Il Pd deve guardare avanti con chiarezza e coraggio seguendo il progetto originario

(Clicca sull'immagine per ingrandirla; da destra guardando la foto: il Sen. Antonio Rusconi, l'ex Ministro all'Istruzione On. Giuseppe Fioroni, il Sindaco di Lecco Virginio Brivio e il Consigliere regionale Carlo Spreafico)

Il senatore Antonio Rusconi ha partecipato sabato 04 settembre all’incontro su “Il ruolo dei cattolici e dei moderati nel PD: una discussione aperta e necessaria” (clicca sul testo in grassetto per accedere al suo discorsi introduttivo al dibattito), al quale erano presenti anche Giuseppe Fioroni, Virginio Brivio e Carlo Spreafico.
Nel corso del dibattito, cui ha assistito un pubblico numeroso e partecipe, circa 200 persone, il sen. Rusconi ha avuto modo di ribadire, in sintonia con gli altri partecipanti, come del popolarismo, sia riguardo i problemi del Paese, sia rispetto alla dialettica interna al partito, si iscriva interamente nel progetto del Partito Democratico – nessuna logica correntizia, solo la rivendicazione dell’esigenza di riflettere e fornire risposte a quello che è stato definito come “il disagio dei cattolici”.
Negli ultimi mesi il PD non è stato in grado di dettare l’agenda politica e, soprattutto, i sondaggi ci dicono di come non abbia minimamente approfittato della crisi irreversibile del governo Berlusconi: un calo di consensi che sfiora il 10% che il PD non è riuscito a intercettare.
Come reagire? Per i problemi del Paese la ricetta è quella, sperimentata con successo a Lecco grazie alla vittoria di Brivio, di aprirsi ai ceti produttivi (industria, piccoli imprenditori, università, volontariato) interpretandone le esigenze e offrendosi come interlocutori credibili. Il PD è troppo spesso considerato un soggetto lontano e indifferente, un dato tanto più grave se tutto questo accade in Lombardia, la regione più produttiva del Paese - “non ci invitano, è la constatazione disarmata di Rusconi, se non per personale cortesia”.
Una visione politica che disegna anche i contorni di un partito che vive come una ricchezza le diversità, che sa stare sul territorio e quindi, per esempio, accetta con favore l’appoggio di liste civiche. Inevitabile lo scetticismo rispetto all’idea che emerge dietro il disegno dalemiano di un’alleanza con l’UDC di Casini, quella cioè di un partito socialdemocratico che appalta all’esterno l’esigenza di intercettare il voto moderato. Al contrario, i democratici devono salvaguardare ed esaltare la pluralità che li caratterizza, devono, come sostiene Rusconi, “guardare avanti con coraggio e con chiarezza seguendo il progetto originario”, a quell’idea di partito originariamente espressa, e recentemente ribadita da Veltroni e che è contenuta nel Manifesto dei Valori del PD.

Pd Merate

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