e ora ospitati dalla Casa della carità di don Virginio Colmegna. “Il messaggio dell’iniziativa è che i bambini sono tutti uguali, ma speriamo che la loro presenza sia anche un segnale contro la violenza che spesso accomp

Il Caimano contro lo Squalo

Mezzogiorno di fuoco tra Palazzo Chigi e Montecitorio? Tranquilli, arriverà Bossi con due fette di salame e un fiasco di vino e tra Berlusconi e Fini finirà tutto a tarallucci. Il duello, quello vero, è un altro, si sta svolgendo a Cologno Monzese, tra Mediaset e Sky. Da quando il Caimano è tornato al governo (forte del mai risolto conflitto d’interessi), sta tentando il tutto e per tutto per ridimensionare la società di Murdoch (il vero competitor per entrate pubblicitarie e abbonati): aumento a Sky dell’Iva dal 10 al 20%; fine del rapporto tra Rai e la tv satellitare; ultimo il tentativo di acquisire i diritti per trasmettere sul digitale terrestre (Mediaset Premium) i Mondiali di Calcio sudafricani che Murdoch ha acquistato dalla Rai per 130 milioni di euro. L’approccio del Caimano inizialmente è stato amichevole, dopo i primi morsi dello Squalo, ha ordinato al fedele Confalonieri di rivolgersi alla Camera di Commercio di Parigi per l’arbitrato. Mediaset sostiene che Sky

Bossi jr: "Ai Mondiali non tiferò per l'Italia"

Il figlio del leader della Lega, appena eletto consigliere regionale in Lombardia, non sosterrà gli azzurri nella difesa del titolo in Sudafrica: "Il tricolore, per me identifica un sentimento di cinquant'anni fa". Replica Gigi Riva: "Se non sta bene qui può anche andarsene, nessuno ne farà una malattia" ROMA - Il rito collettivo, come avviene ogni quattro anni quando ci sono i Mondiali (facciamo due, mettiamoci anche gli Europei), sta per compiersi. Bandiera italiana alla finestra pronta per essere agitata, tutti che si fermano per tifare azzurro. Tutti? Non proprio. C'è infatti chi se ne fregherà altamente del destino della Nazionale campione del mondo in Sudafrica. Uno di questi è Renzo Bossi, il figlio del leader della Lega Umberto, che alle ultime regionali ha preso 13 mila preferenze nella provincia di Brescia, diventando il più giovane consigliere regionale eletto in Lombardia. Bossi jr, in una intervista a Vanity Fair, parla senza mezzi te

Anziani, aiutare chi aiuta

I gruppi di auto mutuo aiuto per famiglie che hanno a carico una persona anziana sono ancora pochi in Italia . Due esperienze pilota sono state promosse da Caritas a Milano (quartiere Forlanini) e Monza. «Occorre un cambiamento di mentalità: la persona in difficoltà è portatrice non solo di un problema, ma anche di risorse. Dobbiamo metterla nelle condizioni di esprimere le proprie capacità, ma senza pilatescamente lavarcene le mani», ha detto Luciano Gualzetti, vicedirettore di Caritas Ambrosiana durante il convegno “Anziani, un aiuto a chi aiuta. Come sostenere i caregiver”. In Italia, due famiglie su tre provvedono da sole a prestare le cure agli anziani non autosufficienti. Una scelta, a volte obbligata dalla carenza di servizi; in ogni caso faticosa, anche quando invece è volontaria. Soprattutto se si tiene conto che in un terzo dei casi, l’onere dell’assistenza ricade sulle spalle di una persona a sua volta anziana. Il cosiddetto caregiver (cioè chi si prende cura)

Il XXV Aprile a Verderio tra testimonianza e musica

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(Clicca sull'immagine per ingrandire la locandina) Anche quest’anno il centro di Verderio Inferiore si animerà in occasione del 25 aprile. Altrimenti rock arriva infatti alla sua ottava edizione, forte dell’affluenza di pubblico degli anni scorsi. Si inizia il 24 aprile alle ore 21.00, presso la sala Consiliare del Comune di Verderio Inferiore, con l’incontro "25 aprile: un passo oltre la storia". Carlo Levati, partigiano della 103sima Brigata Garibaldi e Gianluigi Bonalume autore del libro "Marta, ti racconto chi era tuo nonno…" racconteranno due storie e cercheranno così di ricostruire attraverso i ricordi di due condannati a morte ciò che non deve essere dimenticato. Si continua il 25 aprile con la consueta festa in piazza: a partire dalle ore 14.30 concerto live dei Buffoni di Corte con il loro tributo a Rino Gaetano, intervallati dagli scatch comici dei 5 Cereali con il loro cabaret brianzolo. Per le vie del paese artisti di strada, trampolieri,

Sandro Pertini: un cittadino, un italiano

In occasione del ventesimo anniversario della scomparsa di Sandro Pertini l'Amministrazione comunale ha organizzato una mostra dedicata alla figura di colui che è stato uno dei più amati Presidenti della Repubblica Italiana. Ho il piacere di invitarVi venerdì 23 aprile alle 18 nella Sala Consiliare del Comune a lui intitolata all'inaugurazione della mostra "Sandro Pertini: un cittadino, un italiano". Saranno esposte le tavole originali del libro a fumetti "Una notte senza stelle" di Gianni Carino, che sarà presente all'evento. Colgo l'occasione per informare che domenica 25 mattina nel corso delle cerimonie ufficiali dell'anniversario della Liberazione verrà proiettato nello stesso luogo un filmato dal titolo "Mi mancherai: ricordo di Sandro Pertini" prodotto dalla associazione Sandro Pertini di Firenze. Attorno a queste iniziatve ruota un ricco cartellone di iniziative, con la riproposizione del pranzo in piazza del 25 apri

Quel virus chiamato rom

La Cooperativa culturale In dialogo, in collaborazione con la Fondazione Ambrosianeum, promuove la presentazione del volume: Quel virus chiamato rom, mercoledì 21 aprile 2010, alle ore 18, presso la Fondazione Ambrosianeum, Sala Lazzati, via delle Ore 3, Milano. Saranno presenti: l’autore, il giornalista Silvio Mengotto, don Virginio Colmegna, Presidente della Fondazione Casa della Carità; coordina Stefano Lampertico, giornalista di Scarp de’ Tenis. Il libro-diario Quel virus chiamato rom, di Silvio Mengotto, edito dalla stessa Cooperativa culturale In dialogo, racconta, con parole e fotografie, il lungo viaggio compiuto, giorno dopo giorno, in un campo rom alla periferia di Milano. Un giorno, parlando con una donna, l’autore del libro rimase colpito da una frase: «Noi continuiamo nel bene e nel male a parlare di rom, mentre abbiamo bisogno di parlare con i rom». Da questa intuizione nacque l’idea di scrivere un diario dell’esperienza vissuta accanto ai nomadi nell’arco di

Quando la Tecnica si arrende alla Natura

Secondo la scienza l'Universo è incominciato con un'immane catastrofe, il big bang che ha squarciato i «sovrumani silenzi», e terminerà con un'altra non meno gigantesca catastrofe, l'entropia, la degradazione dell'energia, che a quei silenzi riconduce. Nel frattempo altre catastrofi devastano l'Universo e la Terra. Tra l'una e l'altra, intervalli che all'uomo sembrano lunghissimi e nei quali, d'altra parte, e frequenti, altre «minori» catastrofi si producono, quelle che uccidono migliaia di persone e di cui danno notizia i mass media. Il potenziale tecnico dell'uomo non è ancora in grado di fronteggiarle. Come sta accadendo con l'eruzione del vulcano islandese. Quel potenziale è invece in grado di gareggiare con la distruttività del fenomeno entropico: se scoppiasse un conflitto nucleare tra Stati Uniti e Russia la terra sarebbe distrutta tanto quanto potrebbe esser distrutta dalla «Natura». Sul piano della distruttività Tecni

La Lega: marciamo contro la tomba della bimba musulmana, poi si vergogna

Volantino? Quale volantino?». Miracolo a Udine: la Lega si vergogna dei suoi ultimi passi e li infila sotto il tappeto. Doveva essere il giorno dello svelamento, della denuncia contro l'amministrazione comunale di centrosinistra del capoluogo friulano. L'occasione era scabrosa: pochi giorni fa è stata sepolta una neonata, figlia di genitori musulmani, in un fazzoletto di terra del cimitero periferico di Paderno, satellite urbano della città ( NdR: clicca sul testo sottolineato per leggere l'articolo sull'episodio ). Prima frattura nella ritualità cristiana, da queste parti. Un voto di ampia maggioranza (giunta di centrosinistra ampio, senza Udc, e Lega modesta in comune) ha stabilito che una zona di quel cimitero frazionale abbia le fosse orientate in un certo modo, verso la Mecca, così se qualcuno ne fa richiesta ecco che ha la possibilità di deporre il corpo del proprio caro in accordo con ciò che prescrive la sua religione. Ma nessun cristiano si è mai ch