Il Sole delle Alpi è tramontato

Il Ministro della Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini da Brescia, ci ha messo una settimana a scrivere al sindaco leghista Oscar Lancini da Adro per dirgli di togliere il Sole delle Alpi dalla scuola pubblica Gianfranco Miglio. La distanza trai due comuni è di 35 km, a portargli la lettera a mano ci sarebbe voluto molto meno.

E in un giorno di pioggia, che suscita battute come "Piove governo Adro", è il Pd a guidare la manifestazione per cancellare i simboli verdi e coprirli con il tricolore, che a fine giornata culmina nella retromarcia del governo. C’è Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria nazionale, Filippo Penati, capo della segreteria politica di PieluigiBersani, Giuseppe Civati, presidente del Forum Nuovi Linguaggi e Nuove Culture del Pd, il consigliere regionale Gianni Girelli. Sono sotto la pioggia con un migliaia di persone in una manifestazione, organizzata dal Pd, e incentivata da una lettera di 185 genitori di bambini che frequentano la scuola pubblica, per dire che non si fa propaganda sulla pelle dei bambini. Tutti insieme per gridare Fuori la Lega dalla scuola.
Purtroppoa fronte dello scandalo di una scuola dove ricorre 700 volte il Sole delle Alpi depositato dai leghisti in tribunale nel 1998 la Gelmini non era voluta intervenire, e dalla piazza di Adro la Puglisi commentava: “La Gelmini faccia il suo lavoro e pensi alla situazione delle scuole pubbliche italiane. Oggi ad Adro nonostante la pioggia è stata una bellissima giornata, perché oggi c'è stato il risveglio delle coscienze degli italiani. I rappresentanti del Pd, insieme a tanti cittadini non solo di Adro, sono venuti numerosi a rimettere il tricolore nelle scuole e a dire forte alla Lega di mettere giù le mani dalla scuola pubblica. Alla Gelmini ricordiamo che lei è un ministro della Repubblica che ha giurato sulla Costituzione. E' quindi suo compito ripristinare al più presto le regole democratiche e costituzionali violate”.
Civati in piazza puntava l’indice su “un disegno completo, vogliono togliere l’aggettivo pubblico all’istruzione e disarticolare la scuola perché è lì che si cambia la società. Le mille persone bagnate che hanno accompagnato la mattinata tricolore si sono finalmente mobilitate, contro il Sole delle Alpi e anche contro le nuvole padane, e lo hanno fatto per la prima volta dopo tanti anni di silenzio di un centrosinistra troppo poco orgoglioso di sé e dei valori repubblicani che dovrebbe difendere prima di ogni altra cosa. Come se tutto quello che sta accadendo da vent'anni fosse normale. Tanti, erano, oggi in piazza. Tantissimi i ragazzi, anche per rispondere alla solita domanda: «dove sono i giovani?», perché forse oggi c'era un motivo per ritrovarsi. E ci si è ritrovati, tutti, dal Popolo Viola all'UdC, senza star lì troppo a chiedersi chi fosse il vicino di striscione. Con il tricolore e la Costituzione, per cercare di ricordare a tutti e prima di tutto a noi stessi che la sfida culturale (in questo caso, sottoculturale) va raccolta. E che la scuola di Adro deve essere un'occasione per rilanciare la scuola pubblica, a partire dal suo aggettivo. Perché la scuola è la società. E tutto ciò che le va contro, ci deve preoccupare. Parecchio”.
E in serata dopo la decisone della Gelmini per la Puglisi era l’ora di un liberatorio “Finalmente! Ci voleva una grande mobilitazione civile per spingere il ministro a chiedere una cosa di ordinario buon senso nonché suo preciso dovere e cioè togliere il simbolo della Lega dalla scuola di Adro. E finalmente è arrivata l’eclissi del Sole delle Alpi. E’ una vittoria della democrazia e della società civile”. Civati commenta: “Siccome sono settecento i Soli con cui la giunta comunale di Adro ha etichettato la scuola, qualcuno si chiedere quanto costerà rimuoverli. Noi, intanto, festeggiamo. Manifestare il proprio dissenso serve”.

Marco Laudonio

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