Sorpresa: i romeni non sono un popolo di delinquenti
Un'indagine sfata i miti negativi rispetto alla popolazione straniera più numerosa che c'è in Italia Si fa in fretta a criminalizzare un popolo intero. Ci vuole un omicidio che colpisca profondamente l'opinione pubblica, come quello di Giovanna Reggiani, compiuto il 30 ottobre del 2007 da Romulus Mailat. E poi, sei mesi dopo, sempre a Roma, lo stupro di una studentessa del Lesotho, finito nell'apertura di prima pagina dei principali quotidiani, fra le 4 mila orribili violenze carnali denunciate ogni anno, perché era il 20 aprile del 2008 e si stava per votare, al ballottaggio, il sindaco della capitale. Per non dimenticare, il 14 febbraio di un anno fa, lo stupro della Caffarella, ai danni di una ragazza di quindici anni, con una partenza falsa che portò in carcere gli incolpevoli Loyos e Racz, ma la certezza di alcuni giornali che il dna dei violentatori fosse romeno, come se avesse una bandierina incorporata dentro. Un libro-ricerca zeppo di dati statistic